RIFONDAZIONE PREOCCUPATA PER IPA NELLA DISCARICA ASIU
Rifondazione Comunista esprime forte preoccupazione per la presenza di IPA sui fanghi provenienti da Bagnoli scaricati nella discarica ASIU. In attesa dei risultati delle analisi sui campioni prelevati a fine febbraio e sulle urine dei lavoratori, è congelato il contratto per il trasferimento a Ischia di Crociano di 2.500 tonnellate complessive, tra Asiu e De Vizia, la spa incaricata della bonifica dell’area industriale campana di Bagnoli-Coroglio. Riportiamo al termine del comunicato l’articolo citato dal Partito.
«Spregiudicatezza , irresponsabilità , approssimazione , o in insieme di tutto ciò» questo è il giudizio che la Segreteria Federazione del PRC Piombino-Val di Cornia-Elba da della gestione dell’ASIU anche a seguito della notizia riportata dalla stampa che rivela la presenza di idrocarburi oltre i livelli consentiti sui fanghi di Bagnoli scaricati nella discarica dell’ASIU.
«Anche se il titolo dell’articolo parla genericamente di idrocarburi presenti nei fanghi , in realtà leggendo l’articolo – commenta Rifondazione – si apprende che non si tratta di idrocarburi abituali bensì dei famigerati IPA ( idrocarburi policiclici aromatici ) il cui effetto cancerogeno non è più messo in discussione da alcuno .
Lasciando stare sull’opportunità di aprire la nostra discarica a rifiuti speciali provenienti da tutta Italia , su cui la nostra contrarietà è nota , la cosa che ci fa veramente paura è che non è bastato un carico per stoppare l’arrivo di quei rifiuti pericolosi ma ce ne sono voluti due , tre o chissà quant’altri , prima che il Presidente si decidesse a bloccare quei conferimenti.
Intanto quei fanghi sono stati scaricati nella discarica sono stati gestiti da personale dell’ASIU ed il Presidente ostenta tranquillità perché nessun lavoratore ha accusato malori , come se gli effetti cancerogeni degli IPA si manifestassero immediatamente causando malesseri agli operatori .
Siamo veramente esterrefatti – continua Rifondazione – come si minimizzano situazioni che invece richiederebbero la massima attenzione e ancor più la messa in atto di procedure di sicurezza che una volta per tutte evitassero di far correre ai lavoratori rischi inutili .
Non sa il Presidente Murzi che se un carico non è conforme alle disposizioni di legge , quel carico non va fatto scaricare in discarica e va rispedito al mittente , no a Piombino evidentemente si adottano altre procedure ; non ci si accontenta di far scaricare un solo scarico fuori norma , ma si continua a dare fiducia continuando a far scaricare quel tipo di rifiuti , sperando forse che la divina provvidenza rimetta a norma ciò che non lo è.
Gli episodi di mancanze di garanzia sulla qualità dei rifiuti che entrano nella discarica ormai si susseguono , non si può più dare colpa alla sfortuna che si accanisce contro questi dirigenti , il problema a questo punto appare in tutta la sua gravita ed evidenzia una carenza strutturale sui controlli che mette a repentaglio la sicurezza e la salute di coloro che li vanno a lavorare per vivere.
Crediamo che il problema al di là dei risvolti giuridico-legali , debba essere affrontato politicamente ; Piombino sta già pagando un prezzo troppo elevato in termini di infortuni e malattie professionali , un’azienda pubblica , qual è l’ASIU , deve considerare prioritario a qualsiasi altro aspetto la tutela dei lavoratori e del territorio .
Da quanto sta accadendo francamente – conclude Rifondazione – non ci sentiamo assolutamente garantiti».
Segreteria Federazione PRC Piombino-Val di Cornia-Elba 10/03/2010
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TRATTO DA “IL TIRRENO” DEL 10-03-2010
Troppi idrocarburi nei fanghi depositati a Ischia Vengono dall’area di Bagnoli-Coroglio, l’Asiu congela il contratto V.P. /
PIOMBINO. Troppi idrocarburi policiclici aromatici. E’ sospeso l’arrivo dei fanghi di Bagnoli-Coroglio a Ischia di Crociano.
In attesa dei risultati delle analisi sui campioni prelevati a fine febbraio e sulle urine dei lavoratori, è congelato il contratto per il trasferimento di 2.500 tonnellate complessive, tra Asiu e De Vizia, la spa incaricata della bonifica dell’area industriale campana.
«Fanghi derivanti dal lavaggio di materiali di bonifica di Coroglio»: questa è la definizione del materiale finito sotto la lente dei tecnici di Arpat. Il presidente Asiu, Fulvio Murzi, tiene a precisare subito che quel materiale nulla ha a che vedere con i fanghi di Bagnoli per antonomasia, quelli della colmata, destinati alle vasche del porto.
In assenza di risposte tranquillizzanti con le quali procedere alla sistemazione in discarica, i quantitativi già depositati a Ischia sono stati “segregati”. Il termine è questo.
La spia rossa si è accesa quando il primo carico di 37 tonnellate, accompagnato da certificazioni di idoneità, ha raggiunto l’impianto Asiu.
Le analisi di routine che l’azienda dispone autonomamente, ripetute su viaggi successivi, hanno evidenziato invece una presenza di Ipa pari, in un caso a 170 ppm, in un secondo a 250 ppm. Uno sforamento evidente del limite di legge, attestato a cento. Da qui, la decisione di investire Arpat e il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri.
Entrambi i soggetti sono intervenuti per le loro competenze.
Per una maggiore tranquillità, sono state anticipate le analisi ordinarie, ambientali e delle urine, sui lavoratori, affidate dal medico aziendale, che opera in convenzione con il servizio di medicina del lavoro Asl, ai laboratori Ecosanitas di Brescia. Sia in questo caso che per le indagini Arpat, gli esiti sono attesi a giorni. Fulvio Murzi esclude categoricamente che tra i suoi dipendenti si siano registrati malori provocati dal materiale.
dimissioni, dimissioni… sarebbero doverose per la gestione che non ha impedito l’arrivo dei fanghi inquinati e sarebbero il mimimo per chi è indagato, anche allo scopo di difendersi meglio