SCARLINO, OK AI CDR PER L’INCENERITORE
Sull’impianto a biomasse di Scarlino che attendeva il pronunciamento da parte della Provincia di Grosseto per poter bruciare anche cdr (combustibile derivato da rifiuti) sembrano comparire alcune schiarite e inserite molte nuove prescrizioni a garanzia dei cittadini.
Dopo una Via concessa dalla precedente amministrazione provinciale, sospesa e riesaminata dall’attuale amministrazione, oggi si è conclusa in maniera favorevole per l’impianto la procedura di revisione della Via. La giunta provinciale ha infatti deliberato la pronuncia di compatibilità ambientale dell’impianto del Casone, inserendo molte nuove prescrizioni, che il presidente della provincia, Leonardo Marras, ha definito «nuovi elementi di tutela a garanzia dei cittadini».
Nel nuovo procedimento, avviato dalla provincia di Grosseto con la delibera di Consiglio n° 38 del 17 settembre scorso, l’amministrazione ha preso in esame aspetti considerati carenti perché non presentavano «compiuta composizione, analisi e trattazione all’interno del processo di Valutazione d’impatto ambientale», che erano stati rilevati sia dall’inchiesta pubblica, sia dalla determina n° 75 di gennaio con cui la provincia aveva annullato il precedente documento dirigenziale che dava parere favorevole (seppur con diverse prescrizioni) alla Via, rimettendo la pronuncia sulla valutazione dopo ulteriori approfondimenti.
Aspetti che, si legge nella nota stampa della provincia «sono stati esaminati nel dettaglio utilizzando tutta la documentazione disponibile e acquisendo- in queste settimane – chiarimenti e documentazione integrativa utili alla conclusione del procedimento in merito alle tutele impiantistiche necessarie».
In merito ad uno degli aspetti controversi, ovvero se l’impianto dovesse essere considerato un inceneritore o un impianto di produzione energetica, la provincia «dagli elementi resi disponibili» che evidenziano «non una prevalenza certa della “funzione principale” dell’impianto nella produzione di energia» ritiene «che quello in progetto di Scarlino Energia debba essere qualificato come impianto di incenerimento».
Quindi la Via deve attenersi a questa tipologia d’impianto, a quello si riferisce la Via presentata e la documentazione relativa al progetto è coerente.
Si legge infatti nella nota: «la qualificazione dell’impianto in progetto – oggetto della VIA come “inceneritore” – in presenza delle tutele impiantistiche previste dalla legge, fornisce oggi maggiori garanzie di tutela per l’ambiente e per la salute. Ciò è coerente con la documentazione progettuale presentata in sede di VIA, descrittiva di un impianto per il trattamento termico dei rifiuti (Cdr-Cdrq), che è stata completata con le necessarie integrazioni documentali da parte della Società proponente e assunta agli atti».
Riguardo alle criticità, alla luce dell’approfondimento effettuato e dell’integrazione con le considerazioni che derivano dal parere espresso dal consulente dell’università di Siena, Silvano Focardi, cui la Provincia si era rivolta, e grazie alle prescrizioni aggiuntive ed integrazioni proposte, soprattutto nel campo dei monitoraggi, vengono quindi ritenute superate.
Le prescrizioni aggiuntive riguardano le emissioni in atmosfera; la caratterizzazione dello stato attuale di qualità di acqua, aria, suolo, flora e fauna; il monitoraggio degli impatti su ecosistemi e aree protette; bonifiche ambientali; emissioni acustiche; monitoraggio sulle produzioni zootecniche e le attività economiche
«La nuova pronuncia – ha detto il presidente Marras – contiene molte importanti prescrizioni aggiuntive che incidono significativamente sul progetto presentato e offrono maggiori tutele e garanzie sotto il profilo della tutela della salute, dell’impatto ambientale e delle dotazioni impiantistiche. Sono stati infatti redatti un “piano di monitoraggio della Valutazione d’impatto ambientale”, un “piano di controllo dell’impianto” di competenza diretta della Provincia, un “piano di monitoraggio sullo stato di salute della popolazione locale” e infine è stato previsto l’avvio di un “progetto di teleriscaldamento” per ridurre le emissioni in atmosfera degli impianti di riscaldamento di circa 4.500 abitanti».
Relativamente alla valutazione dell’impatto sulle attività economiche presenti nel territorio e sulle produzioni agricole, è stata prevista la realizzazione di un sistema di controllo delle emissioni al camino, integrato da sistemi di misura innovativi (campionatori automatici per diossine e furani). Sistema al quale sarà affiancato un “piano di controllo ambientale dell’aria” con stazioni di rilevamento fisse ed il “monitoraggio dei sistemi terrestri e acquatici”, unitamente allo “studio dello stato di salute della popolazione residente” (approccio ecotossicologico integrato con specifici bioindicatori, valutazione specifica della tossicità per l’uomo).
Infine, ad ulteriore tutela per le produzioni agricole e zootecniche presenti sul territorio, è stato prevista la realizzazione di un “piano di biomonitoraggio della popolazione locale di animali di interesse zootecnico e veterinario”, al fine di individuare e prevenire eventuali rischi per la salute pubblica derivanti dal consumo di prodotti di origine animale.
«Nel giudizio di compatibilità ambientale – ha concluso Marras – la giunta ha tenuto conto dell’ampiezza dell’istruttoria seguita fino ad oggi, in particolare dei risultati emersi dall’inchiesta pubblica, dei pareri resi dalle amministrazioni competenti in materia ambientale, nonché delle osservazioni presentate dai soggetti interessati in merito all’inceneritore di Scarlino. Complessivamente riteniamo di aver predisposto importanti strumenti in grado di fornire adeguate rassicurazioni di tutela ambientale, sanitaria e d’impatto sulle attività economiche presenti sul territorio e sulle produzioni agricole».