«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 42
Quarantaduesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
Anche la musica leggera, nell’arco della sua breve storia di arte contemporanea, ha contemplato, ed anche a più riprese, quella parte di umanità che vive gran parte della propria vita per mare. Tra le altre si riferimento, nella fattispecie, alla canzone scritta ed interpretata a partire dal 1978 dal duo composto da Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Attraverso una serie di interrogativi senza risposta il testo di tale canzone cerca di illustrare un modo di vivere a dir poco singolare, incomprensibile per il molti ed addirittura difficilmente ipotizzabile per il resto della società contemporanea. C’è da dire che il testo abbraccia in modo molto esaustivo tutti gli aspetti che caratterizzano questa che alcuni definiscono genericamente come una professione ma che nella maggio parte dei casi è una vocazione in tutto e per tutto.
165) Calzoncini Kekropia
Categoria: antipasto
Ingredienti: impasto per pizza – polpa di granchio – pomodori – aglio – olio – peperoncino.
Preparazione: metti al mondo una dadolata di pomodoro di altri tempi e soffriggila con tutti i sentimenti. Aggiungi la polpa di granchio e falla cuocere per dieci minuti d’orologio. Nel frattempo stendi l’impasto per pizza per ricavarne dei dischetti il cui diametro sia a tua immagine e somiglianza. Riempili con il sugo ancora caldo, richiudili e inforna per quindici minuti a 200°.
Punto esclamativo: a semidisco cotto, un cucchiaio di pomodoro e origano.
Valore aggiunto: è vero che i marinai quando si incontrano a terra si baciano sempre.
In effetti, nelle strofe partorite dalla formidabile coppia di cantautori, c’è tutto quell’ universo di emozioni e situazioni che è patrimonio esclusivo di chi vive a pieno il microcosmo nave come se fosse la sua naturale collocazione fisica e psicologica. Si parla di giubbe bianche da saper lavare e stirare così come di bazar da visitare e risse dove farsi o farsi disfare le ossa giusto per vedere se si è in grado di perseguire nella scelta di vita fatta a priori. Si parla poi di amori mercenari e di facce stanche, di baci rubati e porti che si lasciano pensare come paradisi terrestri. Niente di più vero, in particolar modo la visione del porto come punto di arrivo; momentaneo, ma sempre un punto d’arrivo a cui aspirare con tutta l’anima.
166) Zuppa Argostoli
Categoria: primo piatto
Ingredienti: cozze – arselle – fagioli – lardo – cavolo – cipolla – zucchine – pomodori – sedano – carote – rape.
Preparazione: pulisci e fai aprire come sai i frutti di mare. Indora una cipolla e il lardo tritato in una legittima dose di burro. Ora unisci i molluschi con un po’ di acqua di cottura e il pomodoro tritato. Aggiungi tutte le verdure in pezzi di una grandezza direttamente proporzionale alla loro consistenza. Fai bollire per un’ora. Un’ora investita bene, magari abbrustolendo delle belle fettine di pane casereccio.
Punto esclamativo: l’acqua di cottura dei molluschi va trattata come le cose sante.
Valore aggiunto: è vero che a volte i marinai si sentono come un pacco postale in giro per il mondo.
Andando avanti ci si chiede quale sia il discriminante che fa la differenza tra una stella e l’altra, cosa la rende unica in una volta celeste che va dall’Equatore al Polo Nord che in fin dei conti è sempre quella. Cambia solo il punto di vista; oggi da qua, domani da là. Il successivo interrogativo, anch’esso senza responso plausibile e il baciarsi come tipo di saluto. Che sia la mancanza di una quantità sufficiente di rapporti umani che rende quei pochi disponibili così degni di manifestazioni di affetto eccessive? Direi di sì, visto che la metafora del pacco postale che gira intorno al mondo senza che nessuno si interessi allo stato d’animo o di salute dell’interessato è una delle più azzeccate nella storia della poesia italiana. In giro intorno al mondo con due cuori: il proprio e quello di una donna che ne è inspiegabilmente sprovvista.
167) Sgombri Paliki
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: sgombri – vino rosso – burro – scalogno – lardo affumicato – burro – farina – salsa di pomodoro.
Preparazione: lessa i pesci e sgocciolali con il dovuto rispetto. Metti poi il lardo in acqua bollente per pochi minuti. Senza procurarsi ustioni del seppur minimo grado riducilo a dadini e fallo soffriggere con burro e scalogno. Aggiungi poi la farina, facendo attenzione a non esagerare, la salsa si pomodoro e il vino rosso. Fai cuocere per venti minuti e condiscici i pesci sul piatto di portata.
Punto esclamativo: fai tutto il possibile affinché i pesci vengano serviti interi.
Valore aggiunto: è vero che spesso ai marinai il mare non dice più niente.
La seconda metà del testo è commovente tanto che sarebbe da antologizzare sui libri di scuola. Si affrontano tematiche di livello cosmico, come filosofie di vita rinchiuse dentro i calzoni e destini da conquistarsi con i denti. Si impreca verso una luna indifferente che si prostituisce gratuitamente a chiunque noti la sua presenza; si maledice una noia assassina che compie il suo compito crudele ed inarrestabile con l’aiuto di zanzare micidiali come gli Huey sul delta del Mekong. Non è certo l’alcol, ci suggeriscono i due, che è in grado di far vedere il mondo in un modo diverso. La solitudine non è poi così male come quando viene descritta. Anche su un mare che col passare del tempo non ha più niente da dirci e le rotte che lo solcano diventano inconcludenti. E’ proprio difficile rimanere uomini veri. Chissà come fanno i marinai a rimanere uomini veri? Forse, in questo senso, cucinare li aiuta molto.
168) Palle di Riccardo M.
Categoria: dessert
Ingredienti: ricotta – zucchero – cacao amaro – farina di cocco – liquore poco alcolico.
Preparazione: con il mestolo di legno, fedele compagno di mille avventure, lavora la farina e lo zucchero fino ad ottenere un composto denso sì ma ancora plasmabile a piacimento. Tale massa va ora suddivisa in due porzioni equivalenti, tante quanti sono i destini che li attendono. La prima metà andrà a nozze con il cacao amaro mentre l’altra verrà irrorata da una giusta dose di liquore, Caffè Sport Borghetti i.e. Ricaverai a questo punto un numero imprecisato ma corrispondente di palline dell’una e dell’altra specie che successivamente accoppierai con amore. Ciò che farà fare il salto di qualità al tuo elaborato è un passaggio leggero ma deciso nella farina di cocco.
Punto esclamativo: servi freddo ma non congelato. Regolati di conseguenza.
Valore aggiunto: è vero che spesso i marinai riescono a rimanere veri uomini.
Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre trentaquattromila persone circa. Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo caso la lettura e la cucina. E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile, concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga scadenza senza abbandonarne neanche uno.
Ho scoperto da poco questa bella iniziativa culinaria del corriere e devo dire che è ben fatta……..complimenti all’amico Emilio per il suo modo di esprimersi che non fa altro che aumentare l’acqualina in bocca ad ogni lettura di ricetta!
Riccardo