COPPOLA: «MANCA UN PROGETTO COMPLESSIVO RISPETTO AI REALI BISOGNI DEL PAESE»
Riportiamo un analisi della recente tornata elettorale dal segretario dell’UDC di Piombino Luigi Coppola.
«E’ opportuno dopo una tornata elettorale fare un’analisi attenta del voto, le prime dichiarazioni che a caldo vengono rilasciate sono sempre portatrici di sentimenti che prevalgono sulla riflessione, personalmente ho preferito attendere qualche giorno prima d’intervenire in modo più approfondito.
Sinceramente avevo previsto che questo sarebbe stato più o meno l’esito delle elezioni, era ovvio che il centrodestra avrebbe vinto dove ha vinto ed era scontato che il centrosinistra avrebbe perso le regioni che ha perso.
Per quanto mi riguarda anche l’esito del Piemonte era potenzialmente possibile, in effetti, nonostante scelte legittime da parte del mio partito in una logica di chiara ed evidente equidistanza dai due poli, ma di alternativa politica alla lega, che probabilmente il nostro elettorato non ha compreso pienamente, c’erano le condizioni perchè si affermasse anche in quella realtà il radicamento nelle province della Lega.
L’assenteismo era scontato, è strano che tutti ne rimangano colpiti, sarebbe stato meno comprensibile il contrario, d’altronde oramai è troppo tempo che la politica non si occupa più della gente, ma esclusivamente dei propri interessi.
Se dovessi dare un giudizio preciso sui diversi risultati compreso quello del mio partito, non posso che avanzare una considerazione, in una tornata elettorale di elezioni regionali come questa, vincere o perdere è solo un dato utile ai partiti, di fatto manca un progetto complessivo che legittimi l’autorevolezza dei cittadini rispetto ai reali bisogni del paese.
Non hanno vinto i programmi, ma le alleanze e la somma dei voti politici, per il resto gli elettori si sono comportati come alle elezioni politiche, perchè il messaggio reale che è stato dato non era quello che si votava per dare un amministrazione alle regioni, ma per legittimare le leadership dei partiti a livello nazionale.
Chissà cosa succederà quando le regioni si dovranno confrontare fra di loro e nonostante la medesima appartenenza politica ci saranno esigenze diverse da far valere rispetto alle diverse realtà sociali e geografiche, sicuramente ne vedremo delle belle.
Comunque per quel che riguarda l’UDC e la tradizione che l’accompagna anche stavolta siamo sopravvissuti nonostante gli appelli contro di noi, questo modo di denigrare l’avversario dovrebbe far riflettere ed ancora di più se a farlo sono coloro che rappresentano le Istituzioni, ma questa è l’Italia con tutti i pregi e difetti della sua classe politica.
E’ opportuno un ringraziamento a coloro che si sono spesi al fianco di noi dirigenti per garantirci anche in Toscana di continuare ad essere presenti in Consiglio Regionale, nonostante l’abominevole legge elettorale studiata ad hoc per far fuori i partiti minori, siamo resistiti e ci siamo.
Un grazie soprattutto agli amici della provincia di Livorno dove nonostante tutte le difficoltà il partito ha mantenuto ed in particolar modo nel capoluogo dove ha addirittura migliorato.
Per concludere, un riferimento alla politica urlata, è vero che fa tanto male al paese, ma di fatto porta i voti ed il consenso elettorale immediato.
L’utilizzo continuo dei sondaggi ne è l’esempio, ma la realtà è ben diversa da come tutti la vorremmo costruire a nostra immagine e somiglianza, i bisogni della gente in certi frangenti si risolvono anche con strumenti profondamente impopolari che minacciano il consenso.
Crediamo che per dare un senso nuovo alla politica sarebbe opportuno riprendere le parole oggi più che mai attuali di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.
Buona Pasqua a tutti».
Luigi Coppola