«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 44
Quarantaquattresimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
“Era già l’ora che volge il disio ai navicanti e ‘ntenerisce il core lo dì c’han detto ai dolci amici addio;” . Come si legge nel canto VIII del Purgatorio della Commedia anche il Sommo sente la necessità di menzionare il popolo del mare come degno di un’attenzione particolare. Lo fa per descrivere un momento della giornata molto particolare, quello della sua fine. Quel momento unanimemente riconosciuto come più carico di valenze emotive che, tra le altre, ha la capacità di intenerire il cuore. Su tutti gli esseri umani, senza distinzioni di sorta, questo frangente ha la capacità di sensibilizzare ulteriormente l’animo di chiunque e predisporlo a sentimenti nobili e profondi come la nostalgia, la malinconia, la mancanza delle persone più care. Due endecasillabi per calarci in questa atmosfera riflessiva, introspettiva, di alto spessore emozionale e di spiccato valore lirico. Si fa sera; ed è l’ora di fare i conti con noi stessi. Superiore.
173) Sardine divine
Categoria: antipasto
Ingredienti: sardine – melanzane – rucola – pomodori secchi – aglio – aceto – limone.
Preparazione: questa storia comincia ieri. La sera antecedente l’evento metti a marinare le sarde in aceto e limone fifty/fifty. Poi griglia melanzane e zucchine e condiscile come sappiamo noi: aglio tritato, olio e peperoncino. Oggi, il giorno dopo, aggiungi la rucola e i pomodori secchi spezzettati alle sardine, insieme alle verdure grigliate e componi il tutto in coppette di vetro che abbiano una loro ragione di essere. Correggi di sale e pepe se è di bisogno e succo di limone che, in questi casi, non guasta mai.
Punto esclamativo: basilico nel trito. Ma lo avrebbe detto chiunque.
Valore aggiunto: prima citazione doverosa. “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.”
Sempre secondo il Sommo, questo succede per un’umanità intesa nel suo aspetto globale, indistinta per ruoli o estrazioni sociali, generalizzata dall’intento descrittivo e didascalico dello stesso. Ad un’analisi più accurata del primo verso, ma soprattutto della sua interpunzione, si evince che l’effetto del tramonto è duplice in quanto, mentre per tutto il resto del consorzio umano il risultato effettivo è quello di avere un cuore in maggior misura predisposto a certe inclinazioni sentimentali, ai naviganti gli volge il disio. Parafrasando senza alcuna forzatura del testo, ai naviganti questa particolare ora del giorno solare fa tornare il desiderio. Sublime.
174) Spaghetti infernali
Categoria: primo piatto
Ingredienti: pomodori – mollica di pane – filetti di acciuga – sedano – aglio – cipolla.
Preparazione: trita aglio, cipolla, sedano e acciughe per farli rosolare in qualche cucchiaio d’olio. Indi poscia aggiungi i pomodori trattati e lascia cuocere per una mezz’oretta correggendo di sale e pepe se la congiuntura lo richiede. In separata sede indora la mollica sbriciolata in burro caldo. I giochi sono fatti; condisci gli spaghi con la salsa e spolvera di mollica.
Punto esclamativo: peperoncini interi nel soffritto.
Valore aggiunto: seconda citazione doverosa. “Per correr miglior acque alza le vele ormai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele;”
Si tratta di un desiderio imprecisato, volutamente non descritto né approfondito nella sua fattispecie. Ma questo non toglie certo importanza al fatto che già agli albori di una navigazione intesa come attività umana concepita e compiuta con lo scopo di un ritorno economico, si voglia sottolineare la sua peculiarità come mestiere, professione, indole di chi la intraprende con cognizione di causa. Anche il Sommo, per tanto, ha voluto trattare con un occhio di riguardo la gente di mare, non certo attribuendogli doti o qualità particolari; lo fa solo ed esclusivamente con un distinguo sulle sue qualità interiori e reazioni emotive. Generoso.
175) Gamberetti in Purgatorio
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: gamberetti – acquavite – carota sedano – cipolla –vino bianco – uova – burro – limone.
Preparazione: in olio e burro ben caldi rosola la cipolla e la carota tritate con tutti i sentimenti. Poi aggiungi i gamberetti e fa insaporire per solo cinque minuti prima di aggiungere il vino e l’acquavite. Dopo dieci minuti di cottura delicata i tuorli sbattuti lavorati con succo di limone.
Punto esclamativo: trito di prezzemolo e timo a guarnire l’operato.
Valore aggiunto: terza citazione doverosa. “La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove.”
Il desiderio presentato in questi termini lascia all’immaginazione del lettore uno spazio sconfinato per tutte le elucubrazioni del caso. Dietro quella parola si nasconde un universo di elementi che vengono a mancare nella sfera sentimentale della categoria in oggetto. Affetti, consuetudini, stili di vita, piccole e grandi cose che dal desiderio appunto vengono resi remoti e non più solo lontani. Nel tempo e nello spazio il navigante perde il controllo della propria esistenza mettendola alla mercé di un ambiente in continuo movimento, in perenne evoluzione e in costante allontanamento dal punto di partenza. Il disio, forse anche della buona tavola del luogo di origine, mantiene inalterato il legame con le proprie radici. Eccelso.
176) Semolino al settimo cielo
Categoria: dessert
Ingredienti: latte – uova – semolino – burro – scorza di limone – mandorle tritate – zucchero.
Preparazione: cuoci le ciliegie in acqua e zucchero e lasciagli vivere il momento. Fai bollire il latte adeguatamente zuccherato e unisci il semolino con una presina, ma che sia una presina, di sale. Lascia cuocere per dieci minuti ed impiega questo tempo per montare una spuma di burro e tuorli. Una volta pronta la spuma incorporala al semolino raffreddato, le mandorle tritate e gli albumi montati a neve. Versa tutta la sostanza in uno stampo imburrato e fai cuocere a bagnomaria per un’ora. Un’ora sola ti vorrei . . . . . Sformalo e adornalo con le ciliegie cotte.
Punto esclamativo: un pizzico di cannella nell’acqua di cottura delle ciliegie.
Valore aggiunto: quarta citazione doverosa. “A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ‘l velle,sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole l’altre stelle.”
Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.