COMUNE DEI CITTADINI: SULLA TIA L’IVA C’E’ O NO?
La vicenda dell’IVA sulla tariffa d’igiene ambientale (TIA) torna prepotente nella domanda che la lista civica comune dei cittadini fa agli amministratori dei comuni che gestiscono l’Asiu. Si deve o no pagare l’IVA sulle bollette? La lista civica propone la sua analisi. Leggiamo insieme integralmente.
«Secondo la Corte Costituzionale – inizia il comunicato stampa – NO. Con sentenza n. 238 del 2009 ha infatti affermato che la TIA è estranea all’ambito di applicazione dell’IVA. Sono dunque del tutto comprensibili le richieste delle associazioni dei consumatori per ottenere rimborsi e chiedere chiarezza sulla materia.
Comprendiamo benissimo che la vicenda ha portata nazionale e non pensiamo di attribuire responsabilità alcuna all’ASIU che gestisce la raccolta dei rifiuti in ambito locale. Ma pensiamo anche che su una vicenda di questo genere la classe politica ha il dovere d’intervenire: i Comuni per esigere chiarezza; il governo e il parlamento per assumere provvedimenti e omogeneizzare i comportamenti in ambito nazionale. Entrambi dovrebbero assumere la tutela del consumatore come priorità e valore. Niente di tutto questo sta accadendo.
Il Sindaco di Campiglia, interpellato sulla vicenda, ci ha fatto sapere che l’eventuale cancellazione dell’IVA non solo non avrebbe nessun beneficio per gli utenti, ma addirittura comporterebbe un aggravio di spesa. Dunque, mettiamoci l’animo in pace e continuiamo a pagare l’IVA sulla tariffa d’igiene ambientale, anche se la Corte Costituzionale la ritiene illegittima. Anzi, per il Sindaco alla fine è meglio così.
Nello stesso tempo assistiamo ad un iniziativa del Popolo delle Libertà che invita a sottoscrivere moduli per il rimborso dell’IVA sulle bollette già pagate, ritenendolo evidentemente un diritto per i contribuenti. Da forza di governo nazionale quale sono, anziché regolamentare la materia, invitano i cittadini ad appellarsi ai tribunali.
Strano paese questo dove il Sindaco sembra fregarsene di tutelare i propri cittadini e dove chi governa, anziché fare leggi, organizza la protesta.
Forse è anche per questo – conclude la lista civica campigliese – che crescono le persone che rinunciano ad esprimere un voto».