CASE POPOLARI: LA MOROSITA’ RAGGIUNGE I 5 MILIONI
Circa cinque milioni di Euro al netto della svalutazione crediti: questa la cifra che manca alle casse di Casalp, gestore degli alloggi popolari nella Provincia di Livorno. “Dobbiamo creare una cultura negli inquilini che hanno in mano un bene pubblico che va curato e mantenuto” afferma Marco Macchioni, vicepresidente dell’Azienda.
“Non è possibile continuare così per le casse di Casalp – proseguono i vertici – poiché oltre al problema dei crediti da recuperare nelle morosità, ricaviamo solo il 48 % complessivo dei pagamenti degli affitti”. Questo perché circa la metà degli utili affittuari sono destinati alle pubbliche amministrazioni ed al mantenimento del canone concessorio.
Le difficoltà provengono da procedure di consegna e riscossione più lente in Toscana del 70% rispetto alle altre regioni. Inoltre, la legge regionale n.96 del 1996, stabilisce due modi di calcolo del canone per l’utenza: in base al reddito familiare oppure al valore dell’alloggio. L’utente ha la possibilità di scegliere la tipologia a lui più conveniente all’interno di una forbice di pagamento che va da un minimo di 12,91 Euro ad un massimo di 154,94 Euro.
“Auspichiamo un cambiamento forte nella struttura delle procedure – continua Macchioni – per migliorare i nostri servizi ed andare incontro ai cittadini che molto spesso aspettano tempi biblici per la consegna degli alloggi.” La soluzione, secondo il vicepresidente, sarebbe quella che porta allo snellimento delle procedure di riscossione ed assegnazione, le più lente d’Italia. Inoltre, un nuovo assetto societario ed un rapporto diverso con le amministrazioni permetterebbero l’implementazione dell’innovazione tecnologica ed il miglioramento del rapporto con le fasce più giovani della cittadinanza.
Resta il problema della manutenzione degli alloggi. Casalp, prosegue il direttore generale Pietro Marini, ha ideato un piano straordinario di manutenzione degli stabili con più di 40 anni stanziando circa 54 milioni di Euro. Negli ultimi 5 anni ne sono stati spesi 11, circa un quinto del totale previsto nel piano. Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, ammontano a circa un milione l’anno e vengono pagati con risorse proprie della società.
“L’amministrazione- conclude il sindaco di Campiglia Soffritti – si impegnerà con l’azienda per la riscossione delle morosità. Sarebbe sbagliato passare dal servizio al cittadino all’assistenzialismo puro; per questo motivo riteniamo giusto sollecitare chi non paga i canoni d’affitto magari togliendo la possibilità di avere un alloggio ad altri utenti ugualmente bisognosi.
Questi cittadini hanno in mano un bene pubblico che va curato e mantenuto nel rispetto di tutta la collettività. È compito anche dell’amministrazione promuovere una cultura del rispetto per i beni della comunità”
Andrea Fabbri