CAMPIGLIA: LA MUSICA ANNI ’70 VISTA DAL PROF. TABASSO
In Italia non siamo bravi a raccontare il nostro passato recente: si tende sempre a volerlo spiegare, interpretare, invece è meglio riflettere, e per farlo è necessario il racconto. Operazione, la riflessione sulla contemporaneità, che gli americani hanno la capacità di fare con assiduità, magari non sempre bene, ma ci provano. E’ stata questa la premessa del prof. Edoardo Tabasso alla lezione “1975-1980: cinque anni tra militanza e disco”, nell’ambito del ciclo d’incontri sulla contemporaneità “A passo d’uomo” organizzati dal comune di Campiglia M.ma.
Il professore ha poi ricordato, a parte le grandi conquiste sociali e premettendo di non voler denotare i fatti in senso politico, che il decennio degli anni ’70 ha visto la modifica dell’acquisizione della maggiore età da 21 anni a 18 anni, il passaggio della Tv dal bianco e nero al colore e la storia misconosciuta – ripresa recentemente da una riuscita fiction televisiva – di Franco Basaglia e della legge che porta il suo nome sulla cancellazione dei manicomi psichiatrici.
Prima che in Francia, Inghilterra e Germania l’Italia in quegli anni si attrezzò permettendo la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa: radio e televisioni cominciarono la loro ascesa (la deriva successiva è un’altra storia, come quella della deriva terroristica della contestazione giovanile e sociale che coinvolse, pur dirompente, piccole frange) e nacquero due nuovi quotidiani: La Repubblica di Eugenio Scalfari e Il Giornale di Indro Montanelli.
Un periodo di fermenti dove la musica fu la colonna sonora in cui i giovani si identificavano: una considerazione da sociologo, non da musicologo, ci ha tenuto a sottolineare Tabasso che ha accompagnato le sue riflessioni con video e musica che hanno spaziato dal Tg del rapimento di Aldo Moro (annotando che nei luoghi della reclusioni tra i dischi ascoltati dai terroristi c’erano quelli di Battisti) al concerto torinese di Bob Marley al festival di Sanremo; inoltre ha consegnato in sala i testi delle due canzoni di Finardi e Dalla, i cui protagonisti portano gli stessi nomi: Anna e Marco lette come due facce di un cambiamento. Il dibattito ha poi virato sul tema giovani di ieri e giovani di oggi: è vero che negli anni ’70 si era più impegnati, che si leggeva di più, che l’orizzonte di valori era più solido? Oggi i ragazzi devono fronteggiare una realtà più complessa che richiede di essere più pronti è quanto ha osservato il prof. Fabio Canessa. Con i mezzi di comunicazione attuali i ragazzi ascoltano indifferentemente l’ultimo disco del gruppo in voga o musica classica, o qualsiasi altro abbiano scaricato da internet e sia stato ritenuto meritevole d’attenzione.
Quanto alla lettura gli stimoli di oggi fanno sì che i giovani leggano di più rispetto ai loro coetanei degli anni ’70. E si potrebbe continuare con tante altre citazioni poiché le due ore di lezione sono state molto intense e ricchissime di spunti che chi ha partecipato potrà approfondire personalmente. Intanto si attende il prossimo incontro, 6 maggio con Nando Dalla Chiesa sul tema “Mafia e antimafia”. Dopodiché questi primi tre incontri saranno disponibili in video sul sito web del comune di Campiglia.
Andrea Fabbri