CAMPIGLIA: SANNO COS’ HANNO FATTO ADOTTARE AL CONSIGLIO?
Anche a Campiglia grossi problemi con il regolamento urbanistico, con la lista di opposizione «Comune dei Cittadini» che critica nei fatti ciò che è stato approvato in consiglio comunale e che condizionerà la vita dei cittadini campigliesi almeno per i prossimi cinque anni. Leggiamo insieme le sue motivazioni.
«Sul regolamento urbanistico a chi dobbiamo dare ascolto? Alle affermazioni del consulente arch. Silvia Viviani o a quanto sta scritto negli atti adottati dal Consiglio Comunale? La domanda è lecita a partire dalle contraddizioni che sono emerse in consiglio, in parte riprese anche sulla stampa.
Facciamo alcuni esempi. L’arch. Viviani dichiara che nelle zone agricole non si potranno recuperare “strutture posticce in lamiera o manufatti di simile valore, solitamente demoliti per costruire al loro posto altri edifici”. Condividiamo pienamente questa posizione. Peccato che all’art. 80 delle norme sulle zone agricole, pag. 112, sta scritto che : “per le sole costruzioni realizzate con materiali precari o prive di valore formale, presenti nelle aree di pertinenza di fabbricati residenziali, è ammesso il riuso per fini abitativi attraverso interventi di demolizione e ricostruzione con accorpamento a edifici residenziali esistenti”. Peraltro questa facoltà è concessa nelle campagne solo a chi possiede fabbricati che non hanno più destinazione rurale, mentre è negata agli imprenditori agricoli.
Sempre sulle campagne è stato affermato che non sarebbe stato possibile costruire impianti per la frantumazione degli inerti. Condividiamo anche questa posizione. Peccato che all’art. 83 delle norme, pag. 140, sta scritto che “l’attività temporanea di recupero e valorizzazione degli inerti è ammessa unicamente nelle zone E1” (la quasi totalità delle zone agricole). Si aggiunge addirittura che“ gli uffici comunali hanno la facoltà di giudicare la congruità dei siti proposti”. Abbiamo atteso quattro anni, e speso denaro pubblico, per fare un regolamento che non regola e demanda le scelte agli uffici.
Sulle norme di salvaguardia il consulente ha affermato che la sospensione dei progetti in contrasto con il regolamento adottato è atto dovuto non discrezionale (come chiaramente stabilito dalle leggi). Condividiamo. Peccato che all’art. 98 delle norme, pag. 161, sta scritto che “l’organo competente può sospendere ogni determinazione su pratiche edilizie e urbanistiche”. Il sindaco ha ritenuto di non cambiare questa errata formulazione.
Ma le contraddizioni sono ancora più clamorose sul dimensionamento del Regolamento Urbanistico. Per l’architetto Viviani gli alloggi di edilizia sociale (300!) non possono essere esclusi dal dimensionamento del piano. Condividiamo pienamente anche questa posizione. Peccato che nei calcoli del Comune questi alloggi siano del tutto spariti. Si veda la pag. 64 della Relazione generale.
Il nostro giudizio sul Regolamento Urbanistico è severo perché prefigura la crescita continua di case e capannoni senza rapporto con la domanda reale. Oltre 700 alloggi e 30 ettari di suolo da consumare nei prossimi cinque anni non sono poca cosa per Campiglia, considerando anche che ci sono centinaia di alloggi in costruzione, altre centinaia da iniziare e molto invenduto. Ma insieme a questi giudizi inizia a prendere corpo anche un’altra domanda. Sanno che cosa sta scritto nel regolamento che hanno fatto adottare al Consiglio Comunale?»