«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 50
Cinquantesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
Quando poi lui, il mare intendiamo, decide che non ce n’è per nessuno allora potersi godere una buona lettura diventa quanto meno impensabile. In effetti, in quelle circostanze, la scala delle priorità varia moltissimo dalle condizione meteorologiche stabili e la lettura, come tutti gli altri passatempi, scade nelle ultime posizioni. Giustamente occorre soddisfare in primo luogo le esigenze primarie della nave e delle sue risorse umane avendo cura di non far mancare all’una e alle altre il minimo indispensabile per la loro sussistenza, il loro avanzamento nel percorso prestabilito e il buon fine di tutta la missione. In altre parole, neanche in quei momenti difficili, possono venire a mancare degli input obbligatori, inderogabili, categorici.
197) Spiedini forza 8
Categoria: antipasto
Ingredienti: cozze – zucchine – pancetta – vino bianco – aglio, olio e prezzemolo.
Preparazione: in una padella piuttosto profonda le cozze, irrorate on vino olio e accompagnate da uno spicchio d’aglio schiacciato e del prezzemolo tritato, si schiuderanno come fiori a primavera. Durante questo evolversi inarrestabile trova il tempo per trattare le zucchine e di tagliarle a rondelle e, non meno importante, tagliare la pancetta in superfici adeguate. Con esse avvolgerai i molluschi una volta estratti dai rispettivi gusci. Prepara gli spiedini alternando cozza e rondelle di zucchine e indora in forno a 200° per qualche minuto.
Punto esclamativo: le cozze, più grandi sono meglio è.
Valore aggiunto: forza 8 significa “burrasca” (gale).
Per ciò che riguarda il sostentamento dell’equipaggio è superfluo sottolineare che con il mare grosso, con il marone, non è assolutamente facile riuscire a mangiare né tantomeno preparare da mangiare. E’ un questo un contesto quanto mai deterministico se si pensa a quanto siano ridotte le possibilità anche dei più semplici movimenti, delle prassi gastronomiche più elementari e della conduzione di una pur minima utensileria. C’è poco da fare in questi casi, se non rassegnarsi ed aspettare che la furia insolente del mare scemi con la stessa timidezza con cui è montata. Nel frattempo . . .
198) Zuppetta forza 9
Categoria: primo piatto
Ingredienti: polpa di granchio – mais in chicchi – cipollotto – fecola di mais.
Preparazione: dopo aver passato velocemente il mais con il mixer mescolalo con il cipollotto tritato, la fecola e un bicchierino d’acqua. Porta ad ebollizione mescolando di continuo e monitorando scrupolosamente la sapidità effettiva dell’elaborato. Sarà pronta per le fondine quando la crema ha raggiunto una densità media.
Punto esclamativo: condisci con salsa di soia prima di servire le fondine.
Valore aggiunto: forza 9 significa “burrasca forte” (strong gale).
Nel frattempo, anche se è sacrosanto che quel tipo di stato fisico non accresce di certo l’appetito che di solito ci contraddistingue, occorre provvedere ad un minimo indispensabile che permetta una parvenza di nutrimento, giusto per andare avanti quel tanto che basta. Il più delle volte non si può neanche parlare di appetito vero e proprio visto che il cervello, come del resto tutte le altre parti del corpo, sono dirottati altrove da forze di varia natura, prepotenti e avverse. La fame passa, l’appetito latita spudoratamente, un languore indecifrabile detta legge su tutto l’organismo causando scompensi unici e personalizzati a seconda dell’individuo. Qualcosa sotto i denti va messo in ogni caso.
199) Calamaretti forza 10
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: calamaretti – radicchio rosso – uovo – mollica – brodo vegetale – aglio – prezzemolo.
Preparazione: dopo aver pulito i calamaretti e il radicchio occorre procedere con un ripieno che faccia parlare di sé per molto tempo a venire. Scalda l’olio in padella e aggiungi nell’ordine i ciuffi dei calamaretti, il radicchio tritato ma non troppo, la mollica di pane bagnata nel brodo vegetale e strizzata, l’aglio tritato impercettibile al tatto, prezzemolo, sale e pepe. Dopo aver mescolato con un utensile di legno il composto ottenuto si riempiono i calamari e si adagiano in un altro tegame filato d’olio e si lasciano cuocere coperti e a fuoco lento per una decina di minuti su ambo i lati. Eso es.
Punto esclamativo: un tegame di ghisa sarebbe vivamente consigliato.
Valore aggiunto: forza 10 significa “tempesta” (storm).
Organizziamoci, quindi, ognuno a modo nostro, per superare questa ennesima prova cui siamo chiamati a cimentarci. Non esistono scientificamente validati per far rientrare questa emergenza fisica. Da campioni statisticamente significativi ripetuti e dilazionati nel tempo a cadenze regolari, comunque, si evince un dato da ritenersi confortante. L’allarme mare mosso risulta meno debilitante se affrontato consumando pasti abbastanza semplici ma consistenti, in cui la parte solida dell’alimentazione è quella che ne rappresenta la percentuale maggiore. Solido, secco e asciutto; e poi va sempre bene. Anche il mare, a stomaco pieno, si affronta meglio.
200) Budino forza 10 (in aumento)
Categoria: dessert
Ingredienti: cioccolato solido – uova – latte – panna – savoiardi – zucchero – zucchero per caramello.
Preparazione: grattugia la cioccolata e mettila nel latta e panna fino a farla sciogliere su un fuoco di media portata. Unisci lo zucchero e i savoiardi sbriciolati e, tolto dal fuoco, lascia riposare per una buona mezz’ora. Tutto il tempo quindi per frullare le uova e per far caramellare lo zucchero preposto in uno stampo da budino. Versa il composto e fai cuocere, a bagnomaria, fino a che il budino non sarà solidificato come desideri.
Punto esclamativo: servire con panna montata.
Valore aggiunto: forza 10 in aumento significa “fortunale” (violent storm).
Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.