«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 56
Cinquantaseiesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
Il Mar Rosso è rosso davvero. E lo è in tutte le tonalità di rosso che si possono immaginare. E da qualsiasi parte del mondo tu stia arrivando, qualsiasi rotta la tua nave abbia percorso prima, quando ti trovi a passare al largo di Aden con la prua sul nord te ne rendi conto benissimo. Il blu ci saluta e lascia spazio a una vasta gamma di combinazioni cromatiche alla quale non siamo affatto abituati. Il blu del mare, l’associazione di idee che fa parte del nostro patrimonio genetico da secoli e secoli, va lasciata da parte e rivista alla luce di una geografia determinante e il suo determinismo in questo caso. Chi gli ha dato questo nome di certo sapeva il fatto suo.
221) Calzoncini Little Bitter Lake
Categoria: antipasto
Ingredienti: polpa di granchio – impasto per pizza – pomodoro – aglio – peperoncino.
Preparazione: soffriggi il pomodoro come Dio comanda e unici la polpa di granchio. Fai cuocere per dieci minuti di orologio. Contemporaneamente, un avverbio molto inflazionato ma di sicuro effetto, stendi l’impasto e ricava dei dischi il cui pi greco dipende solo da te. Su ogni metà poni il sugo e richiudi in modo ermetico. Forno a 200° per 15 minuti.
Punto esclamativo: pomodori freschi a pezzettoni.
Valore aggiunto: il Mar Rosso, almeno una volta nella vita, va visto.
Man mano che risali verso nord con il Mediterraneo sulla carta nautica, e sicuramente anche nel cuore e nell’anima, la situazione non fa altro che degenerare e le certezze più radicate vengono meno. La percezione cromatica è talmente forte che in breve tempo abitua a questo stato di cose inusuale, straordinario per noi occidentali, unico se vogliamo nell’ambito di una navigazione ipoteticamente planetaria. La natura e la sua storia hanno voluto così e, da un certo punto di vista, hanno fatto proprio un buon lavoro visto che per svariate miglia ci ha assicurato acque calme e benevole per la maggior parte dell’anno. L’estetica, come in tutte le cose, spesso può passare in secondo piano e lasciare spazio alla pragmatica.
222) Spaghetti Samula
Categoria: primo piatto
Ingredienti: gamberi – panna – parmigiano – pomodoro – bourbon.
Preparazione: in un soffritto egregiamente sfumato di bourbon lavorati i gamberi (interi per l’amor di Sant’Anna!) con una polpa di pomodoro vestita a festa. A fuoco lento per dieci minuti, aggiungendo il formaggio con parsimonia, e puoi già tirare i remi in barca.
Punto esclamativo: curry nel sugo, non nel soffritto.
Valore aggiunto: Suez, almeno una volta nella vita, va visto.
Quando si passa Suez e comincia la navigazione del canale, allora il mare uno se lo dimentica nel vero senso della parola; sempre calma piatta, velocità ridicole, ritmi di lavoro geologici. Lo ha voluto la natura ma, in questo caso, gli ha dato una grossa mano l’uomo, italiano o meno questo ha poca importanza. Sta di fatto che in qualsiasi convoglio uno si trova invischiato gli tocca sorbirsi qualcosa come diciassette ore di navigazione a passo d’uomo, duo o tre pilotaggi, svariati servizi elettrici e di ormeggio supplementari e tutta quanta la burocrazia che una mente umana è in grado di concepire. D’altronde nessuno è obbligato. C’è sempre Buona Speranza; leggermente più a sud però. Lì il mare è quasi sempre di un azzurro molto evidente. Cari i mì fìi . . . . .
223) Coda di rospo Wonder
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: coda di rospo – latte – formaggio fresco – pomodori – basilico – aglio et prezzemolo.
Preparazione: trattasi di cottura a vapore. Organizziamoci. Su un cestello per tale cottura prepariamo un letto di foglie di basilico. Letto sul quale andrà adagiata la coda di rospo. Ora sala e altre foglie di basilico. Copri, fai bollire e lascia cuocere per altri venti minuti. Strada facendo prepara una salsina a base di aglio, prezzemolo e pomodoro. In separata sede sciogli il formaggio nel latte e insaporisci a piacere (questo dipende dal formaggio). Incorpora le due unità e, con il composto ottenuto, condisci i filetti di pesce.
Punto esclamativo: dimmi il formaggio che hai scelto e ti dirò chi sei.
Valore aggiunto: il Canale di Suez, almeno una volta nella vita, va fatto.
Di solito si saluta Port Said (Būr Sa’ īd) con un sospiro di sollievo. Un po’ per il fatto cromatico, sicuramente. Inoltre, è plausibile, ci si ritrova in un mare aperto dopo lunghe ore di navigazione fluviale, lacustre in un paio di casi, che di certo risulta opprimente, arginata e circoscritta da sponde finte perché disegnate dall’uomo per assecondare i suoi fini contingenti. Ci si ritrova poi in un mare che progressivamente ci si apre di fronte. Il colore tarda a tornare quello che tutti ci aspettiamo ma è solo questione di ore perché il blu, quello dipinto di blu, torni a farci compagnia per il resto del viaggio. Per ribadire il concetto, l’estetica è un fatto soggettivo e secondario trascurabilissimo.
224) Pesche Great Bitter Lake
Categoria: dessert
Ingredienti: pesche – mandorle – gelato – cioccolato caldo – panna montata.
Preparazione: confeziona ogni coppetta come segue. Due mezze pesche, due palline di gelato, meglio alla crema, e mandorle a lamelle in quantità generose. Copri con cioccolato caldo e guarnisci con panna montata.
Punto esclamativo: pesche sciroppate? E’ un triste giudicare.
Valore aggiunto: Port Said, almeno una volta nella vita, va visto.
Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
_______________________________
Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.