«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 57

 

Cinquantasettesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.

 

RICETTE CORSARE


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.

 

 

La navigazione fluviale ha indubbiamente un suo fascino particolare. Questo perché il fiume stesso è un’entità simbolica evocativa ed emotiva al contempo. Il fiume e il suo continuo flusso si prestano a innumerevoli metafore o similitudini come matrice di ispirazione poetica o letteraria e costituiscono una fonte pressoché inesauribile di pensiero. Da tramutare in rima, prosa, narrativa e via discorrendo. Rappresenta inoltre un coadiuvante insostituibile al processo di rilassamento a cui l’uomo moderno tende sempre con maggior determinazione. Lo scorrere delle sue acque, placido, lento, sensuale se vogliamo, intrigante per bocca dei più, in ogni caso suadente e ispiratore, ha la capacità intrinseca di attenuare nevrosi e nervosismi, malesseri passeggeri e piccole depressioni.

 


225) Antipasto di tonno Missouri

Categoria: antipasto

Ingredienti: tonno sott’olio – cannellini – mais al naturale – insalata belga – limone – olive nere.

 

Preparazione: lava e asciuga delicatamente le foglie e scegli le più grandi e consistenti. Poi scola con cura i cannellini e il mais asciugando con cura tutti gli elementi. Tolto il tonno dall’olio sminuzzalo e, dentro una ciotola, lo unirai ai fagioli, al mais e anelli di olive nere. Condisci con olio, sale e succo di limone ed ecco pronto il ripieno delle foglie di insalata belga. Ora ti puoi sbizzarrire con le decorazioni.

 

Punto esclamativo: qualche cipolletta sotto aceto male non ci starebbe di sicuro.

Valore aggiunto: il fiume Missouri è lungo 3725km, metro più metro meno.

 

Nel caso della navigazione fluviale, è pacifico, l’elemento liquido incide solo relativamente sulla qualità della vita del navigante. La sua forza fisica è nella maggior parte dei casi meno determinante, il suo furore, salvo eventi eccezionali, si riduce a minimi termini e pertanto la vita di bordo può seguire ritmi e procedure senza allarmi in agguato o emergenze sulle quali riversarsi con tutte le dotazioni a disposizione. Con questo non è possibile prendere sottogamba nessuna delle prassi operative richieste. E’ impossibile dare troppa confidenza al contingente e sottovalutarne gli eventuali capricci. Anche in questo caso il rispetto per l’elemento è d’obbligo, la consapevolezza dei propri limiti indiscutibile e il sapere che ci troviamo su un qualcosa dal peso specifico considerevole. Sempre meglio aver paura.

 


226) Pasta in crosta Volga

Categoria: primo piatto

Ingredienti: pasta sfoglia – gamberi – cozze – seppioline – peperone – pomodorini – vino bianco – aglio and prezzemolo.

 

Preparazione: dopo aver imburrato come tutti si aspettano una teglia foderala con la pasta sfoglia e infornala per soli dieci minuti a 180° e poi togli pure dal forno. Rosola ben bene le seppioline in un soffritto che parli di te arricchendolo con delle striscioline di peperone. Poi aggiungi le cozze e i gamberi e sfuma divino bianco. Aggiungi i pomodorini divisi in due metà e cuoci per dieci minuti. Solo allora sarà il momento del prezzemolo. Durante questa procedura cuoci la pasta e scolala al dente visto che completerà la sua cottura i forno. Condisci e fai ritirare bene. Infine disponi la pasta nella teglia della pasta sfoglia e inforna per gratinare per altri dieci minuti.

 

Punto esclamativo: pasta consigliata, farfalle di media misura.

Valore aggiunto: il fiume Volga è lungo 3690km, metro più metro meno.

Una navigazione contemplativa quindi, rilassante e rigeneratrice. E’ un diporto dalle molte e piacevoli sorprese proprio in considerazione del fatto che le coste, le sponde sono sempre due, variano la loro qualità e la loro estetica in lassi di tempo brevissimi lasciandosi spazio reciprocamente alla vista dell’interessato. In meno che se ne dica si può godere di paesaggi diversi e contrapposti, umanità sconosciute e originali, stili di vita altrimenti inimmaginabili. Il tutto dalla posizione privilegiata di un letto che di frequente si può vantare di una consistente lontananza dai rumori e i timori dell’era moderna.

 


227) Nasello Danubio

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: nasello – carciofi – pomodoro – ceci lessati – aglio und peperoncino.

 

Preparazione: fai cuocere i carciofi ridotti in quarti in acqua e limone. Nel frattempo prepara il soffritto per rosolare come si addice ad una grande personalità i ceci scolati e i pomodori a spicchi. Dopo circa cinque minuti unisci anche i carciofi e procedi ancora un quarto d’ora, sempre a fuoco lento. Disponi i filetti nella padella tenendo nella dovuta considerazione la loro fragilità strutturale. In pochi minuti saranno pronti. Che il piatto non sia troppo asciutto, please.

 

Punto esclamativo: qualche fogliolina di alloro nella cottura de carciofi.

Valore aggiunto: il fiume Danubio è lungo 2902km, metro più metro meno.

 

Chi si avvicina a questa dimensione ne percepisce gli effetti benefici nell’immediato e con la stessa tempistica ne rimane positivamente condizionato. L’impatto, talvolta, riesce a far scattare un vero e proprio innamoramento, con tutta probabilità in virtù di navigazioni più travagliate e sconvolgenti che hanno lasciato il segno. E’ un’esperienza che consolida un passato e allo stesso tempo può avvalorare scelte future con la medesima vitalità. Acqua dolce da seguire in tutti i suoi percorsi articolati e ostacolati a più riprese e con modalità diverse. Alle fine però, sempre in un mare di acqua salata si va a finire.

 


228) Strudel Reno

Categoria: dessert

Ingredienti: farina – burro – zucchero – sale – latte – albicocche – uvetta – uovo – pan grattato.

 

Preparazione: impasta farina, latte e burro fuso con un pizzico di sale. Dapprima con il mestolo di legno, in un secondo tempo con le mani al fine di ottenere un pasta liscia ed elastica. Fai riposare in luogo né caldo né freddo per una buona mezzora. In questo frangente appronta una terrina con le albicocche affettate, zucchero e uvette abbondantemente zuccherati. Quando il momento è propizio stendi la pasta con il matterello in modo che sia molto sottile. Cospargi la sfoglia di uovo sbattuto e spolvera di pan grattato. Distribuisci il composto di albicocche al centro della sfoglia (in lunghezza) e aiutandoti con il panno arrotola la pasta intorno al ripieno chiudendo bene le estremità. Disponi lo strudel in una teglia foderata con carta da forno e, allo scopo di ottenere una doratura perfetta, spargi sopra con un pennello l’uovo rimasto. Infornalo a 180° per circa 50 minuti.

Punto esclamativo: uvetta a bagno nel maraschino quel tanto che basta.

Valore aggiunto: il fiume Reno è lungo 1232km, metro più metro meno.


Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

Scritto da il 16.7.2010. Registrato sotto cucina, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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