VAL DI CORNIA: “CARA” ASA RIDACCI I SOLDI
E’ paradossale che in tempi di crisi e di tagli ai servizi primari, un azienda che ha aumentato del 59,51% i canoni dell’acqua di rubinetto in otto anni, e che si trova in attivo abbia un debito per il mancato versamento dell’affitto degli acquedotti ai comuni della Val di Cornia di 4,6 milioni di euro, e tutto rimanga sostanzialmente sotto silenzio.
Ma la domanda che si pongono gli abitanti della Val di Cornia è un altra: con quale diritto se io non pago la bolletta dell’acqua di un azienda morosa nei confronti dei cittadini, questa azienda può venire a piombarmi il contatore di un bene primario?
Leggiamo due comunicati su questo argomento delle liste civiche della Val di Cornia.
«La replica dei Sindaci sui mancati pagamenti dei canoni ASA, (…) conferma anche che a difendere ASA sono rimasti solo loro e pur di difenderla sono disposti a rinunciare a importanti entrate che potrebbero destinare ai servizi per i cittadini, procurando danni ai bilanci comunali.
Il debito di ASA per mancati pagamenti di canoni ai Comuni esiste, e come. Nella sola Val di Cornia è superiore ai 4,6 milioni di euro: Piombino 3.005.230 euro, Campiglia 1.085.000 euro, Suvereto 276.590 euro, San Vincenzo 266.980 euro, Sassetta 49.000 euro. Peraltro queste cifre, frutto di compensazioni, dovranno essere attentamente controllate
La proroga per il loro pagamento fino al giugno 2011 è stata concessa, e come. Serve ad ASA per ottenere dalle banche finanziamenti per i debiti pregressi e per finanziare opere che, probabilmente,serviranno ad aumentare i consumi idrici anziché il risparmio.
Tacciono del tutto sul fatto che la tariffa base del consumo domestico è aumentata del 6,95% nel 2010 e del 59,51% negli ultimi 8 anni.
E , come consuetudine, sull’ ASA i sindaci ammettono solo quello che sono costretti a dire confermando la linea che “è meglio tacere che informare”.
Gli chiediamo allora se corrisponde a vero, o se è un’invenzione delle liste civiche, che i Sindaci hanno concesso ulteriori dilazione dei canoni che ASA dovrà corrispondere da qui al 2026, in deroga ai contratti sottoscritti per la gestione del servizio e ipotecando così un futuro lunghissimo.
Non vogliamo anticipare la risposta, ma ci attendiamo che siano i Sindaci a farlo e a darne una giustificazione. A maggior ragione di fronte agli amministratori dell’ASA che dichiarano di aver chiuso gli ultimi due bilanci con saldi “decisamente in attivo”.
I cittadini non comprendono le ragioni per le quali i Comuni rinunciano ad entrate proprie per consentire ad una società pubblico-privato di chiudere i bilanci in attivo, grazie alle tariffe cresciute a dismisura e ai canoni che non pagano..
Quello che noi possiamo dire ai cittadini è che nessuna decisione è mai stata sottoposta ai Consigli Comunali e che di fronte a questa situazione serve una svolta: cambiare il gestore e tornare alla gestione pubblica dell’acqua».
«E inoltre – commenta Uniti per Suvereto – ASA doveva pagare i debiti ‘perentoriamente’ entro il 30 giugno 2010. Poi una delibera dell’ATO5 TOSCANA COSTA, approvata da tutti i sindaci, ha spostato al 30 giugno 2011 il termine per il pagamento dei canoni da parte della società ASA SpA maturati a tutto l’anno 2009, stabilendo però il pagamento del 10% entro i primi 10 giorni di Luglio 2010. Così recita l’ultima delibera di Giunta comunale di Suvereto del 28 giugno.
Il debito di ASA nei confronti del comune di Suvereto ammonta a 276.590 euro, entro il 10 luglio doveva quindi versare nelle casse comunali circa 27.000 euro. Ma ad oggi non risulta pervenuto alcun pagamento da parte di ASA al Comune di Suvereto.
A questo punto – sottolinea Giuliano Parodi – la situazione sta veramente degenerando con Asa che non rispetta gli impegni ed i Comuni che sono incapaci di far rispettare le scadenze che essi stessi impongono alle società controllate.
ASA, ricordiamolo, è dal 2002 non paga i canoni ai comuni con un deficit di 26 milioni di euro, ma questo non le impedisce di aumentare le tariffe e soprattutto di eseguire i normali lavori di manutenzione facendosi pagare anticipatamente dai cittadini.
E’ il momento che i Sindaci escano allo scoperto e si assumano le proprie responsabilità, perché stanno procurando danni ai bilanci comunali e quindi ai servizi per i cittadini. Spieghino perché sono complici di questa situazione e perché i normali cittadini devono pagare puntualmente le bollette dell’acqua mentre ASA si può permettere di non pagare. Due pesi e due misure, per un servizio che fa acqua da tutte le parti.
Uniti per Suvereto nel prossimo consiglio comunale porterà la questione al centro del dibattito, ed esorta i cittadini ad indignarsi per questa situazione che al danno aggiunge la beffa. Quei 276.000 euro sono dei cittadini di Suvereto e non della dirigenza dell’ASA. I sindaci li recuperino al più presto e dicano chiaramente se stanno dalla parte dei cittadini e se vogliono continuare a difendere e a coprire l’ASA».