PIOMBINO: SINDACATI ED ISTITUZIONI A SOSTEGNO DELLA LUCCHINI
Il 90% dei dipendenti della Lucchini ha aderito stamani allo sciopero di tre ore indetto da Fim, Fiom e Uilm. Circa 600 persone hanno partecipato, alla manifestazione dei lavoratori della Lucchini di fronte alla sede dello stabilimento siderurgico a Piombino (Li). I lavoratori hanno incrociato le braccia dalle 9 alle 12. All’assemblea pubblica era presente anche il presidente della Toscana Enrico Rossi che ha scritto una lettera affinche Burlusconi risolva la situazione.
Ad aprire gli interventi e’ stato il segretario della Fiom Cgil di Livorno Luciano Gabrielli, a cui sono seguiti i discorsi del presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufa’, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e del sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni dell’area, l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, la commissione lavoro del Consiglio regionale della Toscana, il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli e rappresentanti dei partiti di tutti gli schieramenti. Lo stabilimento di Piombino della Lucchini versa in una fase di incertezza per la decisione della Severstal di vendere l’impianto (processo che sembra adesso sospeso).
”Chiediamo – afferma Giuseppe Bartoletti della Cgil di Piombino – un impegno forte del governo per una politica industriale vera sulla siderurgia; chiediamo alla proprietà di mettere in condizione lo stabilimento di lavorare facendo gli investimenti necessari; chiediamo a chi comprerà lo stabilimento di mantenere il ciclo integrale”.
”Con lo sciopero di oggi i lavoratori della Lucchini e di tutta la Toscana chiedono certezze sul futuro di questo importantissimo impianto, che deve restare punto fermo dell’industria piombinese – spiega il segretario generale della Cisl toscana Riccardo Cerza -. Certezze che debbono venire innanzitutto dalla proprieta’, che deve fare chiarezza sulle proprie intenzioni, sull’azionariato e sugli impegni di investimento. Ma un impegno in questo senso deve venire anche dalla Regione e dal Governo, visto che stiamo parlando del secondo polo siderurgico italiano”.
Ricordiamo ai nostri lettori che la Lucchini di Piombino occupa direttamente 2.187 lavoratori, 1.300 sono i dipendenti delle ditte che operano in appalto per la manutenzione e i servizi più c’é un indotto che porta in totale a circa 4 mila i posti di lavoro che dipendono dalla fabbrica.
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SCRIVE UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Rossi a Berlusconi: «Su Lucchini coinvolgere presidente russo». Per sollecitarne l’intervento su Mordachov a garanzia del polo siderurgico.
“Un confronto fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente russo Dimitri Medvedev sulla vicenda del polo siderurgico di Piombino e sulle prospettive del gruppo Lucchini”.
E’ quanto il presidente della Regione Enrico Rossi chiede nella lettera partita oggi all’indirizzo di Silvio Berlusconi che, nei prossimi giorni, si incontrerà con il presidente Medvedev, in visita in Italia. Rossi, sollecitando un intervento del presidente del Consiglio nei confronti del presidente russo, torna sulla vicenda Lucchini, chiedendo più attenzione su una questione che definisce «centrale per l’economia del paese».
«Sarebbe necessario – scrive Rossi – che il governo russo intervenisse nei confronti del dottor Mordachov per chiedergli garanzie sul futuro dello stabilimento di Piombino. E’ indispensabile che si rispettino gli impegni presi e che si risolva la situazione finanziaria dell’azienda, in modo da consentire la prosecuzione dell’attività e la realizzazione degli investimenti necessari per lo sviluppo del polo siderurgico».
Il presidente sottolinea che queste richieste sono coerenti con il lavoro svolto dalla Regione Toscana insieme al ministero dello sviluppo economico e rinnova la certezza che «sia condivisa l’importanza economica e sociale della vicenda».
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AGGIORNAMENTO:
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE REGIONALE ROSSI
«La Regione Toscana è con voi in questa battaglia per difendere la Lucchini. Non vi lasceremo soli». Con queste parole
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, si è rivolto stamani ai lavoratori della Lucchini, durante la manifestazione che si è
svolta davanti ai cancelli del polo siderurgico di Piombino in occasione dello sciopero proclamato dai sindacati. Insieme al
presidente erano presenti anche gli assessori Gianfranco Simoncini e Luca Ceccobao.
«Quando le forze sociali e sindacali, i lavoratori e le istituzioni si muovono insieme per dare una prospettiva di sviluppo e per uscire
da una situazione di crisi, i risultati si possono ottenere».
In Toscana non cè una situazione di grave crisi aziendale dove la Regione non sia intervenuta. Per la vicenda Lucchini il presidente
toscano ha ribadito: «Noi non siamo né ottimisti né pessimisti, ma siamo determinati a vincere questa battaglia, tutti insieme. Questo
deve fare la politica e non questa scena indegna che ci sta proponendo la politica nazionale. Ho scritto una lettera a Berlusconi
chiedendogli di affrontare questo tema con il presidente russo Medvedv. È compito suo. Sono mesi che in questo paese manca un
ministro dell’industria, dopo che Scajola si è dovuto dimettere perché si è fatto regalare un appartamento. Questo paese ha bisogno
di un ministro dellindustria».
La Toscana è disposta a fare la sua parte ma, ha aggiunto Rossi «non è disposta a farsi prendere in giro. Ci sono stato anch’io al
ministero dell’industria, dove sono stato ricevuto da un funzionario. Una Regione rappresentata dal suo presidente non può essere ricevuta solo da un funzionario, noi chiediamo di essere rispettati come istituzione perché rappresentiamo cittadini e lavoratori».
Nel corso del suo intervento Rossi ha toccato anche il tema del capitalismo finanziario: «Ma vi pare possibile che la sorte di 4000
persone e di un impianto produttivo così importante possa transitare su un acquisto di azioni a 1,50 euro! Questo è un capitalismo
distruttivo del lavoro e della persona».
Concludendo, Rossi ha fatto riferimento ai tentativi di modifica della Costituzione. «Il nostro è un paese fondato sul lavoro, così
recita l’articolo 1. Per questo da noi i lavoratori devono essere rispettati. Chi vuol modificare l’articolo 41 è contro i lavoratori.
Perché questo articolo non ha mai negato la libera iniziativa, ma riconosce che la libertà di chiunque a fare impresa deve avere una
finalità sociale, non egoistica. Questo dice la nostra Costituzione e voi siete una realtà emblematica di questa nostra nostra battaglia».
Il presidente ha poi annunciato che il 27 luglio l’assessore Simoncini sarà a Piombino insieme a Fidi Toscana per incontrare le
aziende dell’indotto, altri 2000 lavoratori che rischiano di essere travolti dalla crisi della Lucchini.
«La Regione Toscana è con voi in questa battaglia per difendere la Lucchini. Non vi lasceremo soli». Con queste parole Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, si è rivolto stamani ai lavoratori della Lucchini, durante la manifestazione che si è svolta davanti ai cancelli del polo siderurgico di Piombino in occasione dello sciopero proclamato dai sindacati. Insieme al presidente erano presenti anche gli assessori Gianfranco Simoncini e Luca Ceccobao. «Quando le forze sociali e sindacali, i lavoratori e le istituzioni si muovono insieme per dare una prospettiva di sviluppo e per uscire da una situazione di crisi, i risultati si possono ottenere». In Toscana non cè una situazione di grave crisi aziendale dove la Regione non sia intervenuta. Per la vicenda Lucchini il presidente toscano ha ribadito: «Noi non siamo né ottimisti né pessimisti, ma siamo determinati a vincere questa battaglia, tutti insieme. Questo deve fare la politica e non questa scena indegna che ci sta proponendo la politica nazionale. Ho scritto una lettera a Berlusconi chiedendogli di affrontare questo tema con il presidente russo Medvedv. È compito suo. Sono mesi che in questo paese manca un ministro dell'industria, dopo che Scajola si è dovuto dimettere perché si è fatto regalare un appartamento. Questo paese ha bisogno di un ministro dellindustria». La Toscana è disposta a fare la sua parte ma, ha aggiunto Rossi «non è disposta a farsi prendere in giro. Ci sono stato anchio al ministero dellindustria, dove sono stato ricevuto da un funzionario. Una Regione rappresentata dal suo presidente non può essere ricevuta solo da un funzionario, noi chiediamo di essere rispettati come istituzione perché rappresentiamo cittadini e lavoratori». Nel corso del suo intervento Rossi ha toccato anche il tema del capitalismo finanziario: «Ma vi pare possibile che la sorte di 4000 persone e di un impianto produttivo così importante possa transitare su un acquisto di azioni a 1,50 euro! Questo è un capitalismo distruttivo del lavoro e della persona». Concludendo, Rossi ha fatto riferimento ai tentativi di modifica della Costituzione. «Il nostro è un paese fondato sul lavoro, così recita larticolo 1. Per questo da noi i lavoratori devono essere rispettati. Chi vuol modificare larticolo 41 è contro i lavoratori. Perché questo articolo non ha mai negato la libera iniziativa, ma riconosce che la libertà di chiunque a fare impresa deve avere una finalità sociale, non egoistica. Questo dice la nostra Costituzione e voi siete una realtà emblematica di questa nostra nostra battaglia». Il presidente ha poi annunciato che il 27 luglio lassessore Simoncini sarà a Piombino insieme a Fidi Toscana per incontrare le aziende dellindotto, altri 2000 lavoratori che rischiano di essere travolti dalla crisi della Lucchini.