SALIVOLI: VANDALI E DEGRADO AL PIAZZALE DI PONENTE
tratto da “Bozza d’Ormeggio” del giugno 2010.
Anche se i 545 posti auto sono pubblici, non solo quindi al servizio dell’approdo, siamo stati noi soci del Marina di Salivoli, a finanziare la costruzione del parcheggio sopra il porto: il cosiddetto “Piazzale di Ponente“. Lo imponevano i parametri regionali ovvero: 1,25 posti auto per ogni posto barca.
Provammo a farli al livello delle banchine, ma ci fu negato come altresì ci impedirono di usare il piazzale soprastante, dove al momento si edifica un villaggio turistico residenziale.
Si mosse Aldo Agroppi, portavoce di gran parte del quartiere e fu addirittura scomodato l’onorevole Antonio Di Pietro, allora membro del governo Prodi. Ricordo ancora una lettera appesa in bacheca: “da Di Pietro a Di Pietro” con la quale il nostro avvocato rimbrottava il suo illustre omonimo facendo leva sul dogma: “lei non poteva non sapere che”, tanto caro al parlamentare.
Allora disturbavano delle pavimentazioni permeabili perché cementificavano l’ambiente, ora si accettano delle costruzioni e non sono nemmeno trascorsi 10 anni. Come cambia il mondo. Adesso, vedendosi cesurare la vista mare, qualche vicinoro farebbe altre scelte, ma come si sa “sasso lanciato e parola spesa” non tornano indietro.
Sempre adesso, sotto gli “occhi chiusi spalancati “ di tutti, quel parcheggio che ci è costato tanti soldini lo stanno distruggendo. E’ diventato ritrovo abituale di vandali notturni che pezzo dopo pezzo stanno smontando tutto quello che possono. C’è di più, a dispetto dei parametri regionali, sia d’estate che d’inverno, è poco frequentato e questo splendido piazzale diventa teatro di corse clandestine delle quali chi dorme in barca ha sicuramente udito il frastuono.
Se lo sentiamo dal Marina, immaginate il disturbo per i condomini dei palazzi circostanti che, svegliati in ore
antelucane, innumerevoli volte hanno chiamato le autorità e successivamente sottoscritto una petizione di protesta rivolta al Sindaco. A distanza di anni niente è cambiato, anzi i disagi sono incrementati al punto che in molti stanno pensando di
inoltrare un esposto alla Magistratura.
Riportiamo a seguire la testimonianza di uno di loro che è anche socio del nostro Marina.
«Quando il parcheggio fu realizzato ne fui contento, sia
come socio del Marina che come cittadino di Piombino. Era
una bella struttura, utile e ben fatta.
Ci volle poco per farmi cambiare opinione infatti, tranne
sporadici casi, a tutto è servito meno lo scopo per il quale era
stato realizzato.
Durante il giorno è foriero di schiamazzi di ogni tipo e natura,
ma è la notte che dà il meglio di sé, trasformandosi in una
pista clandestina dove ho visto correre, in maniera a dir poco
incosciente, ogni mezzo a due tre o quattro ruote.
Mezzi sicuramente non omologati, spesso senza targa e
marmitta che in alcuni casi vengono scaricati da furgoni e
ricaricati alla fine della corsa. Descrivere quel che succede è
praticamente impossibile; spesso si supera persino la
finzione cinematografica.
Quasi sempre le scorribande si estendono anche alla
viabilità esterna e c’è da meravigliarsi che ancora non ci sia
scappato il morto.
Tra una corsa e l’altra, forse per scaricare l’adrenalina od
abbattere la noia (scusante ormai comune delle giovanili
coglionate), con ogni mezzo viene distrutto tutto quanto c’è
da distruggere: segnaletica, staccionate, muretti. Il tutto per
puro trito vandalismo e non per rubare i blocchetti di tufo
come ho avuto occasione di leggere sulla stampa.
Chiamare 112 e 113 non serve, arrivano quando arrivano,
con il lampeggiante acceso che consente il repentino
defilarsi, dal lato lasciato libero della viabilità, di quelli che
hanno i mezzi fuorilegge. Gli altri stanno li a chiacchierare
come angioletti e rimangono buoni buoni … Finché la
pattuglia si allontana. Subito dopo corse, schiamazzi ed atti
vandalici riprendono fino alle 6 di mattina, ora in cui,
strombazzando stile ”vincita della nazionale”, partono in
carovana per andare a letto.
Io alla solita ora mi alzo per andare al lavoro e pagare le tasse
che serviranno a ripristinare quanto hanno danneggiato,
stanco morto ma felice. Felice perché i miei figli si alzano e
vengono al lavoro con me e francamente non mi dispiace per
i genitori di quei ragazzi e ragazze che mi hanno tenuto
sveglio.
Dopo innumerevoli tentativi, diventato patetico ormai
chiamare le forze d’ordine, ho smesso e come me lo hanno
fatto gli altri condomini.
Tramite l’amministratore condominiale abbiamo interessato
la Circoscrizione, la cui presidenza ha inoltrato ai comandi di
Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale e per
conoscenza al Sindaco una circostanziata denuncia di
quanto sta avvenendo.
Successivamente visto che nulla accadeva abbiamo firmato
in 234 una petizione e l’abbiamo inoltrata al Sindaco.
Questo avveniva nel giugno 2006… siamo nel 2010 e niente
è cambiato».
Bruno mi ha raccontato molto di più, con dovizia di particolari. Qualche cosa avrei preferito non ascoltarla e di
volta in volta apriva una cartellina dalla quale estraeva documenti a suffragio di quanto affermava.
In tandem abbiamo ripetuto diverse volte : “Come cambia il mondo”; è sul “dove andremo a finire“ che non ci siamo
trovati d’accordo … Secondo me ci siamo già finiti.