«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 61

Sessantunesimo appuntamento, ultimo prima della pausa di mezza estate, con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare. Le Ricette Corsare torneranno il 27 di agosto. Buone vacanze!

 

RICETTE CORSARE

 


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.

 

Oltre alle superstizioni più o meno rispettate e monitorate dal marittimo italiano medio sulle navi di qualsiasi bandiera esistono, nella vita di bordo delle stesse, alcuni rituali imprescindibili che scandiscono le tappe dell’intero imbarco. Tra essi reclama particolare menzione la sistemazione nella cabina assegnata dalle autorità preposte. Essendo a tutti gli effetti la residenza che  per i seguenti N mesi dovrà ospitare e coccolare l’interessato risulta fondamentale che sia confortevole, funzionale e quel tanto che basta familiare per sgravare il disagio della foresteria quanto più sia possibile. Se non lo è lo deve diventare nel minor tempo possibile, ancor prima di disfare le valigie, se necessario.


241) Pompelmo Santa Maria

Categoria: antipasto

Ingredienti: pompelmo rosa – nocciolo – maionese – capperi – finocchio.

Preparazione: metti a lessare il pesce con tutti gli aromi che hai a disposizione. Contemporaneamente taglia a metà e svuota i pompelmi preoccupandoti di ricavare quanta più polpa possibile e renderla a cubetti. Successivamente, in una terrina adatta, componi il pesce spezzettato, la maionese, la polpa di pompelmo ricavata, il finocchio tagliato a fettine sottili e i capperi. Correggi di sale e pepe e, se la consistenza non ti soddisfa, aggiungi dell’olio d’oliva. Amalgama bene e riempi le scorze di pompelmo. Mezz’ora in frigo e poi servi.

Punto esclamativo: decora con chicchi di mais precotto.

Valore aggiunto: una cabina con oblò garantisce un soggiorno qualitativamente superiore.

 

Lo spazio è sempre molto limitato e raramente ottimizzato per le esigenze del singolo. Ahi noi, anche le nuove costruzioni assecondano ben altre priorità e gli alloggi equipaggio raramente sono confacenti alle esigenze qualitative richieste. D’altronde, non potrebbero mai esserlo visto che ognuno la casa se la sceglie o se la modifica a proprio piacimento mentre l’assegnazione della cabina la subisce passivamente e senza poter senza proferir parola. Questo è l’input che fa scaturire l’operazione “qualità ad ogni costo” e che origina una serie di espedienti che, a tal fine, renderanno “una cabina” la “propria cabina”. First of all, si comincia con una pulizia meticolosa e capillare dello spazio abitabile; non certo per mancanza di considerazione del collega appena sbarcato e degnamente rimpiazzato. Il fatto è un altro: si comincia così a delimitare il proprio territorio.  – “ . . . e questa è casa mia, e qui comando io . . .”.


242) Bavette Primadonna

Categoria: primo piatto

Ingredienti: polpo – carota sedano – alloro – patate – cipolla rossa – vino bianco – prezzemolo.

Preparazione: metti a bollire il polpo in acqua fredda con carota, sedano e alloro per un’oretta circa. In ogni caso te lo dirà il polpo stesso quando basta. Togli il polpo e lavoralo in piccole dimensioni. Nella stessa acqua fai lessare anche le patate a cubetti e raffinale in un soffritto a base di aglio e cipolla. Sfuma con il vino e unisci il polpo. Condiscila la pasta anche con abbondante prezzemolo tritato.

Punto esclamativo: fagiolini bolliti nel condimento.

Valore aggiunto: una cabina senza oblò non è da tutti.

Dopo aver nettato a dovere tutta la superficie calpestabile e non, si comincia con la personalizzazione vera e propria dello spazio vivibile. In genere si parte dall’affissione di ritratti fotografici dal valore altamente evocativo, quali compagne o compagni, figli o santi protettori a cui si è devoti da sempre. Non si disdegnano squadre di calcio e star dello spettacolo. Già l’aspetto cambia è l’ambiente comincia a perdere la freddezza e l’anonimato del primo impatto. Con un bel nudo, di donna o di uomo che sia, si riesce a dare un senso ad un imbarco intero. Si passa poi all’istallazione di quei piccoli elettrodomestici che possono essere trasportati facilmente quali computer portatili, lettori di varia natura, ferri da stiro, caffettiere e relativi fornellini elettrici. L’accessoristica è multiforme ed ognuno se la sceglie a proprio gusto; in ogni caso è lo specchio dell’anima. Debitamente rizzata per far fronte alle inclemenze del mare.


243) Seppie in crema Pentecoste

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: seppie – patate – aglio – peperoncino – limone – mentuccia – basilico – brandy.

Preparazione: mentre le patate lessano a dovere metti a cuocere le seppie in aglio olio e peperoncino facendole rosolare a fuoco lento. In una sede opportuna, sempre al contempo, metti a bollire acqua, succo di limone,  mentuccia e basilico. Spengi e lascia tutto in fusione aggiungendo una quantità proporzionalmente adeguata di brandy. Ora fredda le patate e passale allo schiacciapatate. Unisci l’infuso e amalgama bene con olio a filo fino a che la consistenza sarà morbida e omogenea. Con l’aiuto di una tasca da pasticceria, o semplicemente con il cucchiaio, prepara su ogni piatto un letto di crema a tua discrezione. Raccogli la seppia e tutto il suo sughetto e depositali con criterio sulla crema di patate. Gli spunti per le decorazioni sono infiniti.

Punto esclamativo: rosola le seppie pillottate di rosmarino.

Valore aggiunto: una cabina a prua, certe volte ha i suoi vantaggi.

La gestione biancheria intima è ciò che rende straordinariamente singolare ogni cabina equipaggio soprattutto in termini di stenditura e asciugatura dei capi. E’ in questi frangenti che le capacità dell’individuo si manifestano prepotentemente. I risultati, variegati e strutturati a seguito di studi approfonditi dell’ambiente, sono a dir poco pittoreschi; giungle vere e proprie o semplici impavesate di underwear quando non addirittura grucce appese in ogni dove diventano parte integrante di un arredamento ormai dominato a tutti gli effetti. D’altronde la questione biancheria non è altro che l’affermazione dell’io in un ambiente estraneo, un momento privato e di riflessione, ritagliato faticosamente nell’arco della giornata. Va goduto a pieno per quello che è: un momento di riflessione. Senza contare che la biancheria appesa ci fa capire immediatamente che tempo farà.


244) Flan Platero

Categoria: dessert

Ingredienti: uva passa – caffè d’orzo – limone – vaniglia in stecche – amido di mais – miele – pinoli.

Preparazione: fai rinvenire l’uvetta e poi frullala con un po’ caffè d’orzo. Nel rimanente caffè sciogli l’amido; aggiungi la vaniglia, l’uvetta frullata e una copiosa grattugiata di scorza di limone. Fai addensare bollendo a fuoco molto lento e mescolando regolarmente. Appena tolto dal fuoco, aggiungi il miele e i pinoli. Versa nelle coppette e sevi freddo, anche di frigo se la stagione o la latitudine lo permettono

Punto esclamativo: una retina frangi-fiamma sotto la pentola.

Valore aggiunto: una cabina a poppa, certe volte ha i suoi vantaggi.


Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

Scritto da il 13.8.2010. Registrato sotto cucina, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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