VAL DI CORNIA: INDIETRO TUTTA SULLE POLITICHE COMPRENSORIALI?
Pubblichiamo un comunicato sul progetto di Unione dei Comuni dopo la morte del Circondario della Val di Cornia, redatto congiuntamente dai gruppi consiliari di sinistra nei Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo e Suvereto: Comune dei Cittadini, Uniti per Suvereto, Forum San Vincenzo, PRC-Piombino, che in poche righe illustra, secondo le liste civiche ed i partiti di opposizione, degli attuali amministratori della Val di Cornia. Leggiamolo insieme.
«I sindaci ed il pd – inizia il comunicato congiunto – non possono continuare a fare vane promesse, nascondendo una sostanziale incapacità progettuale e una scarsa collaborazione istituzionale con Provincia e Regione, oltre che fra di loro. Avevano detto di voler fare l’Unione dei Comuni entro giugno: dov’è? Promisero di voler ripristinare le funzioni associate dopo la soppressione del Circondario: dove sono? Dissero di voler fare una «discussione allargata», ma non hanno portato niente neppure nei consigli comunali.
Tutto ciò comporta gravi danni per il territorio e i cittadini della Val di Cornia. È urgente aprire una vera discussione sullo stato delle politiche d’area e sul progetto di riordino istituzionale che serve a questa zona. Occorre al più presto una conferenza di zona sulle politiche comprensoriali, aperta al contributo di tutti. È questa la proposta che lanciano i gruppi consiliari Comune dei Cittadini, Uniti per Suvereto, Forum di San Vincenzo e Rifondazione comunista di Piombino.
All’inizio del 2010, sulla base di un decreto governativo il Circondario fu chiuso nel silenzio complice di sindaci e provincia, senza un piano per il personale, con un semplice ritorno delle funzioni alla provincia o ai singoli comuni. L’adozione in ordine sparso del nuovo regolamento urbanistico è la riprova che siamo ormai di fronte al fallimento delle politiche sovracomunali. Lo stesso si può dire per l’arretramento delle funzioni agricole e l’assenza di una programmazione culturale. Solo la sede è stata mantenuta.
A primavera 2010 i sindaci ed il PD risposero alle critiche della sinistra promettendo che entro giugno 2010 sarebbe nata l’Unione dei Comuni, un nuovo ente che avrebbe preso il posto del Circondario. “L’Unione dei Comuni come passo ulteriore di natura politica e amministrativa per rafforzare la Val di Cornia” scriveva in aprile sulla stampa il segretario Tortolini, mentre il sindaco Pioli, già presidente del Circondario, ribadiva che “da mesi i Comuni stanno lavorando per preparare una bozza su una riorganizzazione complessiva dell’apparato amministrativo dei Comuni con l’obiettivo di unificare alcuni pezzi delle strutture amministrative.”
Siamo giunti all’estate e niente è stato fatto – conclude il comunicato – e anziché all’unificazione stiamo assistendo alla frammentazione e dispersione delle funzioni amministrative: si è persa la gestione di materie come la formazione, il lavoro, l’ambiente e l’agricoltura; altre che venivano svolte in forma associata sono tornate ai singoli comuni. Dopo le elezioni regionali non si è più sentito parlare del progetto di Unione. Cancellato tutto il lavoro fatto nei decenni passati per le funzioni associate e la programmazione unitaria. Altro che risparmio ed efficienza! Qui siamo di fronte alla perdita dell’identità amministrativa che la Val di Cornia aveva seppur faticosamente costruito nel tempo.
CdC, FSV, UpS, PRC-Piombino