STRESS E SPOCCHIA UGUALI SONO?

Che il super lavoro del Super sindaco di Piombino produca risultati è indubbio. Come è indubbio che il suo operato, non essendo ancora il nostro amato Gianni “uno e trino”, porti con se critiche, anche costruttive, e dubbi da esperti e ricercatori. Questi, qualche volta in malafede, ma sempre più spesso in buona fede, fanno notare, a quello che alcuni (ovviamente in malafede) chiamano “il Principe”, che alcune sue scelte sono discutibili, mentre altre sono, purtroppo, poco discusse.

Spesso però il nostro amato, che non ama la critica, esterna, sulla stampa o su Facebook, il suo disappunto per tutti quelli che criticano le sue scelte. Vi riportiamo due passaggi curiosi sul personaggio.

Tratto da Facebook del 21 agosto 2010: «Molti professori universitari stanno più sui giornali a pontificare che dietro alla cattedra e fra gli studenti, lavoro per cui sono lautamente pagati. E’ lecito pensare che lo facciano facendo sgobbare al loro posto i precari dell’universita’, pagati due lire. Anziche’ pendere (spesso a sproposito) dalle loro labbra e’ di questo che si dovrebbe parlare: di farli lavorare».

A parte il “populismo” dell’affermazione, che potrebbe essere tranquillamente estratta dagli annuari dei regimi totalitari, che volevano gli intellettuali quieti e consenzienti, ha mai pensato il nostro sindaco che i professori universitari che scrivono sui giornali sono spesso proprio quelli che all’università lavorano di più, perché mossi da una passione civile oltre che dalla sete del sapere e dello stipendio?

Altra “chicca” tratta dal Tirreno del 21 agosto: «Comincerò con l’ignorare la spocchia pedagogica del si­gnor Moschini, che, pur non conoscendo nulla delle esem­plari previsioni urbanistiche dell’ambito portuale e diporti­stico di Piombino (a bassissi­mo impatto ambientale. zero consumo di suolo e costa), de­notando una tensione demo­cratica e istituzionale quanto meno approssimativa (atteg­giamento tipico di certi am­bienti che non hanno dimesti­chezza con la realtà), e igno­rando la qualità dei rapporti e dei contatti fra chi scrive e l’assessore Marson e il presi­dente Rossi, si lancia in impro­babili anatemi senza averne alcun titolo. Scrivere e giudi­care senza avere approfondito non rende un buon servizio a chi legge, poiché disinforma, e non lo fa nemmeno con chi scrive. poiché lo fa apparire come impegnato esclusiva­mente nel segnalare la pro­pria esistenza».

Ma lo sa il nostro Gianni chi è il “signor Moschini”? Renzo Moschini, classe 1935, è tra i più autorevoli esperti di parchi e aree naturali protette in Italia. Vicesindaco al Comune di Pisa nel 1969, presidente della Provincia di Pisa dal ‘70 al ‘75, parlamentare dal ‘76 all’87, approda nell’86 al parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli come vicepresidente e vi resta per diversi anni. È principalmente sua l’intuizione, decisiva per la politica delle aree protette, della necessità di coordinare enti parco giovani e meno giovani sparpagliati per l’Italia in un’associazione fondata nell’89: la futura Federparchi. Nel ‘90 fonda la rivista “Parchi”, che dirige fino al ‘98. Oggi per Federparchi dirige l’Osservatorio dei Parchi Europei e cura il coordinamento di “ToscanaParchi”, organo di Federparchi Toscana, edita da Edizioni ETS. Ed oggi aderente al PD.

Almeno un po’ di rispetto, se non per i professori, almeno per i vecchi del suo partito, no?

IL GRILLO PARLANTE

P.s. Riportiamo, al termine dell’articolo, la lettera del “signor Moschini” al Tirreno del 19 agosto 2010, visto che la reputiamo interessante per i lettori che se la sono persa.

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AMBIENTE E PD: ROSSI-MARSON IGNORINO CHI VUOLE FERMARLI

Renzo Moschini

Il dibattito sui temi ambientali in Toscana è ripreso con rinnovato interesse non solo per l’importanza delle questioni aperte ma anche perché qui si misurano le reali intenzioni del nuovo governo regionale dopo le promesse e gli impegni di cambiamento assunti rispetto al passato.

La giunta Rossi, infatti, era ed è attesa alla prova specialmente su questo fronte. Le prime sortite soprattutto dell’assessore Marson erano state favorevolmente accolte e apprezzate proprio per questo.  Ma dopo le sue dichiarazioni sui troppi e troppo invasivi porticcioli in Toscana è arrivato dal responsabile regionale dell’ambiente del PD Tortolini e dal sindaco di Piombino una risentita e sorprendente replica.  Basta dare ordini ai comuni dai giornali, basta con un dirigismo da vecchi paesi dell’Est che pretende di decidere anche la lunghezza delle barche da ormeggiare. L’assessore si attenga ai programmi regionali e la smetta di dare ordini da sedi improprie. Si muova nelle sedi preposte dove va ricercata la collaborazione tra i vari soggetti istituzionali.

Ma il punto è proprio questo e cioè delle sedi che esistono già e che finora non sono state coinvolte e valorizzate a dovere quando non sono state messe da parte o ignorate. Dove si dovrebbe decidere non solo dei porticcioli ma delle politiche costiere, della gestione delle aree marine e fluviali come dei crinali e del paesaggio? Solo con i piani regolatori? Solo con i piani territoriali di coordinamento o anche con i piani dei parchi e delle aree protette e dei distretti idrografici dove si deve pianificare l’assetto idrogeologico che va via a fette. E la tanto conclamata green economy per Piombino vuol dire davvero siderurgia più approdi anche per Briatore e i suoi barconi?

È questa la programmazione regionale del PIT che a Boccadarno – un punto cruciale e non solo per la nautica – riservava questa “cartolina” paesaggistica; bel panorama sulle Apuane? Boccadarno è in un parco e lo è pure Bocca di Magra che ha deciso in questi giorni con il parco regionale, l’autorità di bacino (tosco-ligure) e la regione e gli enti locali interessati un suo progetto sulla nautica che guarda caso tiene conto anche della lunghezza e dimensione delle barche.

Siamo all’Est? Non scherziamo. Se queste sono le posizioni del PD toscano dopo le promesse e gli impegni elettorali della nuova giunta regionale è bene che Rossi e non solo la Marson si diano una mossa e corrano ai ripari. Il Tortolini pensiero ed anche il tono ricordano troppo il passato recente che credevamo di essersi lasciati alle spalle. Quello per intenderci che fino all’ultimo ha rivendicato solo per comuni province e regioni il ruolo di pianificazione quando le cose più avanzate e ambientalmente coerenti la Toscana le ha realizzate – anche per la nautica – dove le decisioni sono state prese con i piani dei parchi e delle autorità di bacino. Il tempo delle romanzine è finito ed è bene così.

Scritto da il 22.8.2010. Registrato sotto cronaca, grilloparlante, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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