PIOMBINO: LA CASETTA DI FIORENTINA, ESEMPIO DI UN DEGRADO CHE NON C’È
L’articolo pubblicato su “La Nazione” dello scorso 24 agosto che aveva come tema l’ex ufficio turistico di Fiorentina ha innescato tutta una serie di comunicati che hanno riportato alla ribalta quella che una volta era un ufficio turistico, e più in generale il piazzale di Fiorentina, che continua ad essere tenuto in uno stato indecoroso, senza che il cittadino riesca a capire il perché.
La frazione di Fiorentina infatti è il principale snodo per entrare/uscire da Piombino. Di lì passano milioni di veicoli in entrata e d’uscita dalla città ogni anno, e quindi è uno dei principali biglietti da visita delle reali politiche turistiche e di un territorio.
Non capiamo quindi, quali siano i motivi di fondo che portino l’amministrazione comunale di Piombino a tenere quell’area nello stato di degrado in cui si trova. Da un lato l’ex ufficio turistico ormai diventato il tetto dei barboni, dall’altro lato la discarica dell’Asiu (detta più elegantemente “isola ecologica”) per gli elettrodomestici e altri materiali prodotti dai nostri concittadini, che in bella mostra, senza nemmeno un parapetto mascherante, inviano all’ipotetico turista il primo messaggio in entrata, e l’ultimo in uscita dalla città. E secondo noi, non è proprio un bel messaggio, anzi tutt’altro.
Mai più che azzeccate sono state infatti le parole della giornalista de “La Nazione” che descrive così la casetta: “circondata da erbaccia, spesso da rifiuti è di all’ingresso della città con due bei cartelli di Piombino (…) e poi proprio in alto sulla strada d’accesso, poco sopra la casetta abbandonata svetta il cartello turistico che ricorda che la spiagge bandiera blu”.
Noi invece proveremo a descrivere la discarica: “un recinto pieno di cassonetti giganteschi di colore verde con dentro e per terra rottami di lavatrici usate e rugginose, televisori sfondati, vecchi video registratori, computer con lo schermo ormai rotto, stufe fatiscenti, eccetera”.
L’ingresso del piazzale è poi condito da uno squallore che ben si accosta a quelle siepi altissime che sembra non siano curate da anni. E cittadini iniziano a chiedersi perché.
Ben venga quindi la nota della pro loco della città che ricorda che il problema di quell’area degradata era già sotto l’attenzione dell’associazione dal 2006, e ben venga l’interpellanza della locale UDC che chiede per quale motivo le richieste dell’associazione non siano state esaudite, visto che non avevano nessun onere economico per l’amministrazione, e, più che altro, quali siano le reali intenzioni del comune di Piombino nei confronti di quell’area che da troppo tempo è il biglietto da visita del degrado di una città che invece è molto cambiata, e per fortuna in meglio.