AUTOSTRADA: TUTTO IL PERCORSO TORNA SULL’AURELIA? E IO PAGO…
Il Sole24Ore di mercoledì 8 settembre dà la notizia che l’idea di trasformare tutta l’SS1 Aurelia in autostrada farebbe ridurre i costi dell’opera, che passerebbe da 3.7 miliardi a 2.2. Il presidente della Regione Rossi già ieri sul Sole dice che per lui è una doccia fredda, mentre le associazioni ambientaliste plaudono alla novità. Nessuno però si preoccupa in questa fase dei pedaggi. Questi infatti lieviteranno ancora di più su tutta la costa tirrenica obbligando chi va a sud a pagare l’autostrada anche dopo Grosseto. Oggi i cittadini non pagano una strada che è pericolosa (ma anche questa è una scusa perché la Toscana non l’ha mai adeguata a modo a differenza del Lazio dove l’ammodernamento invecec’è stato ed è di fronte agli occhi di tutti), domani pagheranno profumatamente la stessa strada con i cartelli verdi e il manto d’asfalto finalmente rifatto.
Riportiamo sull’argomento, tratta da GreenReport di ieri, l’intervista a Edoardo Zanchini di Legambiente:
«Questo segnale che arriva dopo quello di Sat già dato per il Lazio, dimostra come per ragioni economiche si arrivi a soluzioni di buon senso. Siamo convinti che un approccio come questo, ovvero la scelta di utilizzare la vecchia Aurelia anche in Toscana, soprattutto in zone come Orbetello e Magliano, dove l’austrada sarebbe stato un autentico scempio, sia senz’altro è buona notizia».
Se così finirà, è dimostrato che più di tutto il resto, ovvero gli impatti ambientali, sono i soldi a fare la differenza. Il risultato sarà, speriamo, lo stesso, ma il segnale non è incoraggiante sul piano culturale.
«Aimè no, purtroppo sono solo i soldi che fanno più dell’impatto ambientale e della coscienza ambientalista. L’importante però è che ora la Regione e la Provincia si siedano a un tavolo per capire come cambiare questo progetto. E’ finito il tempo della difesa a tutti i costi di un progetto che non sta in piedi nemmeno economicamente, ma c’è un’altra cosa che va aggiunta. Lavorando sull’Aurelia si potrà dare un’accelerata anche ai cantieri, fermando gli espropri e sanando finalmente le tratte più pericolose e trafficate, perché va ribadito che attualmente quella strada è strada pericolosissima».
L’imbarazzo bipartisan è grande – commenta Greenreport – visto che sulla nuova autostrada si era stretto un patto di ferro tra l’ex assessore regionale Conti – il cui merito nell’operazione era solo quello di averne previsto la migliore ambientalizzazione – e quello che venne da lui soprannominato il “compagno” Matteoli, il ministro delle infrastrutture. Ma la politica dimostrerebbe di credere davvero nell’austerità che predica se ritornasse indietro sulla Tirrenica e non sempre si fa brutta figura dando ragione agli ambientalisti (e a diversi amministratori locali), a volte cambiare opinione è un segno di intelligenza e flessibilità che la politica italiana sembra essersi dimenticata, soprattutto quando si tratta di cose concrete come le grandi opere non sempre utili.