SOCIALISTI: BARATTI DEVE CAMBIARE SE VOGLIAMO IL TURISMO
Un interessante osservazione viene dal Partito socialista di Piombino: “Cambiare se vogliamo il turismo a Baratti”.
Da un pò di tempo anche io mi sto facendo questa domanda, su quanto veramente i piombinesi vogliano il turismo nella loro città e sulle loro spiagge. Credo, e sarebbe interessante avviare una discussione con tanto di sondaggi statistici su questo argomento, che, eccetto chi ha un attività economica nel settore, e quindi “ci mangia”, agli altri cittadini questo modello di turismo in realtà non solo non piace, ma probabilmente lo vedono anche come una importante limitazione alle proprie libertà personali.
Traffico caotico in entrata ed uscita da Piombino, spiagge affollate ed a pagamento, rumori e schiamazzi fino a notte. Senza contare il rischio di speculazioni edilizie sul territorio, che stanno rendendo i piombinesi sempre più intolleranti per una situazione che sta facendo arricchire pochissimi, a discapito di una intera comunità che, fino a solo dieci anni fa, si godeva serenamente la propria città e la propria estate… senza essere costretta ogni volta ad aprire il portafoglio.
Nell’invitarvi a commentare sull’argomento, pubblichiamo integralmente l’intervento del Partito socialista.
G.T.
«Gruppi su Facebook, un comitato cittadino di un altro paese che interviene duramente, alcune lettere di cittadini, tutto questo denota un grande interesse per Baratti, motivato dall’attaccamento e dalle preoccupazioni che un piano urbanistico possa comprometterlo. Ma tante e così accese polemiche sono davvero giustificate? Attualmente Baratti cosa porta all’economia della città? Ci sono le attività commerciali, ci sono quelle che lavorano col porticciolo, c’è il parco archeologico. Ma il turismo che muovono, eccezion fatta per il parco ed in parte per il porticciolo, è legato solo al mordi e fuggi della domenica, che da un lavoro limitato, nei numeri e nel tempo. Può bastare per un luogo che ha così tante possibilità? Si parla poi di Baratti come gioiello per come è stato preservato. Ma siamo sicuri che le baracche di lamiera insieme a casupole abusive imboscate in vari punti, che un porticciolo con uno scheletro di pontile, che una passeggiata anonima e senza arredo urbano, che i vari stabili, da quello per la scuola di vela fino al Casone, che danno sfoggio di un’architettura decadente nel senso più proprio del termine, siamo sicuri che tutto questo rendano Baratti un gioiello?
E la bozza di piano, peraltro non ancora discussa in maggioranza, che prevede un riordino urbanistico dei vari edifici, la possibilità di realizzare un albergo di qualità al Casone preservandone caratteristiche e metri cubi ed uno nello stabile della Croce Rossa a Populonia, un porticciolo come si deve con una riorganizzazione dei servizi e degli spazi in mare ed a terra, una passeggiata con uno stile consono al posto, qualcuno può davvero pensare che tutto questo sia un piano di cementificazione? E che realizzare una spiaggia attrezzata con un solarium in legno, in una zona non frequentata dai bagnanti e senza togliere spiaggia pubblica, a servizio di strutture ricettive che creano occupazione e ricchezza tutto l’anno significhi creare privilegi per pochi?
Diciamoci la verità, continuano i socialisti: Baratti è stato abbandonato per anni al suo degrado, cosa che ha consentito a pochi anche di organizzarsi un “turismo fai da te”, povero e che tutto porta meno che qualità, sviluppo ed occupazione ad una città che tutti diciamo che non debba vivere di sola industria. Ma se ci si oppone anche ad un piano che riorganizza e qualifica senza metri cubi in più allora diciamoci francamente che vogliamo andare avanti con l’industria come solo sbocco lavorativo e con le pensioni dei nonni per i molti giovani disoccupati.
E sulla chiusura al traffico, tra quella totale, che anche noi rifiutiamo, e la situazione attuale, crediamo possano esistere forme parziali, tutte da discutere e valutare e che non creino danni alle attività commerciali presenti. In questo contesto, anche l’ipotesi di un’area commerciale alle Caldanelle è negativa.
Si inizi quindi – concludono i socialisti – un percorso serio di partecipazione, sul modello di quello fatto per Piazza Bovio, e siamo sicuri che i tanti dubbi, perplessità e perfino contrarietà, scaturiti forse da una intempestiva pubblicazione sul sito del Comune di una bozza non ancora ufficiale, potranno scomparire.
Stefano Ferrini
Segretario PSI – Piombino
Federico Mambrini
Capogruppo PSI del Gruppo Misto – Piombino
Della serie “non c’è peggior sordo…..” – Baratti è un gioiello proprio perchè ha evitato quello che con tanta enfasi il sig. Ferrini ha esposto: la cementificazione.
Il Casone va restaurato ma non stravolto in un albergo extralusso, completamente fuori luogo in un ambiente ancora intatto e spartano. Basta guardare Baratti dal mare e vedere un golfo splendido privo di infrastutture invasive e fuori luogo. Il porticciolo mantiene intatto tutto il suo fascino, o vogliamo farne un’altro mostro stile San Vincenzo??? Ma per favore non diciamo eresie e poi i signori dell’Agnello potranno scegliere tra le tante belle spiagge della zona senza pretendere l’esclusiva su Baratti, o no???
Giù le mani da Baratti e da Rimigliano, Grazie!!
Ho letto le considerazioni di Ferrini su Baratti: sinceramente mi sono cascate le braccia. Sono spinto a replicare da indignazione e costernazione insieme.
E’ letteralmente deprimente vedere che chi amministra il nostro patrimonio ambientale non capisce (o non vuole capire?) che esso frutterà denaro solo se sarà lasciato così com’è: intatto, inalterato, non contaminato. Ribadisco quanto ho già avuto modo di dichiarare: investire solo sul cosiddetto ‘turismo estivo’ è pura follia, miopia economica oltre che politica.
In una lettera che ho mandato al Sindaco ho già fatto presente che attualmente Baratti porta dei vantaggi economici a tutta la Val di Cornia e che questo accade dodici mesi su dodici semplicemente perchè Baratti è territorio naturalmente integro, cioè non modificato dalle speculazioni.
E torno a sottolineare: creare spazi ricettivi sul litorale del golfo è da pazzi; chiudere la pineta è assurdo.
La metamorfosi di Baratti in un luogo residenziale-esclusivo sarebbe un crimine. Finirebbe che verrebbe cancellato e deturpato tutto ciò che oggi fa di questo posto un luogo che ha meritato la nomina a patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Forse questo ‘dettaglio’ andrebbe ricordato più spesso.
Un’amministrazione che si ostina a non accogliere queste istanze non merita il sostegno politico.
Per il gruppo ‘Giù le mani da Baratti’, Daniele Quinti
Credo che nell’articolo si stravolga il significato tra “manutenzione e piccole migliorie” con “cementificazione e sviluppo insostenibile”
Nessuno si oppone se a Baratti il Comune o chi per lui provveda a cambiare la ringhiera, sistemare lo scheletrico pontile (sempre più bello e caratteristico di quelli di plastica gallegginti, cosa peraltro che potrebbero sistemare i gestori del campo boe, visto che lo utilizzano quasi esclusivamente loro e forse grazie a questo “scheletro” nel tempo ci hanno anche guadagnato un bel pò di soldi, idem per le baracche di lamiera a uso diportistico ivi presenti), mettere in sicurezza la chiesina, fare un percorso ciclabile che colleghi la pineta con la strada della principessa, sostituire alcuni lampioni, migliorare gli accessi alla spiaggia, provvedere a levare le sbarre che ultimamente chiudono troppi accessi (piazzale ristorante Canessa, Piazzale retro ex caserma GdF, ingresso pineta, scivolo di alaggio ecc…) tappare le buche, sistemare le staccionate, curare il verde, sistemare i fiori, insomma tutte quelle manutenzioni necessarie a mantenere decoroso e caratteristico il luogo.
Però, trasformare il casone in un albergo di lusso, regalare la pineta alla scuola vela (peraltro a me sembra che con la scusa della scuola vela, chi rotea intorno al circolo velico viene a baratti principalmente per disporre di alloggio, posto auto, bar e spiaggia riservati per tutta l’estate), chiudere la strada, privatizzare centinaia di metri di arenile, autorizzare un ampliamento di 1.200 mc di nuove costruzioni nella zona compresa tra la chiesina e lo scivolo d’alaggio (piano già approvato precedentemente e che si incatenerà perfettamente al nuovo piano di futura approvazione), cementificare il parcheggio di Populoni ecc… A me sembra tutto questo un grandissimo stravolgimento speculativo e poco di più ! Se ad i socialisti piace trasformare Barattio in un’altra Punta Ala che lo dicano apertamente e senza peli sulla lingua, Così avremo un Baratti cementificato, forse con qualche posto di lavoro in più per tre mesi l’anno ed il resto in disoccupazione a spese dell’INPS, qualche affarista che con il frutto delle speculazioni, detratti gli oneri di finanziamento politico ovviamente dovuti, andrà ad investire il gruzzoletto in altre località distanti migliaia di KM.
Grazie socialisti e partito democratico… Lo scempio è fatto… però in nome dei lavoratori!!
Svegliatevi, non esistono solo i soldi nella vita.
Baratti è sempre stato così ed è il punto di riferimento turistico della zona, piace a tutti perchè E’ COSI’, nessun turista mi ha mai detto che lo vedrebbe bene come lo vorrebbero vedere in un futuro prossimo i nostri “lungimiranti” amministratori.
che un porticciolo con uno scheletro di pontile, che una passeggiata anonima e senza arredo urbano,
vorrei spendere due parole sulla lettera del partito socialista firmata da ferrini e mambrini.punto 1) porticciolo con uno scheletro di pontile(lo scheletro di pontile rappresenta il simbolo di resistenza a una struttura …privata invasiva sul golfo,sta li blokkato da anni ,da una giunta di sinistra,come per ricordare il tentativo subito fermato.2) passeggiata anonima(scusate tanto ma la passeggiata a baratti sara’ anonima per voi..non per me e non per tutti quelli che amano una natura vergine,se avete bisogno di spiagge private,bagni etc etc andate a passeggiare in versilia.3)senza arredo urbano( non credo serva barattare pezzi della nostra terra,per riverniciare una ringhierina ,che nelle scese a mare e’ mangiata dalla ruggine,e mettere quache fiorere in piu’…concludo ricordandvi che un tempo la sinistra si fondo’ per abbattere la proprieta’ privata,,