“ESPERIENZE DI RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI” NELLA DIOCESI DI MASSA M.MA-PIOMBINO
Si è tenuto dal 13 al 14 settembre a Piombino il convegno catechistico diocesano sul tema “Esperienze di rinnovamento della catechesi” introdotto da Mon. Enzo Greco, vicario generale della diocesi.Don Enzo che ha parlato del documento di base nella sua ricchezza teologica, antropologica ed ecclesiale.
Per don Fabio Menicagli, direttore dell’Ufficio catechistico di Livorno, lo scopo del convegno è di trovare modi nuovi di fare catechesi scambiare le esperienze per trovare soluzioni più appropriate, nuovi progetti , nuove idee…in tutto questo partendo sempre dalla centralità della persona che comporta andare oltre la settorializzazione pedagogica, cioè superare la parcellizazione dell’esperienza credente..
Diversamente dagli altri anni, il convegno di questo anno ha avuto una specialità: l’ascolto delle esperienze di tre realtà ecclesiali vicine alla nostra e infine il lavoro in gruppi per proporre delle piste comune alle nostre parrocchie. Tre sono state le esperienze catechistiche che sono state raccontate e che hanno fatto fonte di riflessione durante il convegno: esperienza della Parrocchia S. Giovanni Bosco in Coteto, esperienza della Parrocchia Salesiana, limitrofa a quella di Coteto e l’esperienza nella parrocchia di Rosignano M.mo. Le tre parrocchie hanno fondato le loro esperienze sulla catechesi fondata sulla famiglia. Per esempio, nella prima, la catechesi non è una lezione che inizia a tale età ma parte già dalla scuola materna con le attività di disegno, laboratorio, drammatizzazione…e sempre con un certo livello di accompagnamento dei genitori. E questi ultimi hanno degli incontri mensile alcune volte da soli ed altre volte con i loro figli. E l’iniziazione cristiana non finisce con i sacramenti ma continua, a 18 anni si fa la professione della fede che scaturisce nel impegnarsi pastoralmente nella vita della parrocchia. Si è formato anche un gruppo di ragazzi delle medie chiamato “Angeli della consolazione” che un giorno alla settimana va a trovare i malati. Nella parrocchia salesiana, si vive una catechesi detta “catechesi esperienziale”. In che cosa consiste ? I genitori sono coinvolti con incontri mensili, infatti vengono fatti 8 incontri annuali il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17,00. In questa proposta non si parla di classe ma di gruppo. L’età va da 8 a 18 anni, i Sacramenti vengono dati nei primi 4 anni. I gruppi sono max. 30 ragazzi guidati da 2 catechisti adulti, con la collaborazione di aiuto catechisti e di aiuto animatori e quest’ultimi sono ragazzi che hanno ricevuto la Cresima Dopo la Cresima i ragazzi svolgono un ruolo di servizio nella comunità.
Il cammino viene fatto di sabato dalle 15-17 e la domenica dalle 10,15 alle 12.
il sabato pomeriggio l’incontro si svolge in parte al chiuso con attività varie (gioco, drammatizzazione, racconti….) e una parte all’aperto. L’importante è imparare anche a stare insieme , a fare gruppo per sentirsi parte di un gruppo. Infine. A Rosignano Marittimo, la Esperienza nella parrocchia di Rosignano M.mo. Qui, in tutto si cerca che si che sia la famiglia a camminare insieme. E loro, invece di puntare sulla catechesi data ai ragazzi, puntano sull’aiutare i genitori nel ruolo di educatori cristiani. Vengono utilizzate schede sia per genitori che per i ragazzi facendo riferimento ai vangeli e poi schede da fare a casa insieme. E ci sono momenti di condivisione domenicali con pranzo dopo la Santa Messa e nel pomeriggio giochi e attività.
Quali sono state le proposte delle catechiste radunate ?
Infatti l’ultimo giorno era dedicato ai lavori nei gruppi. Il coordinatore alla fine si era meravigliato che i diversi gruppi di lavori erano mossi sulla stessa onda. Ed a lui di concludere: si vede che avete il senso e la voglia di lavorare per un progetto comune.
In prima fila, tutti si sono accordati che è arrivato il momento di cambiare il metodo e focalizzarsi sulla catechesi fatta da e per la famiglia. E’ il tempo di staccarsi dalla catechesi – lezioni ma passare ad una catechesi “esperienza-famiglia”. Ed a questo livello è venuta la convinzione che è la comunità parrocchiale che deve delineare la forma (senza cambiare il contenuto) della catechesi. Per questo, all’inizio di tutto, bisogna farsi la domanda: quale comunità, quale chiesa vogliamo essere e questo ci aiuterà a definire quale forma di catechesi dobbiamo adottare.
Si lamenta del “dopo cresima” che tutti si perdono. Qui, dall’inizio, c’è bisogna di fare gruppo e dare cosi il senso dell’appartenenza che produce la voglia di stare, di continuare. Tutti i gruppi hanno pensato che è venuto i momento di abbattere il catechismo indirizzato ai sacramenti. E questo ha portato l’assemblea ad attirare l’attenzione sul senso del progetto comune per le parrocchie dello stesso territorio, per esempio dello stesso vicariato per avere le linee comunitarie per l’andamento della catechesi.
Infine, le catechiste e i sacerdoti della parte detta “continente” si sono accordati che c’è bisogno degli incontri di questo genere dove si incontrano per condividere le esperienze e passare insieme un momento di confronto. Hanno chiesto all’ufficio diocesano di impegnarci perché questo loro desiderio diventa realtà.