BARATTI: MA DI COSA STA PARLANDO IL SIGNOR PRIMI?
Riportiamo un commento di Stefano Ferrini all’intervento di alcuni giorni fa del Comitato per Campiglia.
«Ma di cosa sta parlando il Sig. Alberto Primi del Comitato per Campiglia – inizia Stefano Ferrini – nel commentare il documento della maggioranza di Piombino su Baratti? Forse che la bozza di Piano Particolareggiato nega l’esistenza del parco archeologico o ne impedisce ulteriori scavi? Forse che prevede nuove aree di edificazione, magari nel bel mezzo del parco? Sig. Primi, stiamo leggendo lo stesso documento? E che senso ha affermare che “…è indispensabile ampliare i limiti del Parco, investire in nuovi scavi e in tutto quello che può richiamare nuovi visitatori da tutta Europa…” quando sappiamo bene tutti, il Sig. Primo compreso, che nessuno strumento urbanistico può contenere progetti di investimento con le relative risorse.
Che alcuni poi potranno accrescere le loro rendite di posizione è cosa normale, in un paese ad economia di mercato, a meno che non si voglia applicare un esproprio proletario a tutte le costruzioni presenti a Baratti. Il tema vero è allora come queste costruzioni potranno rendere al territorio la rendita di posizione che naturalmente hanno. L’aver individuato per il Casone e per l’edificio dell’ex Croce Rossa a Populonia Alta una destinazione d’uso come quella alberghiera, dove cioè sono indispensabili un investimento, dei costi di gestione e dei rischi d’impresa non da poco piuttosto che la destinazione d’uso a civile abitazione, è la migliore garanzia per far ottenere ritorni anche all’economia del territorio e non solo a quella dei legittimi proprietari.
Quanto ai metri cubi previsti per le attività commerciali il Sig. Primi per onestà avrebbe dovuto dire che sono fuori Baratti, non dentro, in un’area che l’attuale piano regolatore destina a parcheggio pubblico e che quindi non rappresenta certo un’ area di pregio e che si pone l’obiettivo di ridurre la pressione automobilistica su Baratti. Poi si può discutere sul dimensionamento e sulle funzioni e del resto non è un segreto che noi socialisti per esempio vogliamo che questa area arrechi meno danni possibili alle attività commerciali già presenti dentro Baratti e che siamo contrari alla chiusura tout court della strada di accesso. Dare poi dell’immobiliarista e cementificatore a chi vuol semplicemente riutilizzare ed accorpare “…il volume di ruderi, cabine elettriche, locali abbandonati per costruire un nuovo centro velico…” è davvero singolare, nel momento in cui nel passaggio successivo il Sig. Primi precisa che servono per un’attività “…che dà un servizio educativo senza fini di lucro…” come appunto è il centro velico! Infine, la partecipazione, questa magica parola, per alcuni unico simbolo di democrazia.
Chiedo: un Comune potrà essere governato da chi ha ottenuto dai cittadini, nella più alta espressione di democrazia finora riconosciuta che sono le libere elezioni, la maggioranza dei voti per farlo? O dobbiamo ripartire dai Soviet del Popolo? Poi possiamo e dobbiamo ampliare i momenti di confronto ed il Comune, come ha detto anche il Sindaco recentemente, lo farà anche per Baratti, ma un’idea di cosa vuol fare del suo territorio chi lo amministra deve pur averla. Poi, è possibile anche che questa non piaccia proprio a tutti, ma non si può governare alla Berlusconi, modificando le proprie scelte in base ai sondaggi. Democrazia, almeno per noi, è partecipazione, ma anche decisione, alla fine».
Stefano Ferrini
Segretario PSI – Piombino
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