«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 67
Sessantasettesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
Delle oltre quattro milioni di copie che il romanzo di Giorgio Faletti “Io uccido” ha venduto per il pubblico italiano, molte sono state lette e gustate con insolita avidità su navi battenti bandiera italiana. Evidentemente il thriller, che ha rappresentato l’ esordio letterario di un poliedrico artista dalle indubbie doti letterarie, ha avuto la capacità di affascinare ed intrigare le franchigie di marittimi stanchi ed annoiati da una routine di navigazioni estenuanti. Il clamore della pubblicazione, il carisma dell’autore stesso, una copertina shockante ed allusiva, ecco gli ingredienti per una ricetta che ha colpito ancor prima di essere degustata. Ingredienti che poi, si sono rivelati tutti ben azzeccati ed amalgamati con maestria. Il pubblico ha gradito palesemente l’operato.
265) Sarde Jean-Loup
Categoria: antipasto
Ingredienti: sarde – arancia – limone – farina – olio.
Preparazione: grattugia la buccia dell’arancia e del limone con fiero cipiglio ma soprattutto con cognizione di causa per ciò che verrà. In effetti, dopo aver sfilettato a dovere le sarde quella sarà la loro prima destinazione. Passale allora nelle scorze grattugiate aggiustando di sale e pepe aggiungendo la farina. Così allestite possono essere saltate in padella adeguatamente armate dei succhi di entrambi gli agrumi aggiunti nelle giuste proporzioni. Un minuto in padella è più che sufficiente per rendere servibile le sarde de nuestro corazón.
Punto esclamativo: poca farina.
Valore aggiunto: chi va al mulino si infarina.
Un thriller, letto più o meno contemporaneamente all’interno di piccola comunità quale può essere l’equipaggio di una nave, grande quanto la si vuole ma sempre piccola, può divenire un momento di aggregazione eccezionale così come argomento di discussione oltremodo interessante e stimolante. Il dibattito può avvenire, e nel caso specifico è avvenuto, a trecentosessanta gradi e contemplare il plot e il suo svolgimento, i personaggi e le loro descrizioni, gli aspetti stilistici e puramente estetici. Negli incontri emergono le più disparate argomentazioni che alimentano reciprocamente gli interessi dei lettori e delle loro esperienze di lettura parallele e quasi contemporanee.
266) Gnocchetto Nicolas
Categoria: primo piatto
Ingredienti: pesce spada – aglio – polpa di pomodoro – olio – prezzemolo – basilico – peperoncino.
Preparazione: imbiondisci aglio e peperoncino e, senza alcuna remora, aggiungi lo spada ridotto nelle dimensioni tue preferite. A fuoco lento rosola seguendo la cottura passo dopo passo. Aggiungi la polpa di pomodoro e vai avanti per altri ten minutes. Sale e zucchero a discrezione durante la i salti in padella.
Punto esclamativo: prezzemolo e basilico tritati insieme.
Valore aggiunto: c’è qualcuno che veramente è come il prezzemolo.
La catena di omicidi, gli sviluppi delle indagini e l’emergere di questo o quel personaggio alimentano lo scambio di opinioni e ravvivano conversazioni altrimenti piatte e limitate al circostanziale. Montecarlo evoca nei marittimi ricordi e ed avventure dei loro tempi che furono mentre i personaggi femminili scatenano le vecchie glorie di grandi amatori del passato ora relegati ad un numero di matricola su un ruolo equipaggio messo su carta solo per burocrazia. Il vecchio poliziotto, un duro con il cuore addolcito da una vita amara ed indigesta, diventa il beniamino di tutti. Ognuno non vede l’ora di tornare in cabina e fagocitare un capitolo ancora, se non due o più ma questo lo decide solo la capacità di resistere al sonno. Quando si è costretti a rileggere due volte lo stesso capoverso è ora di spengere la luce. Domani è un altro lungo giorno.
267) Astice Frank Ottobre
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: astice – fagioli – vino bianco – brandy – aglio – cipolla – pomodoro – prezzemolo.
Preparazione: dividi in due l’astice in senso longitudinale con la solennità che il momento richiede. E con il dovuto rispetto per alcune interiora che vale la pena mantenere. Leggi fegato, quello verdognolo, ci darà una man preziosa in termini di sapore. Deponi il crostaceo con la parte aperta in un soffritto abbondantemente avanzato nella sua genesi. Ora aggiungi vino e brandy e sfiamma con le dovute precauzioni. Aggiungi i pomodori e i fagioli e, entro trenta minuti al massimo, fai ritirare il sughetto fino ad una consistenza apprezzabile da tutti i sensi. Spolvera di prezzemolo e servi.
Punto esclamativo: pepe macinato al momento.
Valore aggiunto: pepe macinato e pepe da macinare: quando e perché?
Man mano che si tirano le fila delle indagini condotte magistralmente da un team di consolidata esperienza ed iniziano a trapelare gli indizi che alla fine incrimineranno il vero serial killer l’atmosfera a bordo si elettrizza ulteriormente. Si azzardano le prime ipostesi e si scommette sui potenziali candidati alla galera. Inoltre si giustifica il tutto con intuizioni degne dei migliori investigatori ma soprattutto conseguenza di una lettura attenta, scrupolosa e attiva. Raramente un thriller su carta stampata ha avuto un simile seguito e suscitato tanto interesse quanto “Io uccido”. La concomitanza di molti fattori, casuali, voluti o semplicemente emersi nell’immaginario di un equipaggio alla ricerca di evasione e fantasia in generale ha reso possibile tutto questo.
268) Biscottini Montecarlo
Categoria: dessert
Ingredienti: farina – zucchero – uova – latte – vanillina – ammoniaca per dolci.
Preparazione: dopo aver sciolto nel latte l’ammoniaca, l’olio e la vanillina lavora le uova con lo zucchero con la forza dei tempi migliori. Unisci i due compositi e allunga il tutto con farina, regolarmente e a piccole dosi. Ricavane biscotti dalla forma che ti ispira il momento e spennella con latte. Passali nello zucchero e inforna per dieci minuti a 180 gradi. Here we go.
Punto esclamativo: sportello del forno leggermente aperto durante la cottura. L’ammoniaca lo richiede.
Valore aggiunto: se non è zuppa è pan bagnato. Vero o falso?
Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.