MAMBRINI: ASSISTENZA RELIGIOSA E CONTRIBUTI ASL6
Mambrini (PSI) presenta una mozione in consiglio comunale a Piombino, sui costi dell’ASL 6 per l’assistenza religiosa cattolica. Questi, secondo una nostra indagine, si attestano su una spesa complessiva di appena 2.150.000 euro l’anno su tutto il territorio regionale, tra stipendi e oneri accessori, più “108 mila euro per la pensione integrativa di 10 suore delle oblate”, per un totale di 77 persone nel 2009 su tutto il territorio regionale della Toscana.
L’ASL 6 di Livorno ha speso 117.012,19 nel 2009 per stipendi e contributi di quattro-cinque persone (presumibilmente una per ogni ospedale, che danno conforto a tutti i malati, a prescindere dal fatto che siano credenti o di altre religioni). Se pensiamo poi che i costi regionali per la sanità sono annualmente superiori ai sei miliardi di euro, e che parte dei soldi ricevuti dalla CET sono investiti nelle opere caritatevoli di ciascuna diocesi, forse per riassestare i bilanci malandati delle ASL è bene andare a guardare e cercare anche da qualche altra parte. Leggiamo comunque integralmente l’intervento di Mambrini.
“Perché una ASL deve pagare, con i soldi di tutti i cittadini, credenti, non credenti e diversamente credenti, l’assistenza religiosa cattolica che è solo di una parte di questi?” Se lo chiede Federico Mambrini, consigliere comunale socialista e capogruppo del Gruppo Misto a Piombino. Esiste infatti la delibera regionale n° 890 del 3 dicembre 2007 che disciplina un’intesa con la Conferenza Episcopale Italiana per l’espletamento del servizio di assistenza religiosa cattolica nelle strutture di ricovero delle Aziende Sanitarie, i cui costi sono a carico delle ASL che sottoscrivono convenzione con la CEI.
Mambrini ha presentato una mozione in cui invita il Sindaco “…ad informarsi, attraverso il Direttore della ASL 6 , e successivamente a darne comunicazione in Consiglio Comunale sugli effetti prodotti fino ad oggi sulla ASL 6 dall’intesa tra la Regione Toscana e la CEI e sulla tipologia dei contratti, il numero, la retribuzione e la modalità delle assunzioni, i loro compiti ed il costo ricaduto sui bilanci della ASL 6.” Inoltre il consigliere del PSI chiede che il Consiglio Comunale si impegni, nel caso in cui si evidenziassero costi aggiuntivi per la collettività derivanti dall’espletamento di tale convenzione a comunicare ufficialmente alla Regione la netta contrarietà a tale provvedimento e soprattutto a richiedere alla ASL 6 di rivedere tale intesa rinunciando al servizio.
Tutto questo perché, insiste Mambrini, “i costi per l’assistenza religiosa di alcuni sarebbero pagati da tutti in barba al principio di uguaglianza dei cittadini e senza contare che la possibile assunzione a ruolo, senza concorso ma su proposta della stessa CEI, di assistenti religiosi sarebbe un’ulteriore schiaffo nei confronti di chi lotta giorno per giorno per trovarsi un lavoro o per uscire da una precarietà sempre maggiore.”
intervento che si commenta da solo…