PIOMBINO: IACONA E L’ITALIA A “DEMOCRAZIA LIMITATA”
“Il nostro Paese ha bisogno di verità, di scambi di opinioni e di momenti di solidarietà collettiva. Solo così si esce a testa alta dal momento di crisi”. Questa la base dell’analisi che Riccardo Iacona, giornalista Rai ed autore del programma “Presa Diretta”, ha fatto della situazione italiana di fronte ad un Centro Giovani di Piombino gremito. Un dibattito molto “vivo” che ha visto la partecipazione attiva di tanti cittadini e di ragazzi di tutte le età.
“Riccardo Iacona rappresenta il meglio del giornalismo d’inchiesta del nostro Paese” esordisce Dario Cambi, coordinatore del circolo Libertà e Giustizia, presentando l’importante ospite alla platea. Il lavoro che ha portato alla stesura de “L’Italia in presa diretta” è frutto di 44 ore di trasmissione televisiva e di moltissimo tempo passato a contatto con i problemi concreti della gente.
Scopo di questo libro è quello di far conoscere quei fatti che il sistema televisivo italiano omette quotidianamente “anestetizzando” lo spettatore. La nostra Italia, prosegue Cambi, soffre di un deficit di libertà, è abbandonato dalla politica e si rivela senza prospettive.
Ma quali sono i canali migliori per stracciare questo velo di omertà?
“Stanno cercando di ridurre l’informazione in Rai e di prepararla alla prossima campagna elettorale” esordisce Iacona riferendosi alla questione della recente sospensione di Michele Santoro stabilita dal direttore generale del servizio pubblico Mauro Masi. “Si sta rivelando in tutta la sua forza il progetto di riduzione delle voci fuori dal coro che è emerso qualche tempo fa dalle intercettazioni di Trani”. La soluzione migliore per uscire da questa situazione e riportare la verità al centro dell’attenzione è quella di sbloccare il sistema duopolistico televisivo e di togliere i centri nevralgici del servizio pubblico dalle mani dei partiti. Un’azienda in cui i direttori di rete pretendono di intervenire preventivamente sui palinsesti dei programmi decreta la fine dell’informazione libera e la sua “morte” commerciale.
L’Italia, conclude la prima parte del suo intervento Iacona, ha bisogno dell’opposto: la libera circolazione delle idee e delle opinioni, un’informazione che ricerca la verità dei fatti e non quella dei partiti, dei momenti di solidarietà collettiva.
“Ma che reazione provocano le inchieste nelle Autorità? Sono davvero utili?” la prima domanda rivolta al giornalista. “Quando il nostro lavoro non porta a risultati concreti si dimostra il fallimento complessivo del sistema. – risponde Iacona – I nostri potenti stanno creando un sistema che prescinde dalla società e dalla gente. Il mondo della politica è diventato così autoreferenziale che i protagonisti non si sentono nemmeno in dovere di rispondere a chi li contesta e all’opinione pubblica; e tutto questo perchè hanno il controllo del mezzo televisivo.”
Il confronto prosegue con una riflessione sul ruolo della Lega nello scacchiere politico odierno, uno dei temi delle inchieste di “Presa Diretta”. Iacona ritiene molto pericolose le battaglie che Bossi e il suo partito stanno portando avanti e gli obbiettivi che vogliono raggiungere. Il Carroccio si dimostra un movimento a due facce e due linguaggi: sullo scenario politico nazionale parlano di riforme e di federalismo fiscale mentre nei territori che controllano parlano di armi, fucili e secessione. Ed il problema più grande è che molta gente del Nord è affascinata da queste idee separatiste.
“Cosa può fare la società civile per cambiare qualcosa?” si chiede un membro del pubblico. “Oggi – sostiene Iacona – mancano quei momenti di condivisione e di solidarietà collettiva che hanno portato nel passato ad importanti battaglie per le libertà individuali e collettive. L’informazione che non ha più come obbiettivo la verità annebbia la coscienza civica ed impedisce ai cittadini di essere consapevoli dei propri diritti”. Lo stesso centro-sinistra, prosegue il giornalista è in grave crisi perchè nella sua chiusura non riesce più a parlare ai membri della società civile.
Il botta e risposta si conclude con la domanda di Cambi che, traendo spunto da una delle inchieste di Iacona sulla malavita organizzata, chiede quanto sia esteso oggi il “territorio” dell’illegalità in Italia. “l’illegalità sta diventando un fenomeno diffuso anche al di fuori dei clan organizzati – termina l’autore di “Presa Diretta” – e comportamenti come l’evasione fiscale ne sono l’esempio lampante. Il nostro Paese sta diventando mafioso nei comportamenti e poco rispettoso delle leggi”.
“Questa Italia ha bisogno di verità – la riflessione finale- ed ha i mezzi e le capacità per uscire dalla crisi. Possiamo uscirne a testa alta e con un Paese con più opportunità e aperto verso il futuro”.
Andrea Fabbri