PIOMBINO: MOSCI SULLO SPOSTAMENTO DEL MUSEO IN PALAZZO APPIANI

Una sala del Museo di Cittadella

Sembra ormai che la politica abbia completamente lasciato le discussioni in consiglio comunale per viaggiare sui più modesti lidi di Facebook o della carta stampata, dove si discute del più e del meno senza far capire ai cittadini come stanno realmente le cose.

Per questo prima di riportare integralmente l’intervento di Marco Mosci vi vogliamo fornire qualche dato per una riflessione più approfondita.

La trasformazione del palazzo della Cittadella  in museo è costato alle tasche dei cittadini nel “lontano” 2001  3 milioni e mezzo di euro. Il museo viene visitato da circa 4500 persone ogni anno, che, per un museo che non ha neanche il nome della città dove è collocato (si chiama infatti “museo del territorio di Populonia”) non sono assolutamente pochi. Oggi con il Federalismo demaniale questo bene sta passando dallo stato al Comune di Piombino, che subito ha pensato di metterlo in vendita. Ma l’eventuale ennesima trasformazione da museo ad albergo sicuramente non è gratis, tutt’altro.

E allora, se il comune non ha trovato nessuno per fare l’albergo all’ospedale vecchio, e nessuno per fare l’albergo agli Ex Licei (tutti trasformati in appartamenti), perché ci dovrebbe essere qualcuno che vuole investire a cinquecento metri di distanza dai primi due manufatti milioni e milioni di euro per il cambio d’uso e la realizzazione degli arredi e delle camere?

E poi, perché allora non fare l’albergo all’Ex Ipsia che attende da troppi anni ancora un restauro?

E per concludere, visto che in più di una riflessione si mette in conto il ritorno economico del museo di Piombino, ci chiediamo quando mai trattando beni archeologici e cultura si è guardato al portafoglio? Altrimenti seguendo questo ragionamento si potrebbe lasciar crollare tranquillamente Pompei per risparmiare sulle manutenzioni… (no, forse questo non è l’esempio migliore…).

Leggiamo ora l’intervento di Marco Mosci:

«In questi giorni – inizia Marco Mosci –  in molti hanno espresso le loro idee riguardo allo spostamento del museo a Palazzo Appiani, allo scopo di realizzare un albergo di lusso in cittadella. Vengo a proporre quella che è la mia idea a riguardo, fermo restando che non vi è stato nessun confronto tra i partiti della maggioranza.

Se dovessimo affrontare con decisione la questione del museo la prima valutazione da fare è certamente di un altro tipo: l’incasso del museo stesso non è sufficiente neanche alla copertura delle spese di assicurazione di ciò che vi è allestito. Ciò comporta un continuo gettito di soldi pubblici, tramite la Parchi S.P.A., che sfiora il mezzo milione di euro l’anno per una mostra che non raggiunge, e presumo difficilmente raggiungerà, un numero di visitatori annui tali da coprire almeno il 30% delle spese.

Da qui nasce, forse – continua Mosci – l’idea di avvicinarlo alla passeggiata del centro storico per invogliare i turisti ad un eventuale ingresso. Se l’idea di fare il museo in Palazzo Appiani fosse venuta ai tempi del suo allestimento, questa scelta sarebbe stata certamente gradita. Al contrario prevedere adesso il suo spostamento, dopo nemmeno 10 anni, dall’attuale sito a palazzo Appiani, causerebbe a mio giudizio uno spreco di denaro pubblico notevole.

In molti – conclude Marco Mosci – mi hanno poi sollevato il dubbio che, come è già successo per l’ospedale vecchio e gli ex licei, con l’intento di realizzare un albergo di lusso a servizio della città, vengano invece realizzati degli appartamenti. Su questo io sono fermamente contrario e mi batterò affinché ciò non possa avvenire, fermo restando che il nostro partito sarà comunque disponibile ad una discussione sull’argomento».

Marco Mosci

Scritto da il 9.11.2010. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

10 Commenti per “PIOMBINO: MOSCI SULLO SPOSTAMENTO DEL MUSEO IN PALAZZO APPIANI”

  1. Graziella Guglielmi

    Complimenti, è forse la prima volta che un rappresentante di un partito che appoggia la maggioranza esprime una idea propria.Finalmente si comincia a capire che i soldi che vengono spesi con facilità sono di tutti noi e che,vista la situazione economica, costruire ancora appartamenti che vrebbero un costo notevole, non va certo a vantaggio della classe meno abbiente. Peggio ancora sarebbe se questi appartamenti diventassero seconde case: avremmo un’occupazione parziale durante l’anno a discapito di una manutenzione continua ed accurata con l’inevitabile degrado di tutta la zona.

  2. luigi

    Appoggio in pieno la visione di mosci per quanto riguarda la situazione di Cittadella…A Piombino in questo momento credo serva una serena valutazione sul futuro della citta’, perche queste ultime scelte dirette tutte a regalare parte dei nostri beni ai privati per un ritorno economico non dimostrabile., sono scelte che non sposano l’idea della cittadinanza e di parte dei politici locali..E’ incoraggiante vedere persone che esprimono liberamente la propria opinione non lasciandosi influenzare da eventuali perdite di simpatia da parte del potere locale

  3. zeno

    Il consigliere marco mosci riceve i complimenti per il suo intervento da parte della signora graziella e del signor luigi e come si sa i complimenti son sempre graditi…se non che insieme ai complimenti si aggiunge anche lo stupore di scoprire che il mosci non è un accomodante signorsì.
    Posso tranquillamente garantire che il sig mosci non è un alieno che si distingue per una, percepita inusuale, libertà di espressione…..
    Altri “liberi pensatori” insieme al sig mosci sono reperibili presso la neonata sede piombinese dell’italia dei valori…via Galilei 45a…….e pensate che bello se riuscissimo insieme anche alla collaborazione di molti altri concittadini uscire dagli schemi che sorprendono e forse spaventano la sig graziella e il sig luigi.
    Passate a trovarci se trovate un po’ di tempo.

  4. Graziella Guglielmi

    Sig. Zeno, non ci conosciamo e di conseguenza non so quanto lei sia introdotto nella politica locale. Che ci siano altri liberi pensatori non può farmi che piacere, ma la libertà di pensiero non si può limitare a dire solo il contrario di tutto. Dopo 23 anni nella pubblica amministrazione e cinque di Consiglio Comunale, ho scoperto che esiste anche il grigio e che sempre meno si possono trovare persone idonee a scagliare la prima pietra! C’è anche chi si avvale dell’immunità parlamentare per sottrarsi alle maglie della magistratura (ha capito a chi mi riferisco? Ma questo Santoro lo ignora), poi c’è chi parla solo per dare aria ai denti, o chi deve parlare perchè ha il complesso dell’anonimato. Per quanto riguarda una eventuale paura di scoprire che anche altre persone sono dotate di idee, principi ,ideali, senso della giustizia, stia tranquillo, sono ben altre le cose che mi spaventano, e conoscendo il Sig.Mosci personalmente, non mi sono meravigliata più che tanto delle sue sternazioni,accreditandolo di no tevole intelligenza. Per la collaborazione ideale, lasciamo stare: il fine può essere anche congiunto, ma le strade per arrivarci sono di diversa natura. Cordialmente. Graziella Guglielmi

  5. luigi

    Signor Zeno la paura che attenanaglia persone come me e la signora Grazziella non e’ riconducibile a banalita’.Un territorio come il nostro e’ stato in passato regalato in parte allo sviluppo industriale.Lo sviluppo che e’ arrivato fino ad oggi ha tolto tanto alla nostra citta’,parlo in termini di bellezza,spiaggia,aria pulita;ma ha concesso alle famiglie di un intero territorio di costruirsi una vita e andare avanti in maniera dignitosa.La paura di oggi e’ che una visione sbagliata di sviluppo stia prendendo campo a Piombino.Assistiamo giorno dopo giorno a tentaivi di far cassa da parte della nostra amministrazione nello svendere parti della nostra terra per interessi,non collettivi come furono in passato,bensi individuali.Mi ha fatto piacere che il signor Mosci a titolo personale esca fuori con interventi come sopra.Questo mi fa pensare ,che come dice lei,non sia un accomodante signor si,stessa cosa non posso dire del partito di cui lei fa parte..che si sta prestando a far da stampella su il piano particolare di Baratti,snaturando con l’appoggio dato i VALORI di cui vi fate vanto….

  6. gent sig graziella,
    lei premette di non sapere quanto io sia informato sulla politica locale e seguitando accenna anche ad un possibile complesso dell’anonimato e anche , giustamente, prende le distanze dal mio commento in quanto frutto di una mia appartenenza politica.
    Tutto lecito e comprensibile…comunque se può servire.
    Della politica locale conosco poco o nulla specie se riferita ai 23 anni in cui lei ha operato nelle questioni della pubblica amministrazione del paese ed è per questo che non conoscendola in quanto amministratrice l’ho, spero, garbatamente citata quale opinionista sull’argomento.
    In seconda battuta quella sull’anonimato un po’ mi spiace in quanto con il mio commento ho rivolto un invito con tanto di indirizzo e questo esclude il pensare che mi nasconda dietro un qualsivoglia anonimato.
    Io al contrario di lei non ho mai fatto politica nonostante l’avanzata età e penso, forse erroneamente, che questa possa essere una qualità ….anzi lo spero vivamente altrimenti avrei evitato di cercare di dare un modesto contributo.
    La saluto altrettanto cordialmente zeno

  7. gent sig luigi,
    la sintesi che lei fa di piombino e dei suoi problemi è molto in linea con i problemi che attanagliano l’italia intera.
    Uno stivale svenduto da ogni gestione politica e da ogni eccesso e al momento una pressante esigenza di soldi che dovrebbero sanare bilanci sciagurati.
    Non ho mai fatto politica in vita mia e adesso ritengo giusto che non si può sempre girarsi di là e lamentarsi…ahimè un novello don chisciotte e moltissimi, troppi ,mulini a vento….
    Ho due riferimenti che le elenco…il primo è che il mio impegno non prefigura la possibilità di cadere in una acredine pregiudiziovele verso coloro che appartengono ad altri schieramenti politici… quello che sto facendo da una vita.
    Il secondo è che probabilmente l’talia dei valori starà già cominciando a riempire i suoi armadi di scheletri e forse sarà anche vero che ne uscirò schifato ma al momento bisogna prendere atto che quando sono stati fatti i disastri sopra enunciati questa forza politica neppure esisteva.
    L’osservazione più immediata a quanto da me detto è che come tutti l’italia dei valori è un partito zeppo di ex qualcosa e di fuoriusciti….non me lo dica lo so…ma so anche che è l’unico posto dove si trova qualcuno che è nativo, sorgivo, virgineo…sia buono ci processi dopo.
    molto cordialmente zeno

  8. Graziella Guglielmi

    Giusto per amor di polemica quando mi firmo metto nome e cognome, perchè per me èancora un onore farmi conoscere e, perchè no,anche farmi criticare.Il fatto che adesso i seguaci dell’IDV siano vergini a tutto quello che è successo in Italia negli anni precedenti, mi fa un pò ridere e sa perché? Perchè io mi chiedo se quei signori erano allora ciechi e sordi e che se anche militavano in altri partiti, devono aver appiattito i loro valori appoggiando chi cavalcava l’onda. Quello che spesso viene sbagliato è rapportare la politica locale con quella Nazionale. Ad alto livello si può fare ancora una politica ed una esternazione di ideali, a livello locale bisogna scendere più in basso, senza venire meno ai propri principi, ma lottando, e non ci rida, per ogni marciapiede, per un parcheggio, per una frana, per una rotonda che ci è costata 50.000 euro e sembra un bottone. Spiccioli rispetto al problema ITALIA, ma, mi creda, altrettanta amarezza. Graziella Guglielmi

  9. leonardo giorgetti

    I’m agree Zeno.

  10. luigi

    Signor zeno io sono qui per fare considerazioni non certo processi…Ritengo solo la posizione dell’italia dei valori sulla questione Baratti una posizione imbarazzante vista dal punto di vista morale,non credo siano questi i valori che riconducano lei e gli elettori al suo movimento,quindi l’appoggio dato al progetto visto da fuori appare come la classica posizone di chi sta col piu forte per sperare in un domani piu profiquo..non sempre i don chisciotte in italia escono vincitori,pero’ ogni mattina escono di casa dopo essersi guardati ,orgogliosi di se stessi, allo specchio.,saluti

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