BARATTI: LE ISTITUZIONI INTERVENGANO PER LA TUTELA DEL CASONE
Riportiamo un intervento del comitato “Giù le mani da Baratti” che spiega che l’esistenza del casone risale a prima del 1820. Questo fa del manufatto, secondo gli autori del comunicato, un raro esempio di architettura rurale in riva al mare. Leggiamo il comunicato insieme.
«Da una breve ricerca cartografica risulta che l’edificio del Casone era già esistente nel 1821, data di redazione delle mappe del catasto leopoldino (vedere figura sotto). Circa due secoli fa esso era l’unico fabbricato di un certo rilievo lungo la costa del golfo di Baratti, situato a poca distanza dalla chiesetta di San Cerbone, a qualche decina di metri dalla Fonte di San Cerbone e in prossimità di una foce che potrebbe farci pensare all’antico porto. Ancora oggi il Casone si presenta come una rara architettura rurale in riva al mare, una delle poche rimaste nell’intera Maremma. Oltre ad insistere su un’area archeologica di straordinario valore e in parte ancora da scoprire, esso rappresenta dunque un elevato valore storico e paesaggistico.
Per questo invitiamo tutte le istituzioni di tutela, in primo luogo la Soprintendenza ai beni storici e ambientali di Pisa e quella archeologica di Firenze, a vigilare per impedire la trasformazione del Casone e scongiurare il pericolo di destinazioni d’uso improprie rispetto alla vocazione storica di questo immobile. Come sappiamo, il piano particolareggiato proposto dal Comune di Piombino prevede la trasformazione del Casone in un albergo di lusso, il che ovviamente sarebbe impossibile senza una forte alterazione dei caratteri tipologici ed architettonici del complesso, con inevitabili danni culturali e paesaggistici. Prima di fare piani o progetti sono necessarie ricerche più approfondite che accertino le funzioni e le caratteristiche storiche del Casone e dell’area su cui è ubicato».
Comitato “Giù le mani da Baratti”
Riporto una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Piombino.
LETTERA APERTA AL SINDACO DELLA CITTA DI PIOMBINO
“ La coscienza del luogo è vero fattore di appartenenza ad un territorio ed è la chiave della sua salvaguardia per le generazioni successive
Un luogo inclusivo avvolge persone e luoghi in un abbraccio mentre un luogo detto esclusivo ne fa esplodere la naturale coesione , portando il luogo dalla occupazione modaiola alla progressiva distruzione per saturazione della stessa e le persone al limite della erranza fisica e morale “
.. ……per poterci ritrovare anche la prossima primavera in gioiosa contemplazione del golfo di Baratti dalla splendida acropoli di Populonia …….
Signor Sindaco,
noi, che siamo un gruppo di imprenditori del comparto turistico della Costa degli Etruschi e della Maremma, e, ci piace sottolinearlo, imprenditori che vivono su questo territorio da generazioni, come titolari e gestori di agriturismi e di agricampeggi, dove l’accoglienza al turista-ospite costituisce binomio con l’agricoltura, con le filiere corte, con le strade dei sapori e delle tradizioni, e dove il turista non è semplicemente un cliente al quale presentare un conto da saldare, le scriviamo in data 10 novembre 2010 questa lettera.
Siamo più che mai convinti della importanza del genius locii per un effettivo e duraturo sviluppo territoriale in armonia con la popolazione endogena e con il flusso turistico: e questa lettera vuole subito dichiarare la sua approvazione nei confronti del modello di Turismo sostenibile proposto dalla Regione Toscana , in osservanza alla difesa della Cultura – e del Paesaggio ndr – che da sempre costituiscono la nostra ricchezza. Desideriamo allora richiamarci all’attualità, non solo quella tragica di Pompei, ma anche a quella che è motivo di orgoglio per noi che viviamo in Maremma, già Terra degli Etruschi: al Salone dei Beni culturali, a Parigi , l’Italia ha deciso di farsi rappresentare dagli Etruschi.
Premesso che il turismo è oggi in tutto il mondo un settore economico fondamentale (secondo una recente stima del World Travel & Tourism Council, WTTC, il turismo impiega 230 milioni di persone e genera più del 10.4% del PIL mondiale) e che nella sola Unione Europea, dove il turismo è dominato prevalentemente da Piccole e Medie Imprese, esso rappresenta il 4% del PIL comunitario, con circa 2 milioni di imprese, occupa circa il 4% dell’intera forza lavoro, ovvero 8 milioni di posti di lavoro, e, quando si prendono in considerazione i collegamenti con altri settori, il suo contributo al PIL è stimato pari a circa l’11% (oltre il 12% della forza lavoro, cioè 24 milioni di posti di lavoro),
Sapendo quanto il Comune di Piombino sia attento alle politiche di impresa e di occupazione, ma anche quanto possa attirare degli investitori, sia per la bellezza del suo territorio, sia anche, purtroppo, per il fatto che il territorio conosce oggi la più grave crisi di produzione industriale della sua storia, vogliamo sottolineare una serie di cose: i cosiddetti industriali del territorio non propongono altro che un’altra economia industriale che lascerà ai posteri un territorio sfruttato, esausto, maltrattato (si pensi alle conseguenze del colonialismo economico dei primi del Novecento e ai villaggi globali all inclusive, solo apparentemente rispettosi delle popolazioni autoctone e della loro cultura); questi industriali non hanno alcun rispetto del genius loci; questi industriali ‘consumano’ gli spazi sui quali mettono le mani e quando non c’è più niente da consumare passano a un altro angolo autentico del pianeta, in nome del lucro e di nient’altro. Si legga lo studio uscito sulla National Geografic Traveller e poi pubblicato lo scorso 2 novembre dal Corriere della Sera. Esso esibisce segmenti di questo tenore: «Cinque Terre, tesoro de’Europa, grande esempio di gestione sostenibile del turismo per il mondo intero», «Flop Costa Smeralda, un parco giochi per turisti, una enclave straniera con troppo traffico, un luogo dove la cultura sarda viene, purtroppo, completamente esclusa».
Noi, gruppo di imprenditori del comparto turistico della Costa degli Etruschi e della Maremma, aderiamo in toto¬ alle linee programmatiche della Rete NECSTouR della quale la nostra Regione Toscana, dal 2008 a Plymouth, ha assunto la presidenza, e facciamo nostro lo slogan Difendiamo la cultura: è la nostra prima ricchezza;
Aderiamo a quanto scritto in questi ultimi giorni dall’Assessore Regionale Marson nel suo studio,“Il Paesaggio, elemento chiave del benessere individuale e sociale “.
Noi imprenditori del comparto turistico della Costa degli Etruschi e della Maremma ogni giorno mettiamo in pratica gli imperativi categorici della Carta di Rimini per un Turismo Sostenibile e Competitivo del 2008: fare un uso ottimale delle risorse ambientali, che costituiscono un elemento chiave per lo sviluppo del turismo, tutelando il mantenimento dei processi ecologici essenziali e contribuendo a conservare il patrimonio naturale e la biodiversità; rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti; promuovere la conservazione del loro patrimonio culturale, materiale ed immateriale, dei loro valori tradizionali; contribuire alla comprensione e alla tolleranza fra diverse culture; assicurare in un’ottica di lungo termine benefici socio-economici equamente distribuiti tra tutte le parti interessate, tra cui la stabilità dell’occupazione; garantire la partecipazione informata di tutte le parti interessate; monitorare in modo costante gli impatti; mantenere un elevato livello di soddisfazione dei turisti aumentando la loro consapevolezza sui temi della sostenibilità.
Alcune riflessioni di Attilia Peano illustrano perfettamente – nella loro apparente semplicità – il legame tra memoria collettiva, territorio, attività umana e potenziale economico: «le paysage n’est pas celui de l’exception, c’est aussi celui de notre quotidien, le paysage c’est un milieu de vie et de travail, le paysage est lié à l’histoire des hommes. Il est une réalité de temps long, le paysage est une réalité mouvante qui évolue en permanence réfléchir au devenir du paysage c’est réfléchir au devenir de son territoire, le paysage est porteur d’identité, le paysage est un potentiel économique, le paysage est une oeuvre collective».Indicutibile: è attraverso lo specchio del passato – paysage, realité de temps long, milieu de vie et de travail, porteur d’identité – che si riflette l’identità di tutto un territorio ed è da questa finestra della memoria che si può ricevere un affaccio sul devenir, futuro possibile nelle sue molteplici dinamiche, economiche, culturali , ambientali. È opportuno privilegiare la solidarietà, – paysage, oeuvre collective- nel rispetto della secolare tradizione che di generazione in generazione si è formata e consolidata sul territorio, innescando cosi un percorso virtuoso di memoria collettiva – paysage, réalité mouvante – e restituiva che va a prendere il naturale relais della memoria comunicativa . Questi sono i nostri valori: questo ci chiedono i nostri ospiti ed è questa che pensiamo che sia la carta vincente del nostro turismo.
Signor Sindaco, noi ci appelliamo alla Sua appartenenza a questo territorio, Terra degli Etruschi, Territorio di democrazia, Rete di Parchi, e desideriamo farle sapere che siamo al suo fianco per migliorare il nostro territorio, per il semplice fatto che non siamo portatori di sterili opposizioni; che desideriamo conservare la bellezza del nostro spazio, preservandolo dai pericoli del consumo e della speculazione. Questo è il motivo per cui vorremmo essere interlocutori attivi e partecipi nella dibattito sul piano particolareggiato che riguarda Baratti e Populonia, per studiare e valutare intorno a un tavolo tecnico le soluzioni e le azioni più adeguate e meno invasive per tutelare il Casone e la contigua pineta, per fare fronte all’erosione, per valorizzare il parco archeologico, per fare del Golfo di Baratti un esempio all’avanguardia di turismo sostenibile.
Noi Crediamo che solo la condivisione di valori collettivi possa produrre la crescita di tutti e lo sviluppo economico di una comunità. Un nuovo umanesimo, un vero sviluppo nascono solo in un paese nel quale vigono la solidarietà rappresentata dalla rete del famoso tessuto di filiere di sostegno alla economia di sviluppo e una cultura del lavoro e delle imprese che agiscono in una dinamica di rete a sostegno di tutti i suoi territori. Sappiamo che solo con un’attenta e propositiva azione in sinergia comune/ imprenditori turistici, il nostro territorio potrà continuare ad essere il luogo dove abitiamo, dove lavoriamo, dove abbiamo le nostre famiglie, i nostri affetti. Vorremmo che anche per i nostri figli la Val di Cornia, la Maremma, la Toscana continuassero a essere una realtà di vita e di lavoro.
Con osservanza,
Donatella Raugei,
Portavoce di un gruppo di imprenditori turistici della Maremma – Province di Livorno e di Grosseto –
Delegata a rappresentarli perché Titolare di un Agriturismo esterno al Comune di Piombino in Provincia di Grosseto
(Titolare dell’Agriturismo Borgo di Montebamboli, Relais del Monteregio – Comune di Massa Marittima ) ,
perché “…un luogo non appartiene per diritto agli abitanti storici o ai potentati locali, ma appartiene a chi se ne prende cura: appartiene perciò a chi è portatore di interessi collettivi per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni comuni, entro un processo di maturazione culturale in cui i precipui valori del luogo sono percepiti da un insieme, anche composito, di soggetti…”(A. Magnaghi, Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Torino)
è proprio quello che voglio dire ,i nostri territori vengono presi all’assalto da ditte in odor di mafia,quando girano tanti soldi non sono cose molto pulite..abbiamo bisogno che la gente che già lavora nel turismo e che è del luogo,possa esercitare in piena sinergia con i politici locali.molto spesso però si vede un politico che guarda troppo in alto,la grandiosità dei progetti sono allettanti per chi riceve richieste,ma non guarda al lato pratico,i voti chi glieli dà?? se vuol restare in politica deve prima di tutto pensare ai suoi concittadini..