PIOMBINO: IMBARAZZO PER LA VICENDA DI VIA AMENDOLA
Riportiamo integralmente due interventi del PSI e dell’UDC di Piombino sulla imbarazzante vicenda che vede contrapposti il Comune di Piombino e la Soprintendenza ai beni paesaggistici e architettonici di Pisa sui lavori da effettuare in Via Amendola a Piombino.
Siano poi i lettori a trarne le conseguenze.
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PSI : SU VIA AMENDOLA CON QUANTE LINGUE PARLA LA SOPRINTENDENZA?
È talmente impattante quel progetto su Via Amendola che persino Legambiente, da sempre attenta nel nostro Comune a contestare praticamente qualsiasi intervento, se ne accorge solo ora, cioè solo dopo il parere negativo della Soprintendenza!! Se esistevano dei vincoli che il Piano Particolareggiato della Costa Urbana non rispettava e che ne avrebbero reso impossibile l’attuazione, perché la Soprintendenza li tira fuori adesso, con i progetti esecutivi alla mano? Un conto infatti è contestare una soluzione proposta in un progetto esecutivo e chiederne modifiche, altro negare l’intero intervento dopo averlo prima approvato nell’apposito strumento urbanistico. Se poi oggetto della contestazione sono delle cabine in legno poste su piattaforme in cemento preesistenti, davvero siamo al ridicolo! Ma è la stessa Soprintendenza che a Follonica ha autorizzato la trasformazione da cabine in legno a cabine in muratura direttamente sulla spiaggia di Pratoranieri? L’intervento su Via Amendola prevede la realizzazione di quei servizi, dalle cabine al bar, dalla piscina alla piccola struttura ricettiva ed al ristorante, in grado di valorizzarla turisticamente, dando un’opportunità in più a quella diversificazione economica che deve procedere ad una velocità sempre maggiore se vogliamo dare prospettive a questa città. Se un limite caso mai tale intervento lo ha, è nel sottodimensionamento della struttura ricettiva, altro che “piccolo ecomostro” come lo definisce Legambiente! Non siamo in mezzo ad un parco naturalistico, siamo in centro urbano e l’intervento valorizza una delle zone più particolari della costa urbana, creando opportunità di reddito ed occupazione che non mi pare abbondino di questi tempi. Se poi invece si pensa che si possa fare turismo senza offrire alcun servizio, vuol dire che non si ha la minima idea di cosa sia il turismo o che si gode già di un’occupazione e di un reddito che ci permette di fregarcene del futuro nostro e dei nostri figli. Ha ragioni da vendere quindi il Sindaco Anselmi nel rivendicare il ruolo del Comune e le ragioni dell’interesse pubblico rispetto ad una burocrazia che pretende che gli orologi dei cittadini siano regolati sui suoi tempi e sulle sue impostazioni!
Stefano Ferrini
Segretario PSI – PIOMBINO
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UDC: NON CI PIACCIONO I TONI DEL SINDACO ANSELMI
La bocciatura della Soprintendenza al progetto di Via Amendola ha provocato le ire del Sindaco, che in modo forse inadeguato rispetto al ruolo che ricopre ha replicato pesantemente in una conferenza stampa alla Soprintendenza stessa. Sinceramente i toni del primo cittadino non ci sono piaciuti affatto, poiché pur trattandosi di un progetto di interesse pubblico coerente con un piano particolareggiato redatto dall’amministrazione, di fatto è un investimento privato.
Non vogliamo fare gli avvocati difensori della Soprintendenza, non ne abbiamo ne la voglia ne l’interesse, ma è opportuno ricordare che è un ente periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed in quanto tale un organo dello Stato con specifici compiti di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico.
Qualcuno la potrà definire burocrazia ingombrante e sarà anche così, ciascuno ha le proprie legittime opinioni, noi riteniamo che proprio per tutelare il potere decisionale degli amministratori pubblici, servano organismi terzi, legittimati giuridicamente ad evitare la deturpazione del territorio.
I tecnici della Soprintendenza, come del resto quelli comunali, sono espressione di enti pubblici e come tali devono essere al servizio della comunità, ancor più degli eletti, che nonostante la buona fede, sono pur sempre espressione di una precisa parte politica.
Fin dall’inizio questa vicenda ha avuto un percorso strano, che ha sollecitato dubbi e supposizioni, ne sono la conferma le tre interpellanze presentate in Consiglio Comunale, alle quali fino ad oggi sono date risposte sommarie e poco approfondite.
Per fare chiarezza in modo definitivo diciamo che è opinione diffusa fra tutti i tecnici consultati, che il progetto che la Soprintendenza ha bocciato (per l’area di sua competenza e non solo) è oggettivamente in contrasto con la struttura geologica di quell’area (soggetta a frane), soprattutto se si vuole costruire un edificio a due piani in bella vista sul ciglio della ripa in chiaro stile “Amalfitano”.
La cosa migliore sarebbe a questo punto voltare pagina, tentando di salvare il salvabile se c’è l’interesse generale a farlo, oppure concludere definitivamente con questa vicenda.
Luigi Coppola (UDC)