IDV: LA «CASTA» DICE NO ALLA SOPPRESSIONE DELLE PENSIONI BABY

Riportiamo una lettera di Sergio Giorgi dell’IDV di Piombino su una recente votazione in Parlamento sui vitalizi e sulle pensioni dei deputati che vengono maturati con soli cinque anni di permanenza in Parlamento. Di questa votazione c’è il video che potete vedere, ed un commento di Sergio Giorgi dell’IDV di Piombino. Buona lettura.

«Il 23 ottobre 2010 il deputato dell’Italia dei Valori Antonio Borghesi – inizia Sergio Giorgi – ha chiesto di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, ha chiesto ai deputati di comunicare all’amministrazione della Camera l’ente o l’istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l’erogazione dell’assegno vitalizio.  Un privilegio a vita che si matura in tre anni lo Stato paga oltre 3mila vitalizi.
Sono oltre tremila i parlamentari che godono di un vitalizio, esclusi gli oltre mille vitalizi di reversibilità versati ai familiari degli eletti scomparsi. Con assegni che vanno da un minimo di 2.427 euro per le reversibili a 9.947 euro lordi mensili.

Complessivamente gravano sulle casse dello Stato per circa 130 milioni annui. Ovviamente i numeri aumentano a ogni nuova legislatura, perché per maturare un vitalizio bastano 30 mesi sugli scranni parlamentari. Cioè 2 anni, 6 mesi e un giorno. Fino agli anni novanta era sufficiente un solo giorno di permanenza in carica.
Inoltre, sempre dal 1997, l’età pensionabile è stata portata a 65 anni, ma si abbassa a 60 per chi è in carica da più di cinque anni. Ovviamente chi prima di essere eletto ha già aperto una posizione previdenziale, si vede aggiunta quella parlamentare. Fece scalpore il caso di Toni Negri, che ebbe un duplice vantaggio: nel 1983, leader di Potere operaio detenuto per associazione sovversiva e insurrezione armata contro i poteri dello Stato, venne inserito da Marco Pannella nelle liste dei Radicali per garantirgli di tornare in libertà; eletto in Parlamento Negri dopo poche settimane si diede alla latitanza in Francia senza farsi vedere a Montecitorio dopo le prime sedute, maturando comunque un vitalizio di oltre 3mila euro mensili che percepisce tutt’ora.

Diritto che ha anche Valter Veltroni. L’ex sindaco di Roma è un deputato in pensione da quando ha 51 anni. Consigliere comunale dal 1976 e deputato dal 1987, Veltroni ha maturato preso i 23 anni di contributi necessari per maturare un vitalizio mensile di 9 mila euro lordi che ogni mese riceve dalla Camera. Ma ha sempre dichiarato di versarli in beneficenza alle popolazioni africane.

Di casi simili ce ne sono parecchi tra gli oltre tremila che ricevono il vitalizio. Complessivamente sono 2.238, 1.377 ex deputati e 861 ex senatori. A questi vanno aggiunte le 1.064 reversibilità, per un totale di 3.302. Escluse, come detto, le reversibilità pagate ai familiari di parlamentari scomparsi, stando agli ultimi dati resi noti da Palazzo Madama e Montecitorio.

Non stupisce dunque che in pochi siano disposti a farne a meno. La casta non rinuncia al vitalizio, del resto c’è la crisi.

Per la cronaca – conclude Giorgi – in ventidue hanno votato a favore (tutti dell’Italia dei Valori), 498 parlamentari hanno detto no, si sono dichiarati contrari (appartenenti a tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento). Cinque parlamentari si sono astenuti, 50 erano assenti, 53 in missione».

Sergio Giorgi – IDV Piombino (LI)

Scritto da il 28.11.2010. Registrato sotto politica, ultime_notizie, video. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “IDV: LA «CASTA» DICE NO ALLA SOPPRESSIONE DELLE PENSIONI BABY”

  1. Graziella Guglielmi

    Buona idea! Vorrei sapere però se un progetto di questo genere potrebbe trovare spazio in un programma politico che accumunasse PD e IDV, perchè
    non mi sembra che la maggioranza abbia alla Camera 498 deputati. Se gli accordi politici si rompono su di un problema così semplice, facile e di indubbia moralità, con che speranza volete far credere che la Sinistra sia unita? O il solo punto in comune è dar sotto a Berlusconi? Ma ringraziamo il Signore che esiste, altrimenti di cosa parlerebbero i “contro”, di programmi alternativi? Mai visto nè sentito. Graziella Guglielmi.

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