PRANZO DI NATALE CON LE «RICETTE CORSARE» – 78
Settantottesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.Questa settimana proponiamo due menù completi per il pranzo di natale: il primo con tutte ricette inedite, mentre il secondo raccoglie alcuni dei piatti più succulenti presentati da Emilio Guardavilla in questi anni.
Buon appetito e buon Natale con le Ricette Corsare…
RICETTE CORSARE
Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.
Nello medesimo album, “Titanic” del 1982, il nostro Francesco De Gregori, anche conosciuto come “Il principe dei cantautori”, ci propone un altro brano di straordinaria levatura poetica che affronta da un’ottica trasversale la tragedia navale ricordata e compianta da tutti gli addetti ai lavori e dai più acuti estimatori di musica leggera. “I muscoli del capitano” ci porta ancora a bordo della RSM Titanic. Siamo nelle ore immediatamente precedenti la notte compresa tra il 14 e 15 aprile del 1912. Ne esce un quadro di routine dove la vita di bordo scorre impavida e presuntuosa, sprezzante e superba all’interno di un disegno provvidenzialistico tanto funesto e crudele quanto fatale. Un disegno neanche lontanamente immaginabile su un natante dalla potenza di duemila nodi sprigionati ed imbizzarriti da un motore da un milione di cavalli, che volano anziché galoppare come sarebbe stato lecito aspettarsi. Una nave apostrofata con sostantivi dal potere evocativo come fulmine, torpedine e miccia, magnificata; e ancora come bellezza, fantasia, rabbia, tutti elevati alla massima potenza dalla sua tecnologia di molecole combinate da menti superiori per solcare ed addomesticare tutti i mari del pianeta. Da tutto ciò è logico auto-convincersi che il porto di arrivo non sia affatto una mitica città del nuovo mondo ma qualcosa di diverso; una condizione dinamica, modernamente pericolosa ed ingannevole, veloce e luminosa ma ormai a poche miglia di distanza. Il porto di arrivo si chiama “futuro”.
309) Coppette White star
Categoria: antipasto
Ingredienti: gamberetti – cipolline novelle – sedano – maionese.
Preparazione: metti a lessare i gamberetti e dedicati anima e cuore alle verdure. Affetta molto finemente le cipolline non prima di aver asportato la parte non commestibile delle stesse. Per quanto concerne il sedano, prima di passare alla riduzione di forma e dimensioni è necessario rimuovere tutti quei filamenti che lo renderebbero sgradevole al palato. Una volta provveduto a tutto questo puoi unire ed amalgamare i pezzetti dell’una e dell’altro con i gamberetti sgusciati nei recipienti monodose che più ti aggradano. Condisci con la maionese e servi.
Punto esclamativo: delle coppette in vetro sarebbero l’ideale da un punto di vista prettamente estetico.
Valore aggiunto: Joseph Bruce Ismay ricopriva all’epoca il ruolo di Amministratore delegato della White Star Line.
E’ “Un’alba fresca e scura che rassomiglia un po’ alla vita” quella in cui si declamano le doti umane e sovraumane del Capitano del leggendario transatlantico. La prestanza fisica, già celebrata nel titolo, viene esaltata successivamente e a più riprese dalla metafora dell’ancora, figura retorica che per la sua pertinenza e limpidezza non lascia nessun dubbio interpretativo di sorta. Un cristiano che la paura non sa neanche dove stia di casa. Dritto sul cassero si fuma la pipa come se si fumasse la paura stessa, guardando a quel futuro che riesce a suscitargli solo sentimenti positivi. Il master e commander ha sotto i piedi una forza della natura artefatta di acciaio, imponente e prepotente, impulsiva come il suo animo e come l’ancora che costringe dentro i pantaloni. Le onde, un dettaglio trascurabile, sottomesse alla sua virilità. L’autorità, riconosciutagli da chiunque a bordo, viene assecondata sempre e comunque ad ogni emissione di voce. A scanso di equivoci, lui chiama forte; non sia mai che …
310) Timballo Olympic Class
Categoria: primo piatto
Ingredienti: un vol-au-vent piuttosto grande – maccheroncini – champignon – salsa di pomodoro – cipolline – farina – prezzemolo – vino bianco – cozze e vongole.
Preparazione: dopo aver lavato accuratamente i frutti di mare mettili sul fuoco per farli aprire ed approfittare dei succulenti muscoli. Per fare questo ti aiuterai con acqua e un filo d’olio. Portata a termine questa operazione filtra e conserva l’acqua di cottura. Ora rosola i funghi in un soffritto a base di erba cipollina fresca e prezzemolo tritato: a tale preparato unirai i frutti di mare, una ricca spruzzata di vino bianco e di liquido di cottura, sale e pepe solo se necessario. Appena addensato puoi versare la salsa di pomodoro e far andare a fuoco non più che vivace per una decina di minuti. Una volta servita la pasta, condiscila e versa nel vol-au-vent. Puoi servire solo se le temperature sono quelle desiderate. Subito, in altre parole.
Punto esclamativo: un po’ di farina durante la preparazione dei frutti di mare.
Valore aggiunto: Capitano Edward John Smith (Hanley, 27 gennaio 1850 – da qualche parte dell’Oceano Atlantico, 15 aprile 1912).
Troppo baldo ed esageratamente fiero, oppure oltremodo gratificato dalla sua erezione, era il Signor Smith per udire uno sbarbatello che blaterava di un qualcosa di incomprensibile ed inconcepibile. Una donna bianca in mezzo al mare? Così enorme sotto la luce delle stelle da non poterne distogliere lo sguardo? Ma quando mai, giovanotto. Da Southampton era stata una traversata tre metri sopra il mare, ritmata da menù francesi, vini eccelsi e singhiozzi di violoncello. Sorrisi e sguardi luccicanti, sicuri su compartimenti stagni a prova di bomba. Inaffondabile, invincibile, eterna la sua nave; perpetua la sua erezione. Entrambe proiettate in un futuro ancora da scrivere anche se imminente. Da raggiungere e superare con la leggerezza di chi tutto può e che a niente vuol rinunciare. E’ verosimile immaginarsi le parole che il Signor Smith avrebbe voluto riservare al Signor Mozzo. –“What the f*** are you saying, you lazy f*****!”
311) Filetti di sogliola Pirrie – Andrews
Categoria: secondo piatto
Ingredienti: filetti di sogliola – burro – vino bianco – panna liquida – farina.
Preparazione: in una padella adeguatamente imburrata disponi filetti salati ed infarinati. Girali di continuo fino a che non si saranno indorati come vuoi tu. Toglili dalla padella e sistemali provvisoriamente in una pirofila. Nella padella usata per i filetti versa la panna liquida e il vino e porta ad ebollizione. Questa crema delicata ed intrigante la verserai nella pirofila dove riposano i filetti di sogliola. Inforna a 240° e osserva. Una decina di minuti dovrebbe essere sufficiente ad addensare il sughetto e rendere la pietanza pronta a qualsiasi tipo di tenzone.
Punto esclamativo: una manciata di pinoli prima di andare in forno.
Valore aggiunto: i signori Pirrie ed Andrews erano stati gli artefici del disegno del Titanic.
I gradi che gli gravavano sulle spalle gli imposero però una risposta più signorile: “Giovanotto, io non vedo niente. C’è solo un po’ di nebbia che annuncia il sole”. Del giovanotto si sa poco e niente a parte il fatto che era dotato di una vista da undici decimi e un acume inusuale per il ruolo da lui ricoperto. Gli va inoltre riconosciuto, lo si legge fra le righe, uno spiccato senso del dovere ed una legittima mancanza di timori reverenziali nei confronti della massima autorità della nave. D’altronde, tra i sederi che avevano trovato posto su quello sciagurato bastimento c’era anche il suo. La sua intuizione, come poi la storia ha voluto dimostrare ai posteri, si è persa nella nebbia. La conseguenza fu che tutti i 2228 sederi imbarcati, equipaggio compreso, si ritrovarono a mal partito nelle gelide acque dell’Atlantico e passarono quel brutto quarto d’ora che nessuno avrebbe mai ipotizzato di dover fronteggiare. I muscoli del Capitano, tutti di plastica e di metano, servirono a ben poco purtroppo. Lo stesso dicasi per tutto il suo sangue nelle vene e per gli attributi maschili racchiusi nella biancheria intima.
312) Crespelle della Donna Bianca
Categoria: dessert
Ingredienti: latte – farina – burro – sale – uova – marmellata di marroni.
Preparazione: amalgama la farina, lo zucchero ed un pizzico di sale con il latte appena tiepido. Sbatti le uova e aggiungi alla mescola; per ultimo il burro sciolto allo stato liquido. In una padella antiaderente, mestolo dopo mestolo, dai vita alle crespelle facendo attenzione a non sforare il budget in termini di spessore. Una volta esaurito il composto spalma di marmellata e cospargi di mandorle tritate. Ripiega a triangolo, va bene anche se scaleno, e servi con qualche mandorla intera e zucchero a velo.
Punto esclamativo: rum, ma di quello buono, nella mescola.
Valore aggiunto: il Capitano fece la conoscenza della Donna Bianca alle ore 23.40 (ship time) di domenica 14 aprile 1912.
In alternativa la redazione del Corriere Etrusco propone come pranzo di natale:
(Tratte dalle migliori «Ricette Corsare» pubblicate in questi anni)
069) Pesce spada alla Chingachgook
http://www.corriereetrusco.it/?p=5001
145) Linguine di giorgina
http://www.corriereetrusco.it/?p=6044
195) Ragno in vendemmia
http://www.corriereetrusco.it/?p=6655
112) Semifreddo Feliz Natal
http://www.corriereetrusco.it/?p=5581
Dai retta a me, ché io ai fornelli gli do del “tu”.
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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.
http://www.emilioguardavilla.it