AUTOSTRADA AURELIA: IL PEDAGGIO E’ QUESTIONE DI VITA O DI MORTE

La vignetta distribuita con il comunicato

Riportiamo un comunicato dei “No pedaggio sull’Autostrada Aurelia” che analizza la situazione sulla vecchia Aurelia, e dei gravi rischi connessi al ritorno ad un suo utilizzo massiccio a causa del pedaggio sulla futura autostrada realizzata sul percorso dell’attuale quattro corsie. La vignetta inviata dal gruppo riprende un vecchio adesivo  degli anni ’80 dell’ACI con gli sturmtruppen e il motto “Se ti piace l’avventura… fai l’aurelia da Livorno a Grosseto”. Buona Lettura.

«Quando il mese scorso abbiamo chiesto più chiarezza da parte dei comuni locali in rapporto alla questione pedaggio per i residenti sulla conversione in autostrada dell’attuale superstrada a quattro corsie, non avevamo volutamente affrontato l’argomento “morti in incidenti stradali” sulla vecchia Aurelia. L’affrontiamo adesso in quanto le amministrazioni locali dei comuni della Val di Cornia, le più interessate all’argomento, continuano ad essere latitanti su un problema che non può essere secondario a nulla.

Sulla vecchia via Aurelia, nel tratto, di soli diciannove chilometri, compreso tra La California e il confine con il comune di San Vincenzo, in ventuno hanno perso la vita dal 1998 ad oggi. Non si contano gli incidenti senza conseguenze o i tamponamenti, un numero incredibile di sinistri in un periodo in cui era per giunta già in funzione l’attuale superstrada.

Molti possono essere i motivi che ti portano a morire sull’Aurelia: l’attraversamento di animali, il ghiaccio, la carreggiata stretta, la presenza di ciclisti o l’alta velocità. Se esci di strada le probabilità che “abbracci” un platano sono elevatissime.

E se fino ad oggi la strada, declassata a provinciale, raccoglieva solo il traffico locale, ora il problema torna alla ribalta con prepotenza – e non solo sulla scorta emotiva delle ultime due tragedie avvenute tra San Vincenzo e Donoratico a settembre e prima di natale in cui sei persone hanno perso la vita – ma in base ai progetti di costruzione dell’autostrada, che introdurranno il pedaggio sulla Variante Aurelia. E presumibilmente questo riporterà tutti i camionisti e molti automobilisti sulla vecchia arteria provinciale, che rimarrà l’unica gratuita. L’esigenza di garantire la sicurezza di chi la percorre diventerà quindi, se il pedaggio per i residenti non sarà sempre gratuito, una vera e propria emergenza.

L’incidente di domenica 19 dicembre, in cui hanno perso la vita due ragazzi senegalesi ha scosso una comunità, quella dei residenti tra San Vincenzo e Donoratico, già messa a dura prova dallo schianto che il 23 settembre scorso si è portato via i piccoli Matteo e Leonardo Tuci e i loro nonni. Stessa la località (zona tenuta Serristori) e simile la dinamica. Sei morti in tre mesi nello stesso punto. Strada pericolosa o fatalità?

C’è chi dice di tagliare tutti i platani, chi di abbassare ulteriormente a 50 km/h il limite di velocità, chi di mettere dei guard rail come sulla Suveretana. Una cosa è certa: quella strada è sempre stata altamente pericolosa e inadeguata al traffico veicolare. Ci sono più croci a margine della strada che cippi chilometrici. Quante ancora dovremo aggiungerne per tutelare gli interessi della Benetton proprietaria della società autostrade?»

No pedaggio  sull’Autostrada Aurelia

Per maggiori informazioni o per iscriversi al gruppo: http://www.facebook.com/group.php?gid=152358878122230

Scritto da il 26.12.2010. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “AUTOSTRADA AURELIA: IL PEDAGGIO E’ QUESTIONE DI VITA O DI MORTE”

  1. Graziella Guglielmi

    Perchè non interessiamo direttamente il Ministro Matteoli, sempre così sensibile ai problemi della nostra zona? Caso mai, per l’indirizzo si può chiedere al Sindaco Anselmi! Scherzi a parte (sic!), credo che alla base di tutto ci sia un tacito consenso da parte dei Sindaci interessati. Possiamo solo sperare che questo, nel caso, non sia dato in cambio di qualcosa che ci riguardi molto da vicino. Si potrebbe anche convocare una tavola rotonda con i Sindaci e sperare che una volta tanto parlino per come pensano. Sarà possibile? Non credo. Rimane un diritto insormontabile, quello del rispetto della vita umana, e questa non si “baratta”. Graziella Guglielmi

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