SIDERURGIA: LUCCHINI TRATTA, MAGONA RESISTE
I due principali stabilimenti piombinesi, La Lucchini controllata dal magnate russo Mordashov, e la Magona di proprietà dell’Arcelor-Mittal, in questi primo mese dell’anno stanno definendo le basi per le attività del 2011, attività ancora in chiaro scuro, ma con previsioni che comunque sembrano meno pessimistiche di quanto paventato anche solo un paio di mesi fa.
LUCCHINI: VERTICE IN RUSSIA CON BANCHE PER ACCORDO
Missione russa per la ristrutturazione del gruppo Lucchini. Lazard, advisor del gruppo bresciano, sta organizzando una spedizione a Mosca dei rappresentanti delle principali banche creditrici.
Da questa notizia “Il Messaggero” spiegando che l’obiettivo sarebbe quello di cercare di raggiungere un accordo sul nuovo piano di rinegoziazione dei 720 mln di debiti consegnato ai primi di dicembre e che prevede, tra l’altro, una trasformazione di parte dei crediti in strumenti partecipativi pari al 35% e la nomina di un supermanager gradito agli istituti con pieni poteri.
La data della trasferta russa, prosegue il giornale, non sarebbe stata ancora definita, bisogna cercare di conciliare le agende dei rappresentanti tra l’altro di B.Mps, Unicredit, B.P.Milano, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas.
Sulla nuova proposta formulata da Alexej Mordashov, proprietario di Severstal che ha il controllo di Lucchini, non ci sarebbe però piena condivisione da parte dei creditori.
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MAGONA: RUOLO STRATEGICO, MA MERCATO INSTABILE
Giovedì 13 gennaio il presidente dell’area Sud di Arcelor Mittal, Jean-Luc Maurange, è venuto a Piombino, ed ha incontrato prima il management dello stabilimento, subito dopo i sindacati e, nel pomeriggio, l’assessore al lavoro della regione toscana Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia Giorgio Kutufà ed il sindaco Anselmi.
Maurange ha illustrato la situazione complessa del mercato, e il bilancio della Magona nel 2010, che è andato meglio dell’anno precedente, ma nonostante questo i conti continuano ad essere in rosso. Perplessi i sindacati che non vedono continuità negli ordinativi.
«L’incontro con Maurange – sostiene Valacchi (Fiom) – non ha portato grandi novità, non si riesce a fare previsioni per periodi più lunghi di un trimestre. Ad oggi non sappiamo quale sarà la situazione dopo giugno». Anche Bartolomei (Uil) nutre le stesse perplessità. «non c’è assoluta certezza di lavorare quest’anno 500mila tonnellate di coils grezzi. A Gennaio sono arrivare 10mila tonnellate, a febbraio ne arrriveranno altre 10, ma senza garanzia di continuità».
Maurange ha confermato che la Magona potrà muoversi liberamente sul mercato anche nei prossimi mesi alla ricerca di prezzi più vantaggiosi, ma anche fatto notare che le due dirette concorrenti dello stabilimento piombinese, Marcegaglia e Arvedi, questo anno avvieranno due nuove linee di zincatura, contrando il mercato interno italiano.
Nell’incontro pomeridiano l’assessore Simoncini ha commentato dichiarandosi soddisfatto sia della disponibilità al confronto di Arcelor-Mittal, sia della conferma del ruolo che lo stabilimento di Piombino continuerà ad avere in futuro, in vista di una possibile espansione del mercato nei Paesi del Mediterraneo, primi fra tutti Egitto, Tunisia e Marocco. Il presidente dell’area Sud di Arcelor Mittal ha anche confermato la volontà di investire in manutenzioni, sicurezza e nuovi prodotti, anche se per quelli fondamentali, come l’allargamento del tandem e la combi-line, si dovrà ancora attendere un po’ di tempo.