POGGIO ALL’AGNELLO. DOVE È LA CONCESSIONE PER LA SPIAGGIA PRIVATA?
Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per Campiglia.
A marzo sarà inaugurato il mega villaggio turistico di Poggio all’Agnello, un complesso da 800 posti letto. Così se ne va definitivamente uno dei più importanti patrimoni rurali della Val di Cornia. Ma dove andranno al mare i nuovi turisti di Poggio all’Agnello? Il sito internet della società è esplicito e preciso: “La nostra spiaggia privata si trova direttamente all’interno del Golfo di Baratti ed è attrezzata con ombrellone, 2 lettini e 2 poltrone da regista” (http://www.poggioallagnello.it/it/servizi/spiaggia-privata ). Ma in base a quale atto possono dire “nostra spiaggia privata”?
In effetti il Comune di Piombino promise nel 2003 con apposita convenzione (art. 6) di impegnarsi per individuare idonea soluzione per la creazione di una spiaggia attrezzata nel golfo di Baratti a servizio del complesso turistico. Però la previsione di una spiaggia riservata al resort è contenuta solo nella piano particolareggiato di Baratti, il quale non è stato ancora approvato e che molto probabilmente dovrà essere cambiato dopo la mobilitazione della popolazione.
La stessa Giunta comunale ha fatto sapere sui giornali di questi giorni che sarebbe disposta a rimettere in discussione la concessione. Allora, come è possibile pubblicizzare la spiaggia privata se non c’è stata finora alcuna concessione deliberata? Forse si tratta di pubblicità ingannevole per i clienti? A meno che non ci siano promesse o atti non resi noti dal Comune. Ma non crediamo. Comunque invitiamo chi di dovere a fare chiarezza.
Comitato per Campiglia
8 febbraio 2011
Basta fare una contro pubblicità ed un ricorso al TAR che farei anche personalmente se avessi tutto il materiale necessario. Scrivere sui giornali può essere utile per rendere pubblico un problema, ma non basta più se la cosa, specie se non legittima, rimane nella cronaca locale. Non credo che al Comitato manchino forza e coraggio per andare avanti, oltretutto, presentandosi a nome di più persone otterrebbe un’attenzione maggiore. Buon lavoro. Graziella Guglielmi
buona l’idea di una contropubblicità. Si potrebbe denunciare anche all’associazione consumatori