METANODOTTO GALSI: PASSA DA PIOMBINO… SENZA RITORNO
Arriverà a Piombino, entrando sul territorio comunale tra Perelli e Carlappiano (poco dopo la fine del parcheggio di Perelli 3), e poi dopo una grande diagonale in campagna (è prevista una fascia di servitù di 40 metri da entrambi i lati del tubo) passerà a lato del campeggio orizzonte, per poi dopo aver attraversato la geodetica e il podere San Rosselmo, terminare con una struttura di approvvigionamento in muratura in località Vignarca grande poco meno di 350 metri quadrati più tutte le strade di servizio, superata la quale il metanodotto si riallaccia alla vicina stazione della SNAM Rete Gas. Ma quali saranno le ricadute economiche per questo ulteriore consumo del territorio della nostra città?
Progetto Galsi, la giunta regionale ha dato parere favorevole alla Via ministeriale per la realizzazione del metanodotto che importerà gas naturale dall’Algeria all’Italia via Sardegna.
Ora prenderà ; avvio la Conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica all’opera da parte del Ministero dello Sviluppo economico previa intesa delle Regioni Sardegna e Toscana. La Regione sta lavorando alla firma di un accordo con la società Galsi Spa per definire l’operatività delle compensazioni.
Due sono i tipi di compensazione richiesti dalla Regione:
– la realizzazione di una condotta sottomarina da Piombino all’Elba per consentire la metanizzazione dell’isola. E’ già stata avviata una collaborazione con Snam Rete Gas che curerà la progettazione, la cantierizzazione e la realizzazione dell’opera. Da parte sua la Regione Toscana aveva fatto fare uno studio di fattibilità della metanizzazione dell’isola e, all’esito positivo dello studio, ha avviato i contatti con Snam Rete Gas.
– L’altra richiesta è la «creazione di condizioni di contesto, anche mediante il coinvolgimento della multinazionale algerina Sonatrach, produttrice del gas metano trasportato, rivolte a favorire l’accesso, a condizioni economicamente vantaggiose, alla fornitura di gas metano dal metanodotto Galsi ad imprese collocate od interessate a collocarsi lungo la costa della Toscana, con l’obiettivo di rendere l’infrastruttura funzionale anche al processo di reindustrializzazione della Regione».
“Il progetto Galsi è un’opera importante – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini -. In questi mesi abbiamo fatto un lavoro proficuo e intenso con Galsi, il Ministero dell’ambiente, con la Provincia di Livorno e il comune di Piombino affinché venissero prodotte modifiche progettuali per rendere l’opera più compatibile con il territorio. La Toscana, così come ribadito in questi ultimi anni nei contatti con i vari governi e con Galsi, deve avere l’opportunità di trarre un vantaggio indiretto da un’opera come questa, con la determinazione di quel “contesto” fondamentale per attrarre e sviluppare imprese”.
Ma per l’opposizione del PDL la Toscana perde un occasione gigantesca con la Galsi e in un’interrogazione in Regione firmata da Andrea Agresti seguito da Alberto Magnolfi, Stefania Fuscagni, Paolo Marcheschi, Nicola Nascosti e Marco Taradash, si accusa la Toscana di non avere un ruolo centrale nel progetto, a differenza della Sardegna. «I termini per la presentazione di osservazioni sul metanodotto al Ministero dell’Ambiente sono scaduti — si afferma — e la Toscana cos’ha presentato? Un bel nulla. Eppure quei documenti erano pronti, tutti messi a punto dagli uffici. Per la Toscana si prevedono solo benefici generici, individuati in vaghe ricadute positive per l’economia, escludendo enti ed aziende sia da una diretta partecipazione alla costruzione del gasdotto, sia dalla successiva gestione del metano proveniente dall’Algeria. Perchè la giunta si è permessa di far perdere alla Toscana questa gigantesca occasione di sviluppo? Il governatore Enrico Rossi venga in consiglio a spiegare i motivi per questa grave mancanza nei confronti del territorio».