GELICHI: PRIMA DI AFFONDARE LA PARCHI, DISMETTIAMO LA PATRIMONIALE
Torna il consigliere Riccardo Gelichi e porta una proposta che farà sicuramente molto discutere: invece di tagliare i fondi alla società Parchi che comunque produce una certa economia, perché non tagliare la società Patrimoniale, voluta dall’attuale sindaco Anselmi, che a parità di costi occupa drasticamente meno persone? Riportiamo integralmente il commento e lasciamo, come sempre spazio alle repliche, che possono essere rilasciate in forma autonoma in fondo all’articolo, sia inviate alla nostra redazione per email o fax.
«Stiamo discutendo da qualche giorno – inizia Gelichi – sull’opportunità di contenere il bilancio del Comune di Piombino, a farne le spese ad oggi è la Società Parchi, presagio di un futuro molto incerto, con una probabile fine per consunzione, visto che non ho letto nessuna proposta tangibile per il rilancio della società.
Dove tagliare allora? Ecco, si potrebbe cominciare a discutere della valorizzazione della Società dei Parchi e della chiusura della Società Patrimoniale, senza entrare nella specificità delle economie delle due società, diciamo che la prima necessita di 1 milione e 300 mila euro per funzionare, la Patrimoniale invece di 977.200 euro.
Sì appunto la Società Patrimoniale che, nata per vendere il patrimonio comunale non ha venduto assolutamente niente, ha ricontrattato i mutui ma lo poteva fare lo stesso Comune, gestisce servizi (Esecuzione di progettazioni e direzione dei lavori di opere pubbliche; accertamento e riscossione della Tassa sulle Occupazioni di Spazi ed Aree Pubbliche (mercato settimanale, passi carrabili ecc.); Accertamento e riscossione dei proventi dei parcheggi a pagamento ubicati nel centro cittadino; Servizio pubbliche affissioni; Riscossione dei proventi delle lampade votive all’interno dei cimiteri comunali; Valorizzazione e gestione di beni patrimoniali ceduti dal Comune,
che potrebbe tranquillamente gestire direttamente questa amministrazione, vive con gli introiti che vengono dal Comune, ha cinque dipendenti di cui un ex dipendente in pensione del Comune di Piombino, così come é un ex dipendente in pensione del Comune di Piombino il Presidente.
E che dire dell’ultimo acquisto di un immobile del Comune in loc. Cotone, attualmente locato all’arma dei Carabinieri per un canone annuo di circa 20.000,00 euro, con un costo
di 700.000 euro per il quale la Società ha contratto un mutuo.
Un conto è la Società dei Parchi – conclude Gelichi – un’azienda che occupa 25-30 persone fisse e 70 stagionali ai quali si aggiungono le attività esternalizzate ai privati, punti ristoro, ricettività, manutenzioni, stimando circa 200 persone, un’economia che impegna molte famiglie sul territorio, un conto è la Società Patrimoniale, che non si sa ancora a cosa serve».
Riccardo Gelichi
Consigliere comunale Gruppo Misto
Poi ci lamentiamo che a Piombino i giovani(e anche i giovani laureati)non riescono a trovare lavoro,quando i pochi posti che ci sono vengono regalati a persone al capolinea ormai della loro vita lavorativa…
Com’è possibile che la società Parchi necessiti soltanto “di 1 milione e 300.000 mila euro per funzionare” quando il Consigliere Alessandro Fulcheris, sul “Tirreno” di oggi, asserisce che “il contributo del Comune di Piombino per il 2010 è di 1.700.000 euro”? Una somma ingente, attestata anche da altri articoli di stampa (v. Tirreno 23 e 26 febbraio u.s.), che detto Comune devolve alla Parchi in maniera abnorme rispetto agli altri Comuni della Val di Cornia, ritraendone peraltro benefici, secondo me, non proporzionati all’impegno economico profuso. Praticamente, risulta che siano gli introiti dei parcheggi delle spiagge piombinesi, Baratti compresa, nonché le bigliettazioni del Parco Archeologico populoniese, più una sovvenzione a fondo perduto di 300.000 mila euro, sempre a carico di Piombino, a tenere in piedi questa società intercomunale dei Parchi. Lo ha riconosciuto lo stesso Sindaco Anselmi: “La maggior parte dei costi ricadono sul Comune di Piombino”. Come sempre, ognuno pensa a casa propria; ma Piombino fa la generosa e per sé stessa riesce a combinare poco.
Io trovo veramente incredibile che notevoli somme di denaro ricavate a Piombino, con la tassa imposta ai cittadini sulla spiaggia, confluiscano (come elargizione?) nel bilancio della Parchi mentre non si trova un soldo, ad esempio, per sistemare degnamente la Biblioteca Comunale nella futuribile sede di Cittadella. Poi sarei curioso di sapere se qualche ragazzo piombinese ha trovato un posto di lavoro in questa ormai famosa società dei Parchi.
A San Vincenzo già si lamentano perché non vogliono che s’introduca il parcheggio a pagamento a Rimigliano. Cosa devono pensare i Piombinesi di tutta la faccenda?
Nedo Tavera
forse, anzichè riferirsi a fonti indirette, sarebbe meglio documentarsi seriamente. consiglio il libro tra cultura e ambiente verso un bilancio sociale per la parchi edito dal sole24ore.
pag 158: ricavi da parcheggi 949.000
pag 166 15 dip tempo indet. da piombino, 5 campiglia, 1 san vinc 1 suv+ …
27 tempo det da piombino, 8 camp, 2 san vin 1 suv +…..
Grazie, non avevo dubbi che qualcuno bene informato fornisse delucidazioni. Tuttavia, resta sempre il fatto che ben 949.000 euro sfuggono al bilancio comunale di Piombino, senza contare i proventi delle varie concessioni ed i 700.000 euro (è giusto?) relativi alle bigliettazioni del Parco Archeologico di Populonia, che tanto bisogno avrebbe a sua volta di investimenti per il proseguimento di studi e ricerche. Come vede, fatti i conti (sempre se i dati sono corretti), si arriva nuovamente a 1.700.000 euro di contributo piombinese alla Parchi. Intanto, il progettato Polo Culturale di Piazza Manzoni rimane lettera morta, così come Città-Futura ed altro.
Ancora grazie per le informazioni.
Giuliani: “La Patrimoniale uno strumento che fa risparmiare il Comune”
Premesso che l’amministrazione comunale di Piombino non ha alcuna intenzione di chiudere la società Parchi, che considera un progetto strategico per lo sviluppo del territorio, è importante evidenziare che l’accostamento tra la Parchi e la Patrimoniale, così come espresso da Riccardo Gelichi, è del tutto improprio, soprattutto quando tende a mettere questi due soggetti in competizione. Si tratta infatti di due enti completamente diversi, per ruolo, funzioni, strategie e modalità di funzionamento.
La Patrimoniale fu istituita infatti nel 2006 con l’obiettivo di ricontrattare i mutui sottoscritti prima del 1996 sui quali il Comune pagava interessi molto alti. La possibilità da parte di questa società di usufruire di vantaggi fiscali con il recupero dell’Iva, è servito infatti a ottenere un risparmio annuo notevole. Sulla base di questo il Comune ha estinto senza penalità mutui contratti precedentemente a un tasso medio del 6,3% , cedendo alla Patrimoniale beni immobili per un valore di 11milioni e 400 mila euro. A sua volta la Patrimoniale ha acquisito questi immobili contraendo un mutuo al tasso del 3,69%, circa la metà rispetto a quello precedente, e realizzando quindi una economia evidente. Tale liberazione di risorse è servita a finanziare altre opere pubbliche e ha consentito un risparmio complessivo di 1 milione e 300 mila euro.
Si tratta quindi di uno strumento innovativo, riconosciuto come tale anche dall’Anci nell’ottica della ricerca di opportunità e di sviluppo del territorio. Il suo scopo principale è quello di gestire una parte del patrimonio pubblico con l’obiettivo di accentuarne il valore e di stimolare investimenti mirati, consentendo una migliore e più specifica gestione della redditività. Ancora oggi svolge pertanto servizi che prima della sua istituzione erano affidati a privati e sta riportando in maniera virtuosa all’interno della finanza comunale, sia pure “allargata”, gli utili relativi (progettazioni, attività di riscossione). La società inoltre può intervenire in modo quasi immediato a supporto degli uffici comunali quando ne hanno bisogno perché, per legge, può muoversi in modo più libero rispetto all’ente stesso.
Non è vero inoltre che costa al Comune. L’unico contributo in conto esercizio di 50.000 euro è stato erogato nel 2008 con riferimento al 2007. La società era infatti all’inizio della propria attività e non aveva un volume di affari sufficiente a coprire interamente i costi di esercizio. Il contributo di € 282.500,00 citato nelle premesse della interrogazione dello stesso Gelichi, non è mai stato mai erogato ed il relativo residuo è stato cancellato dalla contabilità del Comune. La società infatti è stata in grado di far fronte alle necessità gestionali con risorse proprie.
Non è vero poi che la società non riesce a vendere il patrimonio comunale: ha infatti ceduto un fondo commerciale in corso Vittorio Emanuele, un fondo destinato ad autorimessa in via Lerario, un fabbricato ubicato in loc. Baratti. Ha esperito le gare per vendere un appartamento in via Cairoli e due fabbricati ubicati rispettivamente in loc. Franciana e in loc. Scopicci. Le gare sono andate deserte in conseguenza delle difficoltà che il mercato immobiliare sta attraversando. La società sta comunque cercando di vendere gli immobili suddetti a trattativa privata alle condizioni poste a base d’asta.
Le entrate della società Piombino Patrimoniale sono rappresentate dalle locazioni dei beni immobili ceduti alla stessa dal Comune. Sono inoltre costituite dai proventi dei servizi di riscossione delle entrate del comune che la società sta svolgendo in nome e per conto dello stesso (tassa sulle occupazioni del suolo pubblico, canone sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni, canone illuminazione votiva nei cimiteri comunali, canone di installazione e manutenzione della segnaletica di orientamento alle attività economiche, recupero di sanzioni e di altre entrate patrimoniali non pagate spontaneamente dai debitori). A queste si aggiungono i proventi dei servizi di progettazione e direzione dei lavori affidati dal Comune tra le quali possiamo ricordare la progettazione della nuova piscina, della nuova scuola elementare di Riotorto e il restauro della Lega Navale.
In proposito vale la pena di ricordare che la società Patrimoniale percepisce dal Comune per i servizi svolti compensi inferiori rispetto a quelli pagati in precedenza a soggetti privati a seguito di gare di appalto.
Piombino, lì 2 marzo 2011
Sulla Patrimoniale gli atti parlano chiaro.
E’ evidente che l’assessore Giuliani non legge i documenti ufficiali della Società Patrimoniale.
Cito dal Piano Operativo 2011 della stessa Società:
“…..Sul piano delle dismissioni è da tenere presente che la gara indetta nel 2010 per la vendita del
fabbricato (ex scuola) in ubicati in loc. Franciana è andata deserta viste le difficoltà che sta
attraversando il mercato immobiliare.
Lo stesso è avvenuto per la gara indetta per la vendita del fabbricato in loc. Scopicci per il quale l’ostacolo alla vendita è rappresentato dalla presenza di un contratto di locazione stipulato a suo tempo dal comune.
Sono in corso comunque dei contatti per riuscire a vendere il fabbricato in loc. Franciana alle condizioni poste a base della gara.
Per il fondo ubicato in via Vittorio Emanuele locato da un utente, è ancora pendente la causa intentata dallo stesso utente contro il comune per cui, fino alla conclusione della
stessa, la vendita non sarà possibile.
L’appartamento ubicato in via Cairoli, per il quale la gara indetta a suo tempo è andata deserta, è
ancora invenduto: i tentativi di venderlo a trattativa privata al prezzo posto a base di gara non sono
andati a buon fine.
Al momento non è possibile pertanto prevedere la realizzazione di plusvalenze
derivanti dalla vendita degli immobili suddetti.
La società, infine, ha acquistato dal comune un immobile ubicato in loc. Cotone attualmente
locato all’arma dei Carabinieri per un canone annuo di circa 20.000,00 euro.
Il costo dell’immobile di 690.00,00 euro e le spese connesse con l’acquisto sono state finanziate con un mutuo che la società ha contratto con la banca Unicredit. spa per 700.000,00 euro…”
“….2) Gestione dei parcheggi a pagamento. Fatto salvo un incremento del gettito annuo di circa 25.000 euro non vi sono novità da segnalare con riferimento alla gestione dei parcheggi a pagamento che nel 2011 forniranno alla società entrate prevedibili in circa 250.000,00 euro.
Le spese di gestione sono prevedibili in 90.000,00 euro ( di cui 20.000,00 euro per la
manutenzione dei parcometri, 36.000,00 euro per il servizi di controllo sui parcheggi affidato alla
COOPLAT e la parte restante per spese postali).
La differenza di 160.000,00 è destinata alla copertura dei costi di gestione della società e alla copertura delle rate del mutuo…..”.
Aggiungendo che le spese di progettazione e l’esecuzione delle opere pubbliche ( ad esempio € 321.000 per la progettazione della Scuola elementare e materna di Riotorto, € 15.000 per la manutenzione del Metropolitan, € 448.800 per la progettazione del Polo natatorio per il nuoto e la pallanuoto) sono totalmente a carico del Comune é evidente che la Patrimoniale ha fatto operazioni che il Comune poteva fare da sé (mutui), che la sua natura di venditrice del patrimonio é fallita, che costa al Comune e tanto e oltretutto non gestisce nemmeno direttamente i servizi che il Comune le affida.
Un’ultima cosa: aspettiamo dall’assessore risposte sul personale della Patrimoniale.
Mi complimento per l’attenzione e la preparazione e tengo a precisare che la
ricontrattazuione dei mutui è stata un’operazione suggerita dalla Lista Civica, anche se l’Assessore Giuliani ne rivendica la paternità. Sulla inutilità della patriminiale ci siamo espressi in ogni modo e con tutti i mezzi; abbiamo anche presentato una mozione discussa nel Consiglio del 28 gennaio 2009,con la quale ne chiedevamo la liquidazione.Mi fa anche enorme piacere sentire tante voci di dissenso espresse su questa pagina. Era l’ora; Piombino si merita molto più di quanto questa Amministrazione abbia fatto e non di servire solo da trampolino per una fantomatica, ma tanto sperata, carriera politica.Saluti. Graziella Guglielmi
carriera^?sarebbe gia troppo rischioso far gestire un torneino di brisca