GELICHI: SS398, TUTTO SBAGLIATO, È TUTTO DA RIFARE
Riportiamo un comunicato del consigliere del gruppo misto Gelichi, relativo al progetto della nuova autostrada, e della complanare SS398. Lo riportiamo integralmente. I commenti possono essere effettuati alla fine dell’articolo.
«In regione si è svolto di recente un tavolo istituzionale e politico – inizia Gelichi – inerente all’autostrada tirrenica; presenti tutti i sindaci interessati (il vicesindaco per Piombino), il Presidente Rossi, il Presidente Giorgio Kutufà e il segretario PD Andrea Manciulli. Il tema è strategico, soprattutto per le infrastrutture relative alle opere complementari riguardanti la tirrenica, fondamentali per livornesi e grossetani, quali tra l’altro il lotto zero a Livorno e le complanari a Venturina. Si cerca di rimettere in discussione il taglio da parte della SAT al finanziamento per questi interventi aggiuntivi all’autostrada stimati in circa 500/700 milioni di euro.
E Piombino cosa fa? Resta incaponita su un accordicchio di rinuncia che vede realizzata solo una parte di strada, la 398 fino al Capezzuolo, per di più con la previsione di un pedaggio aggiuntivo per chi è diretto o esce da Piombino.
Valerio Fabiani segretario PD per la Val di Cornia dice sulla stampa: “ la tirrenica è una priorità ma non è il momento di rimettere tutto in discussione”. Cos’é che Fabiani non vuole mettere in discussione: mezza strada? Il pedaggio, già accettato?
Direi invece che è una grande occasione. Quando i livornesi chiedono con caparbietà il loro lotto zero, qui il PD sceglie di non urtare il nostro Sindaco, che con una fuga in avanti ha portato a casa un mezzo accordo che, peraltro, resta subordinato alle intese nazionali ancora da definire. Noi piombinesi dobbiamo sedere al tavolo regionale e pretendere la 398 fino al porto, come sancito dagli accordi del 2008.
Mi chiedo: la politica, il responsabile regionale per le infrastrutture Matteo Tortolini, il giovane Segretario del Pd della Val di Cornia, finanche il segretario regionale Andrea Manciulli; sono veramente convinti che non sia il caso di rimettere in discussione tutto, anche il nostro accordicchio rinunciatario?
Oppure, la politica, il PD (tralascio le altre forze di maggioranza per ovvi motivi di totale ininfluenza) è in subordine a questa caparbia amministrazione arroccata su una soluzione parziale del tutto inadeguata per questo territorio?
Se la fabbrica dovesse rinunciare a parte della sua produzione, eventualità sciagurata per molte famiglie della Val di Cornia, questa politica e questa amministrazione legate a doppio nodo, ad oggi, non hanno messo in campo nessuna alternativa realistica di sviluppo economico alternativo alla siderurgia, una responsabilità grandissima che non può avere un peso politico inascoltato.
Tutta la pianificazione strategica è fallita – conclude Gelichi – è tutto da rifare, la politica batta un colpo, per Piombino, la mia, la nostra città.
Riccardo Gelichi
Consigliere comunale Gruppo Misto
Io mi auguro che le iniziative che il PD metterà in campo in questi giorni, a partire dalla manifestazione che si svolgerà a Venturina domenica prossima 27 Marzo, possano servire a fare capire ai più miopi (per natura o per qualche recondito motivo?) quale sia le situazione reale su questa materia del “Corridoio Tirrenico”.
Si tratta in buona sostanza, in un mutato panorama economico e finanziario in conseguenza del quale non la Sat ma il Governo ha imposto di fatto un taglio di quasi un milione di euro ed il resto da reperire con risorse proprie (leggi Sat), di riuscire ad ottenere il massimo possibile ad iniziare da priorità su cui tutti penso potranno convenire a partire appunto dalla 398 (Livorno in buona sostanza è già abbastanza servita sul collegamento ai grandi snodi autostradali ed il tratto Maroccone Chioma non è certo paragonabile, se non per la sua bellezza, alla 398 che ha valore strategico per lo sviluppo del nostro porto e dell’intero comprensorio).
Gli accordicchi, semmai ci fossero, li cercherei nelle “cricche” che per decenni hanno impedito che l’area nord-tirrenica non fosse adeguatamente servita da una rete autostradale come il resto dell’Italia ed oggi a queste cricche si vanno ad aggiungere ahimè personalismi strumentali e demagogici che non portano da nessuna parte salvo indebolire un fronte che dovrebbe essere comune in questa battaglia la cui vittoria non è per nulla scontata.
Saluti, Rinaldo Barsotti
Sig. Rinaldo,quando un presidente di Regione, Rossi, invita i Presidenti di due province e tutti i Sindaci interessati, il fatto che siano tutti in schieramento PD può far rabbia, ma fa veramente pensare se a questi si aggiunge anche il presidente regionale del PD, come se i capi degli altri partiti rappresentati in giunta regionale non fossero interessati. Mi piacerebbe anche sapere se questa riunione si è svolta in sede istituzionale, perchè allora veramente si potrebbe gridare allo scandalo. La maggioranza che, purtroppo si governa, nel suo giuramento istituzionale ha promesso, una linea democratica e non partitica, una gestione “da buon padre di famiglia”, il rispetto e l’ascolto delle forze di minoranza. Tutto questo non avviene. ed allora sfrutto una frase del grande Andreotti: a pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si indovina. Graziella Guglielmi
Sarebbe opportuno un armistizio fra tutte le componenti politiche della provincia di Livorno riguardo ai temi delle infrastrutture, invece sembra che sia in atto una guerra che sa molto di regolamento di conti fra anime diverse della sinistra.
Se si continua su queste basi non si va da nessuna parte e certamente le divisioni non aiutano, tutt’altro, forse servono a difendere presunti interessi di parte, sia di tipo politico che elettorale.
E’ indubbio che ci sia una sorta di sfida già iniziata per le prossime elezioni amministrative,
nonostante manchino ancora più di tre anni all’appuntamento elettorale.
Non abbiamo apprezzato la manifestazione del PD di domenica a Venturina, anche perché a scendere in piazza non è stata una lista civica d’opposizione, ma bensì il primo partito della Regione, che governa gran parte dei territori.
L’iniziativa è discutibile in quanto ha posto il fianco ad ulteriori strumentalizzazioni, che peraltro sono già state ampiamente alimentate da dichiarazioni certamente non stemperanti da autorevoli esponenti politici, che al contrario avrebbero il dovere di ricondurre il dibattito su binari prettamente istituzionali.
Noi vogliamo la 398 fino al porto, dell’Autostrada Tirrenica ci interessa poco se considerata solo un Restyling della “Variante Aurelia”, avremmo preferito un tracciato proprio, come è stato chiesto più volte in passato, ma mai voluto realmente da tutta la sinistra Toscana.
Poniamo una questione ai partiti locali ed alle liste civiche, chiedendo di scendere dalle barricate e sintetizzare una proposta che possa essere largamente condivisa, in modo perlomeno da avere una linea comune che ci possa rendere autorevoli nei confronti degli interlocutori pubblici e privati.
Da Roma provengono messaggi abbastanza chiari, soldi non ce ne sono, ma solo l’intento di fare propaganda con promesse di difficile realizzazione.
Se si aprisse qualche spiraglio abbiamo il dovere di fare la nostra parte, chiaramente nessuno ci porterà la 398 se non sarà legata ad altri progetti.
Ricordiamo che “Autostrada Tirrenica” oggi significa solo 4 km da Rosignano a Palazzi di restyling alla “Variante Aurelia”, per il resto solo un mare di promesse e accordi di programmi che puntualmente vengono smentiti e poi nuovamente stipulati.
Abbiamo sollevato anche noi il problema del Pedaggio, sarebbe una cosa normalissima se riferita ad una nuova autostrada, ma è evidente che pagare per un significativo miglioramento della “Variante Aurelia” non possa essere adeguatamente compreso dagli abitanti della provincia.
Non ci facciamo illusioni che qualcosa si possa concretizzare, ad oggi il Governo non è partito con un solo progetto legato alle infrastrutture e certo non ci fidiamo di SAT, che in 42 anni è servita a ben poco se non a garantire un bel poltronificio, nonché una serie di conflitti d’interesse, ma che in Italia ed in toscana lasciano oramai il tempo che trovano.