VAL DI CORNIA: IN POCHI A PROTESTARE PER L’AUTOSTRADA
Veramente poche persone all’iniziativa di oggi 27 marzo 2011, a sostegno dell’Autostrada Tirrenica. Tolti i sindaci e gli addetti ai lavori, i partecipanti saranno stati al massimo una ventina. Questo, a prescindere dai contenuti presentati dal PD a sostegno dell’opera, dimostra che, o gli abitanti della Val di Cornia non hanno compreso cosa sta per avvenire (pedaggio per i residenti, nessuna complanare, scomparsa della variante Aurelia), oppure lo scollamento tra i vertici e la base della politica è più grave di quanto stimato, ed i vari conflitti d’interesse sulla vicenda possono essere stati il fattore scatenante della mancata partecipazione.
Comunque il Partito Democratico, presenti tutti i sindaci, il presidente dell’autorità portuale, il deputato Silvia Velo e moltri altri rappresentanti della pubblica amministrazione legati al partito di governo in Val di Cornia, ha ribadito i suoi tre slogan “Sì all’autostrada, No al Pedaggio, Sì alle complanari”.
In dettaglio è stato ribadito che si proceda con certezza ed in tempi brevi alla realizzazione dell’autostrada Tirrenica, superando l’attuale frammentazione, insufficienza ed incompletezza stradale, che ne limita drasticamente la portata, la sicurezza, l’affidabilità e la qualità di grande viabilità nazionale ed europea. Che la nuova autostrada si integri e serva in modo positivo il territorio della Valdicornia e dell’Isola d’Elba, assicurando, attraverso le viabilità alternative e complementari, un accesso agevolato, confortevole ed una gestione del traffico compatibile, efficiente e diretto, verso i siti produttivi, il Porto di Piombino e le località turistiche, assicurando la libertà dal traffico dei centri urbani. Che l’applicazione del pedaggio, da ritenersi la sola fonte di finanziamento attualmente plausibile, non gravi sui residenti e su chi per ragioni di lavoro, di studio o di servizi ospedalieri debba utilizzare l’autostrada Tirrenica o per la richiesta di collegamenti locali che non abbiano strade e percorsi alternativi e gratuiti.
Il segretario della Val di Cornia Valerio Fabiani, nel suo interessante intervento, ha ribadito che «il PD di fronte a questa nuova situazione d’incertezza e disimpegno del Governo intende reagire mettendo in campo la propria forza ed il proprio ruolo di governo nei Comuni, nella Provincia e nella Regione Toscana per aprire un confronto tra Sat e Governo, con le istituzioni Toscane, per riconfermare gli accordi e negoziare i termini, i tempi e le condizioni progettuali, finanziarie per la realizzazione del corridoio Tirrenico e delle opere di collegamento con il territorio».
Insistendo che questa opera è ormai irrinunciabile e non rinviabile, anche di fronte alla crisi che colpira maggiormente un territorio come il nostro che non ha infrastrutture viarie efficienti ha detto che «l’insieme dell’attività locali, i prodotti ed i servizi dell’ economia turistica, dell’agricoltura e dell’industria siderurgica, manifatturiera ed artigianale, potranno beneficiare per lo sbocco e l’accesso più diretto e veloce a nuovi mercati del nord e sud d’Italia, ad ovest come ad est dell’Europa. Lo stesso porto di Piombino, direttamente accessibile tramite la 398 a questa nuova rete viaria e ferroviaria, di cui la stazione di Campiglia potrà rappresentare lo snodo fondamentale per l’AV tirrenica, potrà essere collegato a questi nuovi mercati».
Pur condividendo le posizioni del PD sulla necessita di un adeguamento dell’attuale viabilità, sono troppi i conflitti d’interesse in questa vicenda (riassunti in questo articolo) e solo prendendo posizioni forti, a partire dalla richiesta di dimissioni da uno dei due incarichi di Antonio Bargone (contemporaneamente presidente di SAT e commissario straordinario del governo per la realizzazione dell’opera), il PD della Val di Cornia potrà essere credibile agli occhi degli elettori.
Sarebbe opportuno un armistizio fra tutte le componenti politiche della provincia di Livorno riguardo ai temi delle infrastrutture, invece sembra che sia in atto una guerra che sa molto di regolamento di conti fra anime diverse della sinistra.
Se si continua su queste basi non si va da nessuna parte e certamente le divisioni non aiutano, tutt’altro, forse servono a difendere presunti interessi di parte, sia di tipo politico che elettorale.
E’ indubbio che ci sia una sorta di sfida già iniziata per le prossime elezioni amministrative,
nonostante manchino ancora più di tre anni all’appuntamento elettorale.
Non abbiamo apprezzato la manifestazione del PD di domenica a Venturina, anche perché a scendere in piazza non è stata una lista civica d’opposizione, ma bensì il primo partito della Regione, che governa gran parte dei territori.
L’iniziativa è discutibile in quanto ha posto il fianco ad ulteriori strumentalizzazioni, che peraltro sono già state ampiamente alimentate da dichiarazioni certamente non stemperanti da autorevoli esponenti politici, che al contrario avrebbero il dovere di ricondurre il dibattito su binari prettamente istituzionali.
Noi vogliamo la 398 fino al porto, dell’Autostrada Tirrenica ci interessa poco se considerata solo un Restyling della “Variante Aurelia”, avremmo preferito un tracciato proprio, come è stato chiesto più volte in passato, ma mai voluto realmente da tutta la sinistra Toscana.
Poniamo una questione ai partiti locali ed alle liste civiche, chiedendo di scendere dalle barricate e sintetizzare una proposta che possa essere largamente condivisa, in modo perlomeno da avere una linea comune che ci possa rendere autorevoli nei confronti degli interlocutori pubblici e privati.
Da Roma provengono messaggi abbastanza chiari, soldi non ce ne sono, ma solo l’intento di fare propaganda con promesse di difficile realizzazione.
Se si aprisse qualche spiraglio abbiamo il dovere di fare la nostra parte, chiaramente nessuno ci porterà la 398 se non sarà legata ad altri progetti.
Ricordiamo che “Autostrada Tirrenica” oggi significa solo 4 km da Rosignano a Palazzi di restyling alla “Variante Aurelia”, per il resto solo un mare di promesse e accordi di programmi che puntualmente vengono smentiti e poi nuovamente stipulati.
Abbiamo sollevato anche noi il problema del Pedaggio, sarebbe una cosa normalissima se riferita ad una nuova autostrada, ma è evidente che pagare per un significativo miglioramento della “Variante Aurelia” non possa essere adeguatamente compreso dagli abitanti della provincia.
Non ci facciamo illusioni che qualcosa si possa concretizzare, ad oggi il Governo non è partito con un solo progetto legato alle infrastrutture e certo non ci fidiamo di SAT, che in 42 anni è servita a ben poco se non a garantire un bel poltronificio, nonché una serie di conflitti d’interesse, ma che in Italia ed in toscana lasciano oramai il tempo che trovano.
sembrano le foto di uno sparuto gruppo che vuole a tutti i costi l’affare dell’autostrada ma non riesce a dirlo esplicitamente per paura di perdere consensi, quindi fa ammuine e ciula nel manico.