MANCA IL PIANO DI SVILUPPO DEL PARCO DELL’ARCIPELAGO TOSCANO
La Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, il Comune di Rio Elba e, per l’ennesima volta, il Dipartimento Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente (addirittura con telegramma) sollecitano l’approvazione del piano di sviluppo economico e sociale del Parco nazionale dell’arcipelago toscano. Il Pnat coglie quest’ulteriore occasione per precisare che, se non si esplicita formalmente la mancata attestazione della acquisizione del previsto parere della Comunità, si interrompe l’iter di approvazione del Bilancio da parte del Ministero vigilante.
Il Parco dovrà così, ancora una volta, rispondere al Direttore Generale che il previsto ed obbligatorio parere non c’è stato e che è superato il limite di tempo per cui si può procedere senza parere. Si precisa inoltre che il Parco sta anche lavorando alla stesura del Regolamento e, a maggior ragione, sarebbe veramente auspicabile un confronto con le amministrazioni locali per dare massima trasparenza alla fase di elaborazione. Il confronto, peraltro, spesso avviene in modo informale in occasione di molte iniziative pubbliche che vedono gli Enti Locali e l’Area protetta compartecipi. La differenza si deve dunque leggere nella volontà di impegnarsi concretamente per esaminare formalmente gli atti e la sollecitazione non ha connotazioni né polemiche e neppure partitiche.
Si concretizzano così i timori espressi a proposito dell’inadempienza, nei fatti, del Presidente della Comunità del Parco che ancora non ha trovato il tempo di convocare l’assemblea adducendo giustificazioni poco consistenti nel merito (come dimostrato) e insostenibili nel metodo.
Il Presidente Tozzi: “Con scarso senso istituzionale il Presidente Barbetti (persona con la quale mi trovo benissimo in compagnia, ma che mi parebbe meglio collocato in un romanzo di Salgari che non alla guida di un amministrazione locale) dice di vergognarsi del Parco cui, vale la pena ricordarlo, ha contribuito con anni di commissariamento e con l’apprezzabile seconda stesura del piano del parco e del piano di sviluppo. Se si hanno a cuore le istituzioni si critica, ma poi si collabora, come Parco e sindaco di Capoliveri hanno già mostrato si possa fare a proposito dell’acquisto delle dune di Lacona (che sarà siglato il 15 aprile).
Invitiamo quindi il presidente Barbetti a un atteggiamento più costruttivo e a prendere in mano definitivamente la questione, potendo contare su quanto il Parco può fattivamente e economicamente fare. Non ci faccia pensare a un motivo nascosto che impedisce di licenziare il piano di sviluppo con questa presidenza. Non ci faccia pensare male, ché si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.