PIOMBINO: POGGIO BATTERIA E CHIUSA, L’INTERVENTO DEVE ESSERE UNITARIO
Si riassume così l’intervento di Riccardo Gelichi, consigliere comunale del gruppo misto che affronta il tema della nautica nel comune di Piombino. Leggiamo integralmente il suo intervento.
Con la presentazione dei tre progetti relativi al porto turistico di Poggio Batteria le convergenze imprenditoriali piombinesi evidenziano una buona vitalità del comparto che manifesta la volontà di competere, e questa è una cosa molto positiva.
Altro aspetto è l’attuale scenario del distretto nautico derivante dall’accordo di pianificazione che è il seguente: due poli ben distinti, uno a nord e l’altro a sud delle aree relative al porto commerciale, quello a nord, localizzato nel bacino della Chiusa, capace di ospitare circa 700 posti barca di piccola e media dimensione integrato da aree per la cantieristica, il rimessaggio ed altre attività connesse alla filiera nautica, in questo ambito si ipotizza anche la realizzazione di approdi per la flotta peschereccia e il mercato ittico; quello a sud, localizzato sotto Poggio Batteria, dedicato ad imbarcazioni di elevate dimensioni e ad un vero e proprio polo turistico, capace di ospitare fino a 650 posti barca, la darsena servizi e, anche in questo caso, aree per la cantieristica ed il rimessaggio.
Questo ad oggi è lo stato dell’arte, e bene ha fatto il Sindaco Anselmi a considerare l’insieme di queste previsioni un unico distretto della nautica, per il quale ha sottoscritto una convenzione con l’Autorità Portuale competente per le aree demaniali, al fine di concordare le procedure per la realizzazione unitaria del distretto, tramite anche il project financing, immaginando un unico soggetto privato capace di farsi carico dell’obbligo delle bonifiche nell’area della Chiusa, tramite lo scomputo degli oneri di concessione.
Con l’attuale scenario relativo al solo porto per imbarcazioni di elevate dimensioni posto sotto Poggio Batteria, se si prosegue con la procedura Burlando innescando come prevede la legge tutte le procedure inerenti alla pubblicazione attraverso un’espressione di merito, previa convocazione di specifica conferenza dei servizi presieduta dal Sindaco fino all’assegnazione della concessione; che fine faranno tutte le previsioni relative all’area della Chiusa che sono realizzabili solo con onerosi interventi di bonifica? Che avrebbero avuto una loro fattibilità economica solo in occasione di un intervento che comprendesse entrambi i poli?
E’ auspicabile che un’Amministrazione lungimirante, attraverso il proprio Sindaco, per coerenza con i propri propositi e per perseguire la reale fattibilità dell’intero distretto, in sede di conferenza dei servizi, rigetti i progetti segnalando la volontà dell’Amministrazione di volere procedere tramite bando di evidenza pubblica finalizzato alla ricerca di un soggetto unico che si faccia carico della realizzazione dell’intero distretto, compreso quindi anche le aree della chiusa gravate dall’onere delle bonifiche.
Se così non fosse, diventerebbe molto difficile in seguito trovare degli imprenditori disposti a realizzare solo la parte più gravosa, già l’intero distretto è stato fortemente penalizzato da quella scellerata stipula con la SAT S.p.A., con la quale si è rinunciato all’infrastruttura principale per il polo di Poggio Batteria, e si è resa molto difficile la fattibilità a breve scadenza di quella per l’ambito della Chiusa, se poi addirittura si scorpora la parte più appetibile, quando daremo una risposta all’utenza locale delle piccole e medie imbarcazioni, all’approdo della flotta peschereccia e al tanto desiderato mercato ittico?
La pianificazione territoriale – conclude Gelichi – è figlia del buon governo che opera non in funzione agli interessi di pochi, ma rispetto alle esigenze del territorio, che in questo caso mi auguro che possano tradursi nelle basi per creare delle concrete economie alternative alla Fabbrica».
Riccardo Gelichi
Consigliere comunale Gruppo Misto