«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 98

Novantottesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.

 

RICETTE CORSARE


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.

Il primo appuntamento, il Pestapiano, se l’era aggiudicato per la sera stessa, nel dopocena. Appuntamento all’ufficio postale stesso, visto che lui, di Ostuni, non conosceva altro se non la lontananza, i racconti sul freddo e sul vento anche a primavera inoltrata che gli avevano tramandato e quell’alone di mistero che il nome gli aveva scolpito nella mente già dalla prima volta che lo aveva sentito menzionare. In largo anticipo sull’orario stabilito, dopo Carosello, si compiacque, a dispetto di una temperatura tutt’altro che dolce, di non aver indossato la maglia della salute per guadagnare punti importanti nel prosieguo della serata. Strada facendo aveva anche impostato una sorta di scaletta di argomenti da affrontare nella conversazione scegliendoli con cura per affascinare la sua lei quanto più a fondo possibile o almeno per risultarle interessante come essere umano. Una sorta di copione con pause studiate, battute ad effetto e citazioni personalizzate per il frangente in cui dovevano essere declamate come lui sapeva fare. Il profumo e la Linetti rendevano un giusto merito a quello che la natura gli aveva già fornito senza parsimonia; un ricco e sontuoso bidet gli avevano assicurato un’autonomia di freschezza e sicurezza che andava ben oltre il richiesto. Con un approccio di tale portata, ponderato ed articolato nelle varie successioni, sarebbe stato facile arrivare ai preliminari senza molte difficoltà; conosceva bene le donne. Eccome se le conosceva.


389) Gamberoni all’acqua marea

Categoria: antipasto

Ingredienti: gamberoni – olio extravergine di oliva – limone – sale e pepe.

Preparazione: tratta i gamberoni come se fossero gli ultimi esemplari di questo pianeta per poi metterli a sgocciolare nella maniera che ritieni più opportuna. A questo punto provvedi loro una cottura a vapore per il tempo necessario a renderli di un color rosa piuttosto intenso. Dieci minuti dovrebbero bastare; guai al mondo se la loro polpa si asciugasse troppo. Nel frattempo prepara un’emulsione di olio, succo di limone, sale e pepe. Li servirai giustamente irrorati della stessa.

Punto esclamativo: la differenza la fa il modo con cui si mangiano i gamberoni. Questo è quanto.

Valore aggiunto: le maree sono un fenomeno che fa molto riflettere; danno quell’idea di ineluttabilità dalla quale è molto difficile sfuggire.

 

Non conoscendo a fondo l’urbanistica di Ostuni il dopo-dopocena era un incognita non trascurabile ma il suo livello di autostima in questo campo lo rendeva comunque fiducioso nel poter trovare un posticino sicuro ed isolato in cui appartarsi ed espletare con le dovute maniere quanto programmato dalla mattina stessa. Cloe, si lasciò desiderare per il minimo contrattuale previsto dal primo appuntamento; un quarto d’ora accademico più che onesto incrementò, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il desiderio, non solo fisico, del primo appuntamento. Un sette ottavi blu oltremare la abbigliava con estrema eleganza oltre che esaltare una prosperosità non intuibile a prima vista. La camicetta, di una sfumatura molto lontana del vestito, lasciava intravedere solo un crocifisso girocollo; e una pelle sicuramente molto felpata. Nonostante la temperatura il cono gelato e la conversazione si sciolsero con una simbiosi perfetta, intervallata con regolarità da domande e risposte all’unisono, battute spiritose e risate condivise ed ammiccanti a quello che sarebbe stato. Di quello che era stato si limitarono ad un passato prossimo confinato nell’ultimo mese di permanenza su questo pianeta, in quel posto, di quella provincia. Nessuno dei due volle andare oltre non tanto per un galateo che entrambi ignoravano come autorità predefinita ma per voler lasciare nel buio, con cognizione di causa si sarebbe detto ascoltandoli, quella vita non condivisa come possibile minaccia alle comuni aspettative. Il buio, una penombra da scena madre del grande schermo, fu protagonista anche poco tempo dopo, allorché la passeggiata dall’itinerario improvvisato li condusse sulle panchine del giardino di Largo Croce; deserto, dall’aria fine e profumata, dal sonoro naturale di lecci di altre vite e da quel tasso di umidità che attrae il positivo al negativo senza nessuna giustificazione chimica.


390) Fusilli Over The Cover

Categoria: primo piatto

Ingredienti: triglie – sedano – carota – cipolla bianca – pomodorini – prezzemolo – vino bianco – olio d’oliva – brodo vegetale.

Preparazione: in un soffritto con la S maiuscola aggiungi il sedano e la cipolla. Subito dopo i pomodorini in modo che si elaborino per alcuni minuti su una fiamma di media intensità. Di seguito, aggiungi il brodo, copri, e fai andare per altri cinque minuti monitorando lo stato di liquidità del futuro condimento e lo stato di salatura dello stesso. Ora aggiungi le polpe di triglia e sfiamma con il vino bianco per altri cinque minuti. Salta la pasta e servi spolverando di pepe e prezzemolo tritato.

Punto esclamativo: carota nel soffritto. Non è scontato come potrebbe sembrare.

Valore aggiunto: la triglia è un pesce molto delicato. Nessuna attenzione è di troppo.

Il Pestapiano rispettò con scrupolo e ansia tutte le fasi che i preliminari, quelli che un galantuomo come lui riteneva parte integrante del rapporto amoroso, imponevano. Fino a quando le mani di lui, la destra per la precisione, quella con l’indice deturpato da un utensile irriverente, si trovarono, loro malgrado, ad impugnare degli attributi supplementari tanto timidi quanto inaspettati; tanto fuori luogo quanto naturali e per di più rilassati. Non si tirò indietro né rallentò le manovre che avevano ormai iniziato a procedere con una certa irruenza pur prendendo coscienza che stava vivendo una prima volta che di novità, pur avendone di eccezionali, non lasciava assaporare neanche una parvenza. Stupito di se stesso e di quella reazione razionale e dominata da una strenua forza di volontà allentò con eleganza la presa rivolgendo le sue attenzioni a ciò che nel corpo procace di Cloe intuiva meritasse le attenzioni più particolari. Aveva dimostrato la leggerezza di un campione a lei e soprattutto ad un orgoglio maschile come il suo che mai aveva pensato così vulnerabile. Seguirono momenti di sesso travestito da amore nell’unica variante possibile che i due corpi potevano sostenere, quella innaturale che le sue fantasie di adolescente avevano reso come un momento di topica virilità. I rispettivi orgasmi si manifestarono forti e contenuti nella naturale sequenza premedita dalla sua signorilità; prima quello di lei, lungo e sussultorio, poi il suo, il solito, breve, intenso e spasmodico. Volutamente silenziosi entrambi. Il dopo  durò un niente e la pudica apparenza della coppia si ricompose in un battibaleno. Carezze, sorrisi, baci. Sulla via del ritorno due silenzi mano nella mano. Il Pestapiano le conosceva bene le donne. Eccome se le conosceva.


391) Pescespada Only You

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: pescespada – carciofi – limone – brodo vegetale – aglio – olio – prezzemolo – sale e pepe.

Preparazione: pulisci i carciofi e, una volta ridotti ai minimi termini falli riposare per qualche minuto in acqua e limone. A questo punto falli saltare a fuoco lento con olio, aglio e un pizzico di sale, giusto per qualche minuto. Aggiungi il brodo e lascia proseguire la cottura per una decina di minuti. Nel frattempo lavora il pescespada e taglialo a pezzi non troppo piccoli. Li unirai ai carciofi e li farai cuocere per altri dieci minuti. Spolverata di pepe e prezzemolo tritato prima di servire.

Punto esclamativo: la pulizia dei carciofi richiede una certa perizia.

Valore aggiunto: “Only you”, The Platters 1955. Il titolo completo sarebbe “Only you (and you alone)”.

Di maschile, oltre che a un basso ventre alla David di Donatello, a Cloe era rimasto solo la passione per il calcio e la manifestava seguendo assiduamente le prestazioni di una squadra del sud perché aveva i colori della squadra del cuore di quando era ragazzo. Per il resto aveva acquisito tutto il necessario a far innamorare un uomo dalle inclinazioni sessuali convenzionali. Su questo rifletteva il Pestapiano durante l’esilio volontario da scontare sul peschereccio senza bandiera, pedaggio obbligatorio per coronare il suo sogno d’amore. Quel primo incontro non aveva pregiudicato niente nonostante la sorpresa inaspettata ma dopo tutto piacevole. Non aveva voluto nemmeno prendersi il tempo per rifletterci su, valutare e decidere il se e il come. Si era lasciato trasportare dalle emozioni ed era andato dove lo aveva portato il cuore a dispetto dell’apparato sociale al quale apparteneva e che si faceva sentire con grave insistenza. Per questo era stato deciso di comune accordo che lui prendesse il mare, lo vivesse quel tanto che bastava per poter accumulare un’indipendenza economica ed il resto della vita sarebbe venuto di conseguenza. Lei lo aveva aspettato sempre, raggiunto quando possibile, seguito se necessario fino alla successiva destinazione; dieci anni d’amore suddivisi in capitoli di poche pagine ciascuno, fitte di righe in prosa e in versi, in italiano e in filippino, tutte scritte nel più corposo e sensuale dei corsivi. Sul peschereccio dei pirati senza bandiera, da qualche parte dell’Oceano Pacifico, il Pestapiano stava stilando l’ultimo paragrafo.


392) Dulce de leche Corazón Espinado

Categoria: dessert

Ingredienti: latte intero – zucchero – bicarbonato di sodio.

Preparazione: metti a scaldare il latte e quando inizia a bollire aggiungi lo zucchero facendolo sciogliere con l’aiuto di una frusta. Ora togli la pentola dal fuoco ed unisci il bicarbonato di sodio; mescola bene e rimetti sul fuoco. La cottura, una bollitura molto lenta, durerà circa un paio d’ore; di queste la più importante è sicuramente la seconda in quanto è in questo periodo che la leche comincia a prendere le caratteristiche desiderate in termini di colorazione e consistenza. Una volta tiepido, mettilo in frigo. Con i muffin è qualcosa.

Punto esclamativo: più assomiglia al mou, meglio è.

Valore aggiunto: la formula molecolare del bicarbonato di sodio dovrebbe essere Na2CO3.


Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

Scritto da il 12.5.2011. Registrato sotto cucina, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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