MOSCHINI: L’ALLARGAMENTO DEL PARCO DELLA MAREMMA E LA SITUAZIONE REGIONALE
«La Commissione ambiente del Consiglio regionale Toscano ha discusso della proposta di estendere i confini del parco della Maremma. La proposta sostenuta da un comitato che ha raccolto 7000 firme prevede una nuova perimetrazione per riunire sotto un unico strumento di pianificazione; il piano del parco, un complesso paesaggistico e ambientale di grande valore. Non si tratterebbe solo di allargare ‘semplicemente’ i confini dell’attuale perimetro ma di ricomporre e integrare il territorio del parco con quello di altre aree protette ‘minori’ così da superare una frammentazione che non riguarda unicamente il parco della Maremma ma buona parte dei nostri parchi sia nazionali che regionali come quelli di altri paesi comunitari.
Diciamo subito che 7000 persone firmino la richiesta di estendere il loro parco è –specie di questi tempi- una bella notizia da giare a chi dal ministero dell’ambiente sta remando contro. E’ singolare da questo punto di vista che il manifesto ministeriale pubblicato in questi giorni dai nostri giornali inviti i turisti anche stranieri a visitare i nostri parchi ma solo quelli nazionali. Quello della Maremma insomma non gode dell’invito.
Detto questo vediamo il senso della proposta nel merito a partire dal piano unico che dopo la pubblicazione del nuovo Codice dei beni culturali diversamente da quanto prevedeva la legge 394 e la nostra legge regionale toglie ai parchi la competenza sul paesaggio. Il piano –e ciò non riguarda soltanto il parco della Maremma- risulterà azzoppato perché non potrà provvedere a quel complesso paesaggistico richiamato giustamente dalla petizione. Ma anche quella giusta integrazione e accorpamento richiesta dal Comitato deve fare i conti specialmente per quanto riguarda i siti comunitari con norme che in più d’un caso contraddicono con quelle nazionali e regionali. Da qui l’esigenza e l’urgenza di cui parliamo da tempo di rivedere la nostra legge regionale per poter affrontare al meglio questi nuovi aspetti che non riguardano unicamente il parco della Maremma. Aspetti che in qualche caso non lontane e improvvide decisioni regionali hanno ingarbugliato e complicato.
Ma occorre aggiungere subito che parlare di eventuali estensione dei perimetri attualmente protetti implica e in via del tutto preliminare raccordarsi innanzitutto al PIT che i parchi li ha messi in cantera di fondo. Per essere ancor più chiari l’esperienza pur importante e consolidata dei nostri parchi e delle nostre aree protette non ha trovato nel PIT e nei PTC il giusto riconoscimento e considerazione. Ecco perché le ipotesi di cui ci è parlato in commissione ambiente regionale debbono essere valutate in quel contesto regionale di cui si è tornati recentemente a discutere ma di cui non sono al momento chiari gli sbocchi.
Una ragione in più insomma perché l’impegno assunto dal Presidente della Commissiome ambiente regionale Ceccarelli di dare il via alle consultazioni si estenda subito a questi aspetti».
Renzo Moschini