SUVERETO: RIFODAZIONE COMUNISTA, QUATTRO SI PER DIRE NO
Uniti per Suvereto e Rifondazione Comunista, coerentemente con il percorso intrapreso piu’ di anno fa, iniziato con la raccolta delle firme, proseguito con l’azione in consiglio comunale volta a porre l’attenzione sul problema della gestione delle acque, e culminato con il referendum del 12 e 13 giugno prossimi, organizzano due incontri pubblici, mercoledi’ 8 alle 21 al circolo ARCI di San Lorenzo e venerdi’ 10 alle ore 18 in P.zza Vittorio Veneto a Suvereto, per discutere ed approfondire coi cittadini i quesiti referendari.
«Noi ribadiamo – inizia il comunicato – la necessita’ di andare a votare per raggiungere il quorom e di votare quattro SI. Questo referendum, come alcuni vorrebbero far passare, non e’ pro o contro Berlusconi, ma e’ molto di piu’. In questa partita gli italiani mettono in gioco la loro salute, quella dei loro figli e nipoti, rigettando l’ipotesi di impianti Nucleari sul nostro territorio. Un energia non rinnovabile, pericolosa, che genera scorie altamente radiattive di difficile stoccaggio e gestione, e sopratutto che ci renderebbe schiavi non piu’ del petrolio ma dell’uranio, elemento raro in natura e prossimo all’esaurimento.
I due quesiti per l’acqua pubblica, sono fondamentali per evitare di trasformare definitivamente in merce un bene indispensabile.
Bisogna strappare ai privati e alle logiche del profitto la gestione dell’acqua, modello che purtroppo da noi in toscana e’ gia’ stato adottato da anni con risultati fallimentari. Un dato su tutti in 10 anni di gestione mista pubblico/privata con ASA spa le bollette sono aumentate del 70% e le perdite dell’acquedotto sono passate dal 33% ad oltre il 47%.
Inoltre e’ importante ricordare che il quesito referendario che chiede l’abolizione dell’articolo 23bis non mette a riparo dalle grinfie delle multinazionali solo l’acqua ma anche i rifiuti e il trasporto locale su gomma, due mercati attualmente gestiti da societa’ a totale controllo pubblico, che visto il giro di affari e sopratutto i ricavi sicuri fatti sulle spalle dei cittadini, sono appetibili per molti privati.
Il quesito sul legittimo impedimento, serve a ribadire che la legge deve essere uguale per tutti e non puo’ esistere in una democrazia moderna la casta degli eletti che si sotraggono al giudizio della magistratura.
Gli equilibri messi insieme dai padri della costituzione, sanciti nella carta, servivano proprio per evitare che in questo paese ci fosse una forza, che sia Governo, Parlamento o Magistratura, superiore alle altre, per evitare la tentazione di ricadere in quel buio ventennio da cui erano usciti solo dopo la seconda guerra mondiale.
Questo ed altro approfondiremo con i cittadini – conclude Parodi – a cui rinnoviamo l’invito di partecipare numerosi. La liberta’ e’ partecipazione come cantava anni fa Giorgio Gaber».
Giuliano Parodi
Capogruppo UpS