REFERENDUM: «VOTARE PER SOSTENERE I DIRITTI UNIVERSALI DEI CITTADINI»
Riportiamo integralmente l’intervento di Massimo Zucconi capogruppo Lista Comune dei Cittadini sulla prossima tornata referendaria. Con l’occasione invitiamo i nostri lettori su Facebook e twitter ad inoltrare ai propri conoscenti e amici il più possibile i nostri articoli sull’argomento. Nell’era del web 2.0 l’informazione circolerà sempre di più attraverso internet. Utiliziamo quindi questo potentissimo mezzo di comunicazione per comprendere cosa succede intorno a noi, e non solo per giocare a farmville, caricare tonnellate di foto dell’ultimo saggio o scopiazzare frasi di amori infranti e simili.
«Astenersi è un diritto. Nei referendum, però – commenta la lista civica di Campiglia – dove è richiesto il quorum del 50% più uno degli elettori, chi si astiene, consapevolmente o no, prende parte alla consultazione e si colloca tra coloro che vogliono confermare le norme in vigore. Negli ultimi 15 anni l’astensionismo è stato l’obiettivo dichiarato di molti partiti e di organizzazioni sociali e religiose. Anziché impegnarsi per informare e conoscere cosa pensavano gli italiani, hanno preferito sommare l’astensionismo motivato con quello fisiologico o inconsapevole. Semplicemente non hanno avuto fiducia nel popolo. Nella stanchezza degli elettori ci sono anche responsabilità di chi ha promosso referendum con eccessiva disinvoltura, sommando spesso quesiti eterogenei che non hanno favorito la loro comprensione.
Nel referendum del 12 e 13 giugno per l’acqua, il nucleare e il legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio, ci porteremo dietro questo passato. Ancora una volta c’è chi invita esplicitamente a disertare le urne e chi non aiuta i cittadini a capire. Anche questa volta si sommano quesiti complessi ed eterogenei che richiederebbero ben altro approfondimento rispetto alle poche ore che partiti e organi d’informazione stanno dedicando a questo appuntamento.
Ma il referendum c’è e in gioco ci sono argomenti rilevanti per la nostra vita e per quella delle future generazioni. L’abrogazione delle norme non basterà a risolvere i problemi. Sarà necessario che il parlamento legiferi nuovamente, ma il referendum può dire chiaramente quali sono gli interessi generali che gli italiani vogliono salvaguardare.
Sull’acqua non sarà irrilevante ribadire che è un bene pubblico essenziale da sottrarre dalle logiche del mercato e da garantire a tutti, senza gravarlo di oneri destinati al profitto dei capitali privati.
Sul nucleare non sarà indifferente dire che, fin tanto che non ci sono condizioni di sicurezza per le centrali e per le scorie, questa tecnologia sfida la natura ed espone la nostra e le future generazioni a pericoli incontrollabili, nello spazio e nel tempo, che non possiamo correre. Certo che la nostra decisione non cambierà le condizioni di rischio planetario delle centrali già costruite, ma sarebbe davvero assurdo che un paese come il nostro, che già aveva scelto con il referendum del 1987 di non utilizzare questa tecnologia, lo facesse proprio ora quando altri paesi, sulla base della concreta esperienza, sembrano voler sospendere i programmi di sviluppo dell’energia nucleare.
Su legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio non sarà indifferente dire al parlamento che gli italiani vogliono solo e soltanto il rispetto del principio Costituzionale secondo il quale la legge è uguale per tutti.
Tutte buone ragioni – conclude Comune dei Cittadini – per vincere la sfiducia e recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per votare SI ai quattro quesiti referendari. Un SI che ha un preciso significato politico e culturale: i diritti dei cittadini all’accesso ai beni comuni, alla salute, alla sicurezza e all’uguaglianza di fronte alla legge, devono venire prima di qualsiasi calcolo economico o interesse di parte.
Massimo Zucconi
Capogruppo Lista Comune dei Cittadini