PIOMBINO: MODENA CITY RAMBLERS «SUL TETTO DEL MONDO»
Si terrà a Piombino il prossimo 4 luglio in Piazza Bovio il concerto del Modena City Ramblers. Il prezzo del biglietto per il concerto è di soli 15 euro più eventuali spese di prevendita. Per informazioni chiamare il numero 0586-631325.
I MODENA CITY RAMBLERS SONO:
Luca Serio Bertolini: chitarra acustica, cori; Franco D’Aniello: tin whistle, flauto, sax, tromba, cori; Luciano Gaetani: banjo, bouzouki, mandolino; Massimo “Ice” Ghiacci: basso, chitarra, cori; Francesco “Fry” Moneti: chitarra elettrica, violino, plettri vari, cori; Davide “Dudu” Morandi: voce; Leonardo Sgavetti: fisarmonica e tastiere; Roberto Zeno: batteria, percussioni, cori.
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I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Dopo lo storico demotape COMBAT FOLK (MCR, 1993), nel 1994 esce il primo album, RIPORTANDO TUTTO A CASA. Pubblicato dapprima per l’etichetta indipendente Helter Skelter, il disco diventa un piccolo caso per il suo successo a livello underground e, dopo pochi mesi, viene ripubblicato dalla Blackout/Mercury. E’ un disco con cui i Ramblers rivendicano la loro identità meticcia, fatta di Irlanda ed Emilia, dei racconti sulla Resistenza e degli anni Settanta, di viaggi e di lotte. Nel 1996 arriva nei negozi un secondo lavoro, LA GRANDE FAMIGLIA (Black Out/ Mercury). Il suono comincia a cambiare e il folk (fin dall’inizio suonato con attitudine punk) a indurirsi, contaminandosi col rock. Terzo capitolo discografico nel 1997: esce TERRA E LIBERTA’ (Black Out/ Mercury), fortemente influenzato dai viaggi nel continente latino-americano, dalla lettura e dalla frequentazione di molti scrittori di quelle terre. Il combat folk si arricchisce di suggestioni letterarie e suoni più elettrici. Con collaborazioni di prestigio quali quelle con Bob Geldof, Paolo Rossi, Paco Taibo II e Luis Sepulveda, la band si attesta come una importante realtà artistica nel panorama musicale italiano, ma è grazie soprattutto alle sue infuocate esibizioni live che si costruisce un solido consenso di pubblico.
Nel 1998, dopo tre dischi e cinquecento concerti, i Ramblers realizzano RACCOLTI (Black Out/ Mercury), album dal vivo registrato in un pub irlandese d’Emilia, completamente acustico e con un pubblico composto da pochi amici.
Dopo un prestigioso tour nei teatri, il gruppo si reca in Irlanda per la pre-produzione del nuovo album in studio, FUORI CAMPO (Black Out/ Universal), ultimato come i precedenti all’Esagono di Rubiera (RE) e pubblicato nel 1999, con il nuovo marchio Universal che si sostituisce al vecchio PolyGram. Nelle sue canzoni convivono l’amore per l’Irlanda e i suoni del folk irlandese degli esordi, le suggestioni africane e balcaniche, il recupero della tradizione popolare italiana e la nuova ricerca espressiva più “contaminata”.
Poco dopo viene pubblicata la prima vera biografia dei Ramblers, Combat Folk: l’Italia ai tempi dei Modena City Ramblers, scritta da Paolo Ferrari e Paolo Verri (Giunti editore).
La band si conferma nella sua vocazione live. Dalle piazze italiane ai piccoli club delle Asturie e della Catalogna, dai campi Saharawi nel deserto con esibizioni solidali, dalla Bolivia e al Sudafrica all’interno di importanti festival, i Modena City Ramblers macinano chilometri e impegni, proponendosi come fenomeno non solo italiano. FUORI CAMPO viene pubblicato anche in Giappone, per la locale consociata Universal.
Dopo molti album di successo, nel 2008 è pronto il disco “internazionale”: BELLA CIAO, (in copertina, al titolo è abbinata una dicitura che vuole essere un simpatico manifesto d’intenti, nonché una presentazione della musica dei Ramblers: “Combat Folk for the Masses”) viene inizialmente pubblicato nel gennaio 2008 dalla MESCAL/MCRecords in Italia e successivamente anche in Germania, Olanda e Svizzera. Il disco contiene alcune delle canzoni più significative dello stile e del percorso musicale dei Ramblers “rilette” con l’aiuto di Terry Woods, nonché alcuni inediti tradizionali incisi per l’occasione.
I Ramblers per tutto l’inverno, la primavera e l’estate del 2008 s’imbarcano quindi in un nuovo tour di presentazione del disco che li vede particolarmente impegnati all’estero, con concerti in club e festival. Di proposito la band sceglie di non sostituire sul palco il compianto Luca Giacometti.
In seno ai Ramblers fin dal 2003 si alternano, comunque, anche diverse collaborazioni con fisarmonicisti e tastieristi che partecipano ai tour e alle registrazioni: Daniele Contardo, Franco Borghi, Massimiliano Fabianelli e, in questa nuova serie di concerti, Leonardo Sgavetti.
Nel novembre 2008, Massimo “Ice” Ghiacci, storico bassista della band, pubblica per la Mescal/MCRecords il suo cd d’esordio solista COME UN MANTRA LUMINOSO, registrato l’anno precedente durante i mesi di pausa del tour. L’album si caratterizza per essere il primo disco “parallelo” al percorso della band licenziato da un membro che rimane a pieno titolo nella formazione.
Nello stesso periodo gli MCR tornano tra le mura amiche dello studio Esagono. Le registrazioni impegnano il gruppo fino agli inizi di gennaio 2009. La produzione torna a essere curata direttamente dai Ramblers, che scrivono e arrangiano tutte le dodici canzoni del disco, molte delle quali legate al concetto di libertà, in tutte le sue diverse declinazioni personali e sociali.
SUL TETTO DEL MONDO è stato pubblicato da MESCAL/MCRecords (con distribuzione Universal) nel Marzo 2011 ed è il dodicesimo capitolo della vicenda artistica della band, nata esattamente vent’anni prima. Tredici sono le canzoni del CD; tutte scritte, arrangiate e prodotte dai MCR stessi. Tra i pochi amici musicisti ospiti nelle canzoni, spicca il nome di Tony Esposito, storico percussionista napoletano.