TIRRENICA: PER RIFONDAZIONE SOLO UNO SCEMPIO AMBIENTALE

Foto tratta da "La Nazione" Grosseto

Riportiamo integralmente un intervento del responsabile infrastrutture di Rifondazione Comunista che illustra nel merito, e non con spot o mera  propaganda che inneggia ad una generica modernità dell’autostrada, quali saranno le grandissime criticità che la Tirrenica realizzata sopra l’attuale Aurelia creerà a sud di Grosseto per le popolazioni residenti. Invitiamo quindi ad una attenta lettura e riflessione, non per noi, ma per quelli a cui rimarranno gli errori da noi compiuti.

«La manifestazione di domenica 10 luglio, lungo l’Aurelia da Fonteblanda a Capalbio, ha chiarito di là da ogni ragionevole dubbio, come il progetto di completamento dell’autostrada tirrenica presentato dalla Sat, in perfetto accordo con il ministero, considerando che il Presidente della SAT Bargone è anche Commissario governativo per la realizzazione di quest’opera, nominato in questo ruolo su proposta del Ministro ed ex Sindaco di Orbetello, Altero Matteoli, è duramente contestato e respinto dalla cittadinanza.

La Federazione di Grosseto del Partito della Rifondazione Comunista ritiene che il progetto autostradale di completamento dell’A 12 proposto dalla SAT sia irricevibile, e la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, deriva dall’analisi dettagliata delle cartografie e delle relazioni allegate. Se non fosse una cosa drammaticamente seria, questo progetto apparirebbe come un’inutile provocazione portata a un territorio, ai suoi abitanti e ai suoi amministratori; e ciò che stupisce è che abbia potuto ottenere la validazione tecnica da parte dell’organo di controllo che è l’ANAS.

Crediamo che in nessuna parte del mondo possa essere, non solo realizzata, ma ipotizzata, in un contesto analogo, un’infrastruttura del genere; che distruggerebbe permanentemente non solo un territorio veramente prezioso per la sua unicità, ma la stessa possibilità di sopravvivenza di una comunità, che si vedrebbe preclusa irrimediabilmente la possibilità di vita e di sviluppo così come da secoli, si sono determinati.

La richiesta incessante che da decenni viene da questo territorio è che gli sia garantita la sicurezza nel percorrere una statale come l’Aurelia, unica via di comunicazione esistente, intorno alla quale si è determinato un insediamento sociale insopprimibile. L’unica risposta giunta è un progetto che, in nome dei peggiori valori che animano la nostra economia, si propone di minare alle fondamenta la sicurezza sociale della Maremma e il suo sereno sviluppo economico.

Per decenni questo territorio è stato considerato marginale, politicamente ed economicamente poco interessante, oggi si scopre solo come possibilità di attraversamento tramite un’infrastruttura a pagamento; che peraltro, ingloba l’unica strada di collegamento principale, di carattere nazionale, non a pedaggio. Coloro che realizzano, e soprattutto gestiscono autostrade, sanno perfettamente che i veicoli che percorrono tali arterie, più o meno numerosi, per ben il 75% rappresentano traffico locale di breve-media percorrenza. In sostanza viene posta a pedaggio l’unica strada percorribile giornalmente dai residenti (ed è questo il vero motivo per cui il pedaggio ai residenti non può essere gratuito – ndr.).

Da questo punto di vista, dall’analisi dei progetti depositati, si può notare senza il minimo dubbio, che la viabilità alternativa proposta, si limita essenzialmente alla riconnessione attraverso una rete di “strade di servizio” della viabilità minore già esistente. Non esiste una cosiddetta “viabilità alternativa” che possa costituire un’alternativa all’autostrada, infatti, tale non può essere considerata la rete proposta dalla SAT, che peraltro utilizza come soluzione anche la viabilità interna dei centri abitati, delle zone artigianali, dei comprensori turistici.

Tutto ciò, peraltro, rappresenta una palese violazione di quanto disposto dalle vincolanti norme attuali disposte, in tema di realizzazione di nuova viabilità e relative sezioni, dal DM 5 dicembre 2001. Questo sia per la viabilità di cui sopra, ma anche per la sezione minima prevista per un’autostrada che deve essere, obbligatoriamente, di metri venticinque. Di contro, verifichiamo sul progetto della SAT, che in alcuni punti si prevedono sezioni inferiori lucrando, di volta in volta, o sullo spartitraffico centrale o sulle corsie d’emergenza.

Inoltre, se consideriamo come in gran parte del suo percorso, l’autostrada, sia in contiguità centri abitati, insediamenti di vario genere e case sparse, obbligatoriamente dovranno essere realizzate ai suoi lati, barriere fonoisolanti e fonoassorbenti, con altezze variabili fino a cinque metri. Questo configura quest’infrastruttura come uno scatolare continuo che attraversa il territorio.

A questa inutile provocazione, a questa ipotesi di scempio, a questa folle progettazione, che non fa onore neanche a chi tecnicamente l’ha realizzata, Rifondazione Comunista dice no, secco e senza ripensamenti. E questo lo dicono anche i cittadini di questo territorio. Non consentiremo questo scempio!

Le soluzioni possono e devono essere diverse, così come indicato dal 2000 in poi, a seguito dell’immensa mole di lavoro prodotta anche grazie ai numerosi contributi offerti da molte Associazioni che, in tutti questi anni, hanno offerto suggerimenti per contemperare l’esigenza della sicurezza, la realizzazione di nuova viabilità, con l’interesse supremo di salvaguardia del territorio e dei residenti, del loro lavoro, dell’economia e della socialità.

Rifondazione Comunista da anni sta dicendo che l’unica soluzione è quella della messa in sicurezza dell’intera Aurelia, ricercando soluzioni compatibili nel tratto più complesso tra Fonteblanda e Ansedonia. Quindi, se proprio si ritiene che debba essere completato il “corridoio tirrenico” si riprenda in mano quanto elaborato negli anni presedenti, e che portò all’approvazione del progetto preliminare da parte del CIPE nel 2008, ma anche dal progetto accantonato dall’ANAS del 2000. Si riparta da questi cercando ipotesi migliorative, adeguandoli a soluzioni ancor più rispettose dell’ambiente, prendendo atto definitivamente di quello che è un dato non opinabile e incontrovertibile: un’autostrada, tra Ansedonia e Fonteblanda, non entra fisicamente nello spazio tra i Poggi di Orbetello Scalo e la Laguna di Orbetello, a sud di Albinia e nella prossimità dell’abitato di Fonteblanda».

Grosseto 11 luglio 2011

Rifondazione Comunista

Il responsabile trasporti e infrastrutture

Sergio Bovicelli

Scritto da il 13.7.2011. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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