AUTOSTRADA TIRRENICA: IMPRESSIONANTE CORO DI «NO» DA TUTTA LA COSTA

Il casello lungo la variante a San VIncenzo Nord

La barriera a sud dell'uscita Follonica nord

Il casello lungo la variante a San VIncenzo Nord

Sembra senza fine il coro di “NO” che arrivano da tutta la costa tirrenica contro il progetto di Autostrada presentato da SAT. Un progetto che a detta di tutti creerà più danni che benefici per le provincie di Livorno e Grosseto. Da Rosignano a Orbetello lo scontento per quest’opera da parte di cittadini ed istituzioni non diminuisce, e il malessere cresce nella popolazione. Anche il “Fatto Quotidiano” ha trattato l’argomento ponendo nuovamente la questione del conflitto d’interessi del presidente di SAT Antonio Bargone, articolo che riportiamo più sotto.

La barriera a sud dell'uscita Follonica nord

Su Facebook i gruppi di protesta aumentano, ed iniziano a circolare le foto delle principali novità di quest’opera, che consistono principalmente nella realizzazione di due nuovi caselli a nord di San Vincenzo e Follonica lungo il percorso stradale e non ad una uscita.
Alla francese per intendersi, ma senza il cestino nel quale gli automobilisti lanciano al volo le monetine passando dal casello. Così chi non sarà un fortunato possessore di telepass si dovrà fermare in mezzo alla strada per pagare il pedaggio ben due volte in appena 30 KM.

Si comprende dai disegni anche che la “zona franca” per gli abitanti della Val di Cornia per i primi 5 anni si attesterà probabilmente all’interno di questi due caselli, dopo di che si pagherà tutti.

Leggiamo insieme, a distanza di soli due giorni, la montagna di nuovi comunicati ed articoli pubblicati sull’argomento.

Giuseppe Trinchini

 

 

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AUTOSTRADA TIRRENICA, IL PEDAGGIO PER I RESIDENTI NON È L’UNICO PROBLEMA

Riceviamo e pubblichiamo integralmente dalla Lista Civica “Insieme per Cambiare Montescudaio”.

«Notiamo con piacere che finalmente i sindaci del Pd si sono svegliati sulla questione autostrada, chiedendo giustamente chiarezza sul pedaggio per i residenti. I Sindaci però facciano le osservazioni anche nelle sedi competenti non solo sui giornali.

La questione del pedaggio è estremamente importante ed era stata sollevata dalla Lista Civica Insieme per Cambiare Montescudaio già il 31 dicembre 2010, con una mozione (vedi in formato PDF) a cui il sindaco Pellegrini aveva risposto, con maggiore onesta rispetto a molti suoi colleghi del PD, di essere molto scettico sulla concessione della gratuità per i residenti da parte della SAT.

Oggi i nodi vengono al pettine, ma esaminando il progetto modificato in questi giorni sottoposto alla Valutazione dell’Impatto Ambientale presso i Ministeri competenti sorgono numerose perplessità, oltre all’esenzione dal pedaggio.

Il sistema di esazione previsto (vedi una descrizione su questa pagina), basato su una combinazione di barriere a pagamento e tracciamento delle targhe con telecamere appare estremamente cervellotico, complicato e costoso. Ci sembra una modalità assolutamente sperimentale (sicuramente il primo del genere per un’autostrada in Italia) e non si possono che nutrire parecchi dubbi sul funzionamento.

Numerose situazioni locali sembrano alquanto critiche e ci domandiamo se gli amministratori locali ne siano a conoscenza. Un caso è quello della chiusura delle aree di servizio Cecina Est e ovest.

E’ previsto un notevole aumento degli inquinanti che verranno depositati sul territorio dal traffico: la situazione più pesante nella nostra zona è quella relativa al Comune di Castagneto C.cci.

Le variazioni effettuate al progetto originale presentato da SAT e approvato negli anni precedenti sono estremamente rilevanti e mettono in dubbio l’intera programmazione effettuata dalla Regione Toscana e il raggiungimento degli obbiettivi che la stessa Regione si poneva con il progetto precedente.

Ricordiamo ai Sindaci che il momento istituzionale per fare le osservazioni al progetto è il processo di valutazione di impatto ambientale in corso adesso e che c’è tempo fino al 28 agosto per far pervenire le proprie osservazioni in Regione e al ministero, che la VIA è un processo che non riguarda solo gli aspetti ambientali e paesaggistici in senso stretto ma tutta l’analisi costi-benefici dell’opera, inclusi gli impatti sul sistema socio economico territoriale che un’opera del genere comporta.

L’azione politica è estremamente importante ma un’analisi tecnica approfondita del progetto e degli impatti sul territorio da parte dei Comuni potrà sicuramente evitare l’insorgere di situazioni problematiche in fase di costruzione e esercizio.

La Federazione delle Liste Civiche Insieme per Cambiare sta preparando le proprie osservazioni al progetto, ci auguriamo che i Sindaci diano istruzione ai propri uffici tecnici per fare altrettanto visto che il tempo stringe».

Lista Civica Insieme per Cambiare Montescudaio

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LISTE CIVICHE: APPELLO CONGIUNTO AI SINDACI DELLA VAL DI CORNIA

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato congiunto delle liste civiche della Val di Cornia.

«Ormai si gioca a carte scoperte, il nuovo progetto SAT e’ pubblico. Il tracciato autostradale e’ chiaro, si sovrappone sia in provincia di Livorno che in quella di Grosseto all’attuale Aurelia, espropriando tutti i cittadini di un bene comune gratuito per restituirci nel giro di pochi anni una “autostradina” con un pedaggio esoso ed ingiustificato tra i piu’ alti d’Italia.

Quel pedaggio, che gravera’ come una spada di Damocle su tutti: residenti, imprese, turisti, si inserisce e peggiora una situazione economica di questa zona, gia’ pesantemente colpita dalla crisi dell’industria e del turismo.

In questa cornice preoccupante le Amministrazioni a nord della Val di Cornia e quelle a Sud, hanno preso posizioni nette, anche se in colpevole ritardo, contro la costruzione della Tirrenica a queste condizioni. A mezzo stampa leggiamo quotidianemente le dichiarazioni di sindaci, associazioni di categoria pronti a dissotterrare l’ascia di guerra se la Regione Toscana non mette paletti precisi alla convenzione con SAT.

E in Val di  Cornia che succede? Niente. Silenzio assoluto. Notizia di questi giorni che il Consiglio Comunale di Piombino ha respinto un ordine del giorno del consigliere Gelichi che invitava l’amministrazione a presentare pubblicamente il progetto autostradale. L’appello che rivolgiamo ai sindaci di Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Campiglia, Suvereto e’ quello di esporsi con i propri cittadini nonche’ elettori.

Uscite dal Palazzo, scendete in piazza e raccontate chiaramente alla gente come la pensate, se siete o meno complici dello scippo che SAT sta facendo al nostro territorio. Diteci, dati alla mano, quali saranno i vantaggi e quali gli svantaggi, senza slogan ne editti da campagna elettorale. Amministratori e segretari del PD, sempre pronti ad alzare gli scudi contro gli avversari politici, spesso a riempire le cronache locali con sterili polemiche nei confronti di chi chiede trasparenza e confronto, perche’ per una volta non assolvete il compito per cui siete stati eletti  e difendete gli interessi dei cittadini?

La posta in gioca e’ elevata, il momento storico delicato, con l’economia italiana al limite del default, non e’ piu’ il tempo di ingrassare i soliti noti sulle spalle della gente, non c’e piu’ margine, e’ necessario un colpo di reni per uscire da una situazione stagnante e pericolosa,  scindere in maniera netta le scelte politiche di gestione del territorio e gli affari.

Accettate il confronto, ascoltate i movimenti, le liste civiche, i partiti politici che si oppongono a questo scellerato progetto. Rendetevi conto che le nostre non sono “picche” ideologiche, ma valutazioni molto serie che riguardano la vita, lo studio, il lavoro il futuro di migliaia di cittadini toscani».

Giuliano Parodi-Uniti per Suvereto

Massimo Zucconi-Comune dei Cittadini

Nicola Bertini-Forum di San Vincenzo

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CAMERA COMMERCIO GROSSETO: «PROGETTO DANNOSO SERVONO MODIFICHE»

 GROSSETO. La giunta della Camera di commercio, affrontando il tema della Tirrenica, ribadisce la necessità della realizzazione dell’autostrada, ma giudica in modo negativo il progetto di Sat.

«A una prima analisi – dice il presidente Gianni Lamioni – presenta gravi problematiche che, se non adeguatamente affrontate, potrebbero rivelarsi potenzialmente devastanti per la Maremma. In particolare è motivo di preoccupazione la sovrapposizione totale del nuovo tracciato sull’attuale Aurelia a fronte degli insufficienti investimenti previsti per realizzare la viabilità complanare».
I nodi nevralgici rispetto ai quali la Camera di commercio si affianca alle altre istituzioni del territorio nell’esprimere forte preoccupazione, sono numerosi e riguardano l’intero tracciato nell’area provinciale. In particolare, la zona sud risulterà penalizzata rispetto al progetto del 2008, che ipotizzava la trasformazione dell’Aurelia in “strada parco” e la sua conservazione come complanare a servizio del traffico lungo la costa. Sat infatti non ha previsto di realizzare una vera e propria viabilità complanare ma semplicemente di “ricucire” la viabilità provinciale e comunale.

Questa ipotesi creerà grandi difficoltà perché non in grado di assorbire il carico di traffico di pendolari, residenti, turisti che lasceranno l’autostrada sia per evitarla sia per raggiungere le proprie destinazioni, ingolfando la fascia costiera con evidenti danni per l’economia del territorio.

Sia pure con minori disagi, analoghe difficoltà si riscontrano anche nel tracciato a Nord della provincia e per l’area di Grosseto: ci sarà un aggravio di difficile gestione per Grosseto e Follonica, oltre a Braccagni dove la vecchia Aurelia attraversa la frazione e serve l’area del Madonnino.

Ricordiamo che ad oggi sull’Aurelia transitano 14.500 veicoli al giorno destinati a diventare (secondo le stime della stessa Sat) 25.000, entro 10 anni e che con la realizzazione dell’autostrada a pedaggio il 30% di questo traffico è destinato a transitare sulla viabilità alternativa. La Camera di commercio raccomanda di modificare il progetto affrontando gli evidenti problemi. L’attuale progetto potrebbe incorrere nel gravissimo rischio di non costituire più la sospirata risposta ad un’istanza del territorio, ma anzi un insopportabile aggravio per una rete infrastrutturale già inadeguata.

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TIRRENICA: ANCHE GROSSETO BOCCIA IL PROGETTO

 GROSSETO. L’Aurelia trasformata in autostrada senza modifiche fra l’uscita Nord e la Sud, di fatto la “variante cittadina” che sparisce, un traffico stimato di 5000 auto che si troveranno a dover attraversare Grosseto. E poi le complanari strette e tortuose. Il progetto della Sat nella zona del Comune di Grosseto è bocciato dall’Amministrazione. Le problematiche le avevamo evidenziate, giorni fa, nella prima tappa di un viaggio del Tirreno alla scoperta del progetto, adesso anche la giunta prende una netta posizione di contrarietà.  Sarà poi presentato un parere alla conferenza dei servizi, il prossimo 3 agosto.

«La giunta – scrivono – esprime forte preoccupazione per le conseguenze del progetto qualora non vi venissero apportate sostanziali correzioni e non venissero previste opere provvisorie e definitive per implementare il livello di mobilità e di sicurezza rilevabile dagli elaborati. Questa è un’occasione da non perdere per realizzare uno snodo logistico fondamentale per la Maremma e costruire una rete (Due Mari, porti, aeroporti, ferrovia) intermodale che permetta spostamenti rapidi ed efficienti. E che costituisce la condizione per sviluppare l’economia locale». Un’opera, cioè, diretta a riequilibrare il “gap” infrastrutturale che limita lo sviluppo competitivo del territorio.
«Per farlo – aggiunge la giunta – occorre però tenere in conto le specificità produttive e l’attuale viabilità locale scongiurando il pericolo contenuto nel progetto, quello che la Maremma – ingabbiata in un vuoto di viabilità locale e privata dell’unica strada a larga percorrenza, la statale nº1 – sia relegata a territorio di scambio nord-sud. Nessun tentativo di ritardare la realizzazione dell’opera; tuttavia, per lo “strumentale” rispetto di “meno asfalto e più verde” o “per evitare la realizzazione di infrastrutture che duplichino la funzione autostradale” non possono bastare viabilità complanari a sterro di appena quattro metri o spezzoni di tronchi dismessi di 5/7 metri di ampiezza. Una soluzione, questa, che potrà risolvere i problemi finanziari della Sat, ma che ignora ogni criticità locale, equivoca la minimizzazione dell’impatto e il consumo di territorio col venire meno del diritto alla mobilità, trascura le difficoltà economiche e sociali ricadenti sulla realtà locale».

La giunta non condivide il mancato rispetto delle prescrizioni che lo stesso Cipe, nel 2008, aveva disposto verso le Amministrazioni interessate al tracciato: gli interventi infrastrutturali accessori legati alle esigenze del territorio, il transito gratuito per il traffico locale, la realizzazione – a sud di Grosseto – di una soluzione gratuita e alternativa all’autostrada a servizio del traffico locale. «Un traffico quest’ultimo, pubblico o privato che sia, oggi reso precario dalla soluzione di progetto, insicuro e costoso. Non può essere sfuggita a Sat la funzione finora svolta dall’Aurelia nei confronti della viabilità locale, utile per l’economia agricola e turistica e arteria di penetrazione sia verso l’interno che verso la costa, con oltre 500 accessi a raso. E conseguentemente non possono essere sfuggite le difficoltà che la soluzione determinerebbe alla mobilità di interi centri abitati, oltre ad obbligare i cittadini residenti al pagamento dei pedaggi autostradali per mancanza di una viabilità alternativa. D’altra parte il venire meno di una “ricucitura” con una viabilità di servizio in uno con il previsto pedaggio, potrebbe modificare sostanzialmente le convenienze dei maremmani e alimentare un travaso di traffico verso il trasporto locale specie nei centri urbani, con congestionamento ulteriore e impatto insostenibile, disordini e insicurezze inedite (circa 5000 auto al giorno dentro alla città, ndr). La stessa cantierabilità delle opere suscita perplessità e allarme, giacché scarica spesso sul traffico locale/urbano un peso incompatibile con la situazione socio-economica e con la continuità delle attività produttive».

E quindi la giunta: «lungi dall’anticipare giudizi e richieste definitivi parteciperà attivamente a tutte le iniziative di concerto con la Provincia e le altre Amministrazioni comunali interessate per chiedere a Regione e al Governo che venga riconsiderata la proposta di Sat, riverificato il quadro delle compatibilità e abbandonate le scorciatoie motivate da semplici ragioni economiche e speculative. La Giunta fin d’ora giudica indispensabile la riqualificazione della viabilità parallela, alternativa per gli utenti non autostradali, oggi relegata dentro tracciati esistenti e tortuosità stradali che determinano: consumo di territorio, impedimento alla mobilità e alla circolazione, pericolosità, costi e danno allo sviluppo locale. Per cambiare le cose, servirà determinare una gerarchia in termini trasportistici e funzionali per superare le ricadute sulle attività primarie e secondarie e sull’attraversamento dei centri urbani, riarticolando il traffico locale e pesante con l’obiettivo di trarre dall’autostrada, davvero, un’occasione di crescita per benessere e sviluppo economico».

Tratto da IL TIRRENO del 21-7-2011

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 TIRRENICA, UN’AUTOSTRADA D’INTERESSE (“IL FATTO QUOTIDIANO” DEL 22-7-2011)

Il presidente della Società è anche il “c o n t r o l l o re ” governativo sui lavori.

Per la Società autostrada tirrenica (Sat), come se non bastassero i guai che sta passando, si apre la prospettiva di un gravissimo scandalo. Il suo presidente, Antonio Bargone, è anche, sempre per il Corridoio Tirrenico, commissario del governo incaricato di difendere la regolarità dei lavori e l’interesse pubblico.
Percepisce per questo incarico il compenso annuo lordo di 250 mila euro – Gazzetta Ufficiale del 10 ottobre 2010 –. Quanto prenderà come presidente della Sat? Non siamo in grado di stabilirlo con certezza, ma supponiamo che si tratti anche qui di molte centinaia di migliaia di euro.

La nomenclatura italiana: Bargone è molto legato a Massimo D’Alema, viene dalla politica ed è stato sottosegretario ai Lavori pubblici con il centrosinistra. Entrò quindi nel consiglio di amministrazione della Sat, società che gli doveva gratitudine. Quando era ancora sottosegretario le aveva fatto avere 172 miliardi di lire come indennizzo per la mancata realizzazione proprio dell’autostrada tirrenica. Era suo collega, come sottosegretario ai Lavori pubblici, Gianni Mattioli che – mi ha raccontato lui stesso questa storia – non era d’accordo con un così cospicuo indennizzo.

“Non ci sarà il pericolo – chiese Mattioli a Bargone – che finalmente questi soldi vengano utilizzati per costruire l’autostrada tirrenica?”. Mattioli era ed è contrario a tale progetto. Bargone gli diede delle assicurazioni formali. “Ti do la mia parola d’onore: la rinuncia al progetto autostradale Rosignano- Civitavecchia è definitiva ”.
Parola di gentiluomo! Un tempo si diceva che valesse di più di qualsiasi contratto.

Nel 2003, primo ministro Berlusconi, si riaprì il progetto della Tirrenica. Bargone, diventato presidente della Sat, si adoperò, come continua a fare ancora oggi, per re a l i z z a r l o .
Come commissario governativo – nominato nel 2009 – diventò inoltre il controllore di se stesso. Il conflitto di interessiè vergognoso, il silenzio che lo accompagna sbalordisce.
Ma perché, mi chiedo, la Sinistra si è infilata in questo incredibile pasticcio accanto alla destra del
Ministro Altero Matteoli?

Nicola Caracciolo
(V i c e p re s i d e n t e di Italia Nostra Onlus)

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Sullo stesso argomento questa settimana:

TIRRENICA: LA VAL DI CECINA INSORGE, LA VAL DI CORNIA DORME

5 STELLE: AUTOSTRADA TIRRENICA, ESPROPRIO DI UN BENE COMUNE

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Scritto da il 23.7.2011. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “AUTOSTRADA TIRRENICA: IMPRESSIONANTE CORO DI «NO» DA TUTTA LA COSTA”

  1. zeno

    Se l’autostrada tirrenica fosse stata fatta subito fino a Roma così come poteva essere, senza barriere di pedaggio e con uscite ben calcolate, ovviamente a pagamento, i locali avrebbero preso le misure alla stessa e avrebbero calcolato la convenienza del suo utilizzo.
    Un piombinese, per esempio,avrebbe evitato di salire e pagare fino a Donoratico verso nord e fino a scarlino verso sud. Questo mediamente anche se poi ognuno sarebbe stato libero di usarla o no a proprio comodo.
    Adesso che l’attuale gratuita nel pedaggio si dimostra utile da Rosignano a Grosseto torna difficile pensare che te la tolgono se non paghi.
    In pratica se uno va a Nord non a grandi problemi da Grosseto in su…se uno invece va a Roma la viabilità da Grosseto fino a Civitavecchia è poco più avanti delle strade del dopoguerra.
    Se proprio hanno voglia di spendere e di fare l’autostrada continuino da Civitavecchia verso nord…alto Lazio e basso grossetano.
    Per metà sarà un problema della Polverini e per il resto farà la felicità dei parlamerntari che vengono al mare in Toscana. Si scannino loro sull’utilità della stessa.
    Da Grosseto a Rosignano basterà mettere a punto alcune situazioni anche costose ma non quanto l’autostrada e la prima è la strada di accesso al porto di Piombino.
    In fondo su di qua dove la nebbia piovigginando sale…la superstrada e le fermate dei treni rapidi a Campiglia e Follonica sono arrivate molto dopo lo Shuttle….credetemi adesso va già bene così a tutti e anche al cacciator fischiante sull’uscio a rimirar….

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