RIMIGLIANO: “GROSSE INCONGRUENZE TRA PIANO E REALTA'”
Il comitato per Campiglia denuncia gravi incongruenze tra quanto presentato nel progetto della tenuta di Rimigliano e le reali volumetrie edificabili. “Le differenze macroscopiche rilevate impongono un chiarimento immediato su quale è l’effettiva consistenza del patrimonio della Tenuta” ha commentato l’associazione. Riportiamo integralmente il comunicato.
“Tra i documenti richiesti dalla Regione – inizia il Comitato per Campiglia – dal Forum di San Vincenzo e dai Comitati vi sono quelli relativi alle dimensioni reali del patrimonio immobiliare della Tenuta che in tutti i documenti viene indicata di circa mq. 17.000,00 di superficie lorda di pavimento da trasformare in appartamenti, con l’esclusione di mq. 650,00 da destinare alle necessità dell’azienda agricola. Il PPMAA (Piano pluriennale di miglioramento agricolo ambientale) presentato dalla proprietà e approvato dalla Provincia e dal Comune, contiene in allegato le “schede del patrimonio edilizio esistente” con piante, sezioni e prospetti degli edifici divisi per nuclei poderali. I disegni non sono in scala ma viene riportato lo scalimetro, ed quindi è possibile, anche se con una certa approssimazione, calcolare le superfici di tutti i piani degli edifici.
Il risultato è sorprendente, visto che a fronte dei mq. 17.000 circa dichiarati, ne risultano invece 12.450 circa che, guarda caso, quasi coincidono con i mq.12.500 indicati nel vecchio piano fatto a misura delle richieste di Callisto Tanzi.
Non solo, risulta anche che i mq. effettivamente utilizzabili per trasformare gli edifici in abitazioni, là dove cioè l’altezza dei vani non è inferiore a quella ammessa per l’abitabilità, non supererebbe, a volere essere ottimisti, i mq. 9.450 circa. Il resto dei mq. è rappresentato da tettoie che non possono determinare superficie chiusa (mq. 2.450 circa) e da annessi (mq. 500 circa) che non raggiungono le altezze minime per realizzare vani abitabili e che per tanto non possono essere trasformati o direttamente o spostandone la superficie, in locali abitabili.
Le differenze macroscopiche rilevate, difficilmente riconducibili solo ad errori di calcolo dovuti a disegni molto ridotti e poco leggibili, impongono un chiarimento immediato e pubblico su quale è l’effettiva consistenza del patrimonio della Tenuta ed una verifica approfondita di tutti i dati forniti. Qualora venisse confermata la non correttezza dei dati riportati dalla proprietà, tutto il Piano dovrebbe essere bocciato come si fa per tutti i cittadini che presentano progetti non rispondenti alla realtà dei fatti”.
15 agosto 2011
Comitato per Campiglia
se fosse vero sarebbe molto grave. Rappresenterebbe una truffa e un favore agli speculatori. In tal caso dovrebbe muoversi la magistratura e verificare se i tecnici hanno sbagliato o se sono sono stati istigati dagli amministratori. Sul piano politico invece, comunque sia, il problema è il rapporto tra amministrazioni pubbliche e imprenditori privati.
Quello che a suo tempo è stato definito “trattativismo”, rappresenta in Val di Cornia, ma in altre realtà della Toscana e del paese ,il modo attraverso il quale la grande imprenditoria edilizia riesce a finalizzare le proprie strategie. Di solito la contropartita è un piatto di lenticchie, nessuno che sostenga prioritariamente l’interesse pubblico.Chi paga alla fine? I territori ed i cittadini in generale.
Quello che vorrei sottolineare è che questo modo politico, questo sistema di rapporto tra politica ed economia, dovrebbe essere congeniale o meglio naturale dove la destra esprime il potere. Sorprende , ma ormai non più di tanto, che ciò sia in atto da tempo dove a governare sono amministrazioni di centrosinistra, meglio molto di centro e pochissimo di sinistra.Quindi in materia c’è una trasversalità assoluta. A sinistra( è definizione per semplificare e non assolutamente per convinzione) ci si fa forte con la necessità di produrre, con l’offerta di opportunità di lavoro, con l’incremento di una quanto mai generica economia. Tutte balle a mio giudizio.
Ciò che conta veramente è soddisfare quella parte preponderante del rapporto a due, visto e lo ripeto l’inconsistente, invisibile interesse pubblico realizzato. Riguardo l’economia , tanto più nel settore edilizio, ci sarebbe incremento certo e duraturo ad esempio convertendo le aziende alle ristrutturazioni ed agli adeguamenti dal punto di vista del risparmio energetico delle singole abitazioni.Come è possibile continuare a costruire seconde case in un comune dove il numero dei singoli appartamenti è superiore al numero dei residenti?E’ un abuso che si compie nei confronti dell’ambiente incapace di sopportare già oggi ( basta frequentare San Vincenzo in questi giorni) una così alta antropizzazione.Tutto ciò influirà di qui a breve sulle capacità di attrazione turistica del territorio. Di ciò devono rendersi conto un pò tutti a partire dagli stessi operatori turistici per arrivare ai cittadini.
I primi perchè stanno facendo la parte di coloro che per tirare avanti si stanno mangiando ( consapevolmente?) il capitale ed i secondi, cioè tutti noi, probabilmente per inedia , ci comportiamo come se non fossimo per niente interessati a mantenere per chi verrà dopo, almeno in parte ciò che i nostri padri ci hanno consegnato. Mi auguro che presto ci si renda conto di ciò che sta realmente accadendo e che se ne tenga conto alle prossime elezioni. E’ un augurio……. ed una speranza, l’unica speranza.