PROVINCIA DI LIVORNO INESISTENTE SU RIMIGLIANO?
Riportiamo due lettere, la prima di Nicola Bertini del Forum di Centro Sinistra di San VIncenzo, e la seconda di Giorgio Pei sempre da San VIncenzo, che da due punti di vista diversi denunciano comunque un fatto: sembra che la provincia di Livorno sia quantomeno “disattenta” o “distratta” su ciò che accade nella zona di Rimigliano a San VIncenzo, sia sulla strada dei Cavalleggeri, che a monte, nella contestata tenuta che ormai è sulle cronache locali quotidianamente.
Leggiamo insieme i due commenti.
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LA CUBATURA CONVERTIBILE IN FABBRICATI NON TORNA, COSA FA ORA LA PROVINCIA?
«Grazie al lavoro certosino dell’architetto Primi — e solo grazie a questo — abbiamo finalmente idea di quante volumetrie ci siano all’interno della tenuta. I risultati sono sorprendenti e smentiscono clamorosamente quanto affermato in più occasioni che il patrimonio edilizio esistente ammonterebbe a 17.000 mq. In realtà, gli edifici convertibili in case non supererebbero i 9.500 mq e questo apre problemi giganteschi a enti e istituzioni che hanno vagliato il regolamento urbanistico. La Provincia che fa? Da Livorno è arrivato un nulla osta contraddittorio e stiracchiato in cui si autorizza la deruralizzazione di 17.000 mq che non esistono.
Anche considerando tettoie e pollai si arriva a 12.500 mq: com’è dunque possibile deruralizzarne 4.500 in più? Prescindendo da tutte le valutazioni dal piano presentato e dal nulla osta elargito, come può la Provincia ritenere ancora valido il suo parere e esimersi da avviare controlli e valutazioni? Perché questo controllo, che richiedeva solo uno studio sulle mappe catastali e la richiesta di tutta la documentazione di dettaglio di ciò che esisteva a Rimigliano, non è stato fatto a suo tempo? Come mai né il Comune nè la Provincia hanno mai avuto la curiosità di verificare la consistenza effettiva e la tipologia dei manufatti edilizi esistenti? Dubbi ingombranti che gli Enti hanno il dovere di fugare a tutela della autorevolezza e credibilità delle Istituzioni».
Nicola Bertini
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LA PROVINCIA E’ MUTA SU VIALE DELLA PRINCIPESSA
«Viale della Principessa è ultimamente balzata agli onori della cronaca In virtù del lavori di trasformazione attuati dal Comune di San Vincenzo e alle conseguenti innumerevoli proteste levatesi da ogni categoria (cittadini, autisti, bagnanti, e anche da professionisti del settore viarlo).
L’amministrazione afferma che transitando nel rispetto delle norme generali e delle indicazioni specifiche i rischi sono quelli della normale viabilità. Gli effettivi utillizzatori della strada contestano la rlstrettezza delle corsie (basta un’auto parcheggiata 10 centimetri fuori striscia per creare intralci). Per la totale assenza di rotonde tutte le auto dopo la sosta per riprendere la direzione di provenienza fanno inversione sul punto di parcheggio con gravissimi rischi. La cordonatura è pericolosa per l’eccessiva vicinanza alle corsie di transito.
Ma in tutta la vicenda è quantomeno strano che l’ente proprietario della strada (Provincia di Livorno) non abbia mai dato sul fatto il minimo cenno di presenza. La strada, come indicato da numerosi cartelli esposti è catalogata come “Strada extra urbana Provinciale”; Allora perché questo strano silenzio dell’amministrazione provinciale? Il comune di S.Vincenzo, prima di attuare le modifiche, le avrà certamente sottoposte all’approvazione del proprietario di fatto della strada.
Forse queste amministrazioni aspettano l’arrivo dell’autunno, quando i problemi legati alla circolazione In quel tratto diminuiranno naturalmente».
Giorgio Pei