IL PRC NON ADERISCE ALLA RACCOLTA DI FIRME SUI REFERENDUM ELETTORALI
Pubblichiamo su esplicita richiesta le motivazioni per le quali il PRC non aderisce alla raccolta di firme per l’abolizione della legge definita “Porcellum” di cui abbiamo pubblicato un articolo recentemente.
«Questo sistema – inizia Rifondazione Comunista – deve essere cambiato, ma l’iniziativa referendaria in corso propone una soluzione altrettanto disastrosa. In primo luogo, il “Mattarellum” non risolve il problema della governabilità, come vorrebbero i sostenitori del referendum. È sufficiente, infatti, che si presentino tre poli, anziché due, e non è più scontato l’ottenimento della maggioranza assoluta dei parlamentari da parte di una coalizione. Ma veniamo alle questioni più rilevanti. La prima è che questo sistema, come l’altro, resta maggioritario e che quindi stravolge il principio democratico della rappresentanza. Quel 25% di proporzionale, oltretutto vincolato al superamento del 4%, addolcisce appena la durezza di un meccanismo che resta feroce nei confronti delle minoranze che non si accodano ai principali schieramenti.
Ma non si tratta solo di questo. Come nel caso del “Porcellum”, il “Mattarellum” – continua RIfondazione – promuove la trasformazione in senso bipolare del sistema politico istituzionale costringendo agli apparentamenti forzosi. In questo modo alimenta il trasformismo costringendo ad alleanze innaturali senza per questo superare la frammentazione politica, che puntualmente e spesso in modo ancora più esasperato si riproduce all’indomani del voto. Peraltro, l’essere il sistema imperniato sui collegi uninominali non solo consente forti rendite di posizione a formazioni con base localistica, ma alimenta il proliferare di un notabilato locale che agisce come elemento di ulteriore dissolvenza dei partiti, accentuandone la trasformazione nel senso di federazioni di comitati elettorali.
L’alternativa proposta non si annuncia quindi migliore del sistema in vigore; essa è invece funzionale al disegno politico di alcune forze che sperano dalla sua introduzione di trarne vantaggi. Ciò vale per i settori del Pd legati aVeltroni che con più convinzione assumono il modello bipolare e il superamento del sistema dei partiti voluto dalla Costituzione.
Ma la ricerca del vantaggio particolare è anche la motivazione di forze come Sel e IDV che spera in tal modo di acquisire definitivamente le primarie di coalizione, essenziali per giovarsi del ruolo trainante dei loro leader. Operazione che dimostra una notevole disinvoltura sul piano politico, considerando il fatto che SEL ha sempre rivendicato (almeno a parole) la propria fedeltà al proporzionale. A quel proporzionale che costituisce l’unico modello sostenibile e non solo perché strettamente connesso all’ispirazione della nostra Costituzione, non solo perché più democratico, ma anche più credibile, alla luce dei fallimenti conclamati delle avventure maggioritarie che dagli inizi degli anni ’90 si sono susseguite.
Per questa ragione – conclude Rifondazione – è bene che la battaglia per il proporzionale resti in campo e che si ricostruisca un fronte a suo sostegno».